Recensione del romanzo di Massimiliano Felli “Vite apocrife di Francesco d’Assisi“
Vite apocrife di Francesco d’Assisi è il nuovo romanzo di Massimiliano Felli pubblicato da Fazi Editore, disponibile dal 14 maggio 2020. Romanzo storico, che nel tipo di scrittura indica il capolavoro di Umberto Eco “Il nome della rosa”, Vite apocrife di Francesco d’Assisi è un testo suggestivo e coinvolgente, improntato al genere biografico o, meglio, agiografico, dando del Santo patrono d’Italia un’immagine inedita.
Il Francesco che emerge dalla lettura di questo romanzo è una figura estremamente complessa, nella quale convivono l’uomo e il Santo, il ragazzo e l’asceta. Massimiliano Felli riesce abilmente a donare ai lettori un personaggio a tutto tondo, senza che nessun lato del suo personaggio oscuri gli altri ma, anzi, lo completi. Come ci tiene a specificare lo stesso autore, Vite apocrife di Francesco d’Assisi, nonostante sia “basato su fonti storiche, è un’opera di invenzione narrativa, come sono presenti le fonti storiche stesse.” Questa precisazione, posta in apertura al romanzo, è una chiave di lettura importante: al di là dell’elemento biografico, sicuramente centrale in tutto il libro, è proprio il concetto di verità storica che fa da sottotesto al racconto.
La trama del romanzo di Massimiliano Felli si dipana su due piani temporali differenti che si incrociano tra loro: da una parte, c’è la vita di San Francesco, ricostruita attraverso i racconti di chi lo ha conosciuto (di qui il titolo di “Vite apocrife”), dall’altro c’è il racconto in prima persona fatto da fra’ Deodato, amanuense francescano discepolo di fra’ Bonaventura da Bagnoregio. Quest’ultimo fu autore della famosa “Legenda Maior“, biografia ufficiale del Santo di Assisi, approvata dal Capitolo di Parigi nel 1266. In quell’occasione, si decide la sparizione di molti tra i testi recanti racconti ed episodi che non facevano parte della Legenda. Fra’ Deodato, tuttavia, non sembrava convinto da questa necessità, e decise quindi di salvare dall’oblio, nascondendole, quante più pagine possibili. “La Legenda, che ha dovuto essere incluso in una somma dei documenti sulla vita del Santo, è stata fatta solo in base a una parte di essa e in alcuni punti uniti nella tradizione, li contraddiceva. Una voce dentro di me, insistendo nel dirmi-in ognuno di questi racconti, anche nel più fantastico, può esserci una scintilla di verità. Se tu oggi non sei in grado di discernere dal falso, verrà un giorno chi, con maggior acume, saprà farlo.” Questa riflessione, che nell’economia del romanzo fa scattare la molla della disobbedienza nell’animo di fra’ Deodato, è anche un messaggio che l’autore trasmette ai suoi lettori: Felli vuole dirci che non esiste una sola verità, che la storia la scrivono i vincitori, i posteri, e che spesso gli eventi devono piegarsi alla volontà altrui. Vite apocrife di Francesco d’Assisi è dunque un omaggio all’uomo dietro il Santo e, allo stesso tempo, un invito a cercare sempre la verità dietro una mezza verità.
Vite apocrife di Francesco d’Assisi: l’autore
Massimiliano Felli è nato a Roma, classe 1984. Laureato al DAMS e in Lettere, ha insegnato materie umanistiche nei licei, prima di intraprendere il dottorato in Antichità classiche. Attualmente, lavora presso la Banca d’Italia.