Micro storie di Valentina Iusi si articola in racconti scollegati tra di loro, ma accomunati dal leitmotiv dell’emozione.
Valentina Iusi nasce nel 1977. È laureata in lettere all’Università della Calabria e insegna letteratura presso il MIUR. La sua carriera letteraria inizia nel 2016 partecipando all’antologia di racconti Qualcosa di rosso. Per due anni consecutivi, dal 2016 al 2017, è tra i finalisti del torneo IoScrittore e nel 2018 risulta tra i quattordici finalisti del concorso Romanzi in cerca d’autore e partecipa con alcuni racconti all’interno di tre antologie: Racconti storici, I racconti di Cultora, Un natale horror 2018.
Micro storie di Valentina Iusi. Frammenti di attimi e sensazioni
Pubblicato da Santelli editore, Micro storie si presenta come un’antologia singolare. I ventuno racconti che la costituiscono non sono legati tra di loro e spaziano tra i generi e i toni più disparati: la fantascienza, l’ironia, il dramma, la memoria storica. Sono tante le tinte che Valentina Iusi padroneggia con decisione, facendo parlare più le sensazioni che i personaggi delle sue narrazioni.
Il punto di partenza di ogni racconto è sempre un’emozione, un fatto o anche un oggetto che richiamano alle varie forme dell’amore. Ne Le parole da scrivere a prendere la parola è una penna gelosa del proprio scrittore che la sostituisce con una macchina da scrivere, in una vera e propria dichiarazione romantica verso le parole e le frasi esalanti inchiostro scritte di getto e impresse sulla pagina bianca. L’amore materno è protagonista di molti racconti e soprattutto in Baciami ancora, dove il legame tra madre e figlio è condizionato da un evento che li separa. C’è addirittura spazio per la metaletteratura in Cenere diventerai, dove viene messo in scena lo scontro tra uno scrittore e un celebre personaggio letterario e cinematografico che ha chiamato in causa nella sua opera.
Ma all’occhio saltano due racconti particolari per i temi trattati: ENOLAGAY analizza lo stato d’animo dei soldati americani che furono chiamati a sganciare la prima bomba atomica su Hiroshima, mentre Domenica è un sentito omaggio a Mia Martini e alla canzone E non finisce mica il cielo che fa da colonna sonora per una storia di amore possessivo e morboso. Da segnalare anche Notti in bianco in cui viene descritta una storia d’amore nata tra due utenti di un forum su internet che non solo traduce in chiave contemporanea Le notti bianche di Fedor Dostoevskij ma analizza, con dovuta minuzia, come l’amore si sia evoluto nell’era della tecnologia in un sentimento meccanico e freddo.
Valentina Iusi scrive in modo molto semplice, anche quando affronta tematiche complesse e non alla portata di tutti. Inoltre la breve durata dei racconti e il loro consumarsi in poche pagine rende Micro storie un libro che si consuma in poco tempo, in coerenza con l’idea di base: analizzare piccoli frammenti di vita, piccoli attimi che durano nel giro di alcuni minuti.
Immagine copertina: ufficio stampa