Naomi Mitchison: Il viaggio di Halla | Recensione

Naomi Mitchison

Recensione de Il viaggio di Halla della scrittrice Naomi Mitchison.

Il viaggio di Halla esce in libreria per l’editore Fazi i primi di novembre, proponendo un testo della letteratura fantasy del Novecento di un’autrice tutta da riscoprire. Naomi Mitchison nata in Scozia, visse fino alla veneranda età di 101 anni, aderendo alle cause del femminismo, battendosi in favore della liberazione sessuale e dell’aborto. Fu inoltre tra le prime lettrici del classico fantasy Lo Hobbit dell’amico e scrittore J.R.R. Tolkien. Il viaggio di Halla fu pubblicato per la prima volta nel Regno Unito nel 1952.

Il viaggio di Halla: Naomi Mitchison tra storia e magia

Halla è ancora una bambina quando, alla morte della madre, il re nonché padre decide di sposare un’altra donna, rifiutando la figlia; la sua tata però decide di salvarla conducendola con sé nella foresta, così si trasforma in orso e accudisce la bambina che cresce come se fosse nata tra di loro. Quando però anche la tata, ormai orsa a tutti gli effetti,  non può più accudirla Halla dovrà ancora una volta mutare pelle; saranno i draghi della foresta ad accudirla nella fase più delicata della sua vita. Alle conoscenze trasmessele dagli orsi, si accumuleranno le tradizioni dei draghi che la renderanno ignifuga, trasmettendole il loro sapere. Halla cresce accumulando e mescolando le tradizioni delle creature con le quali si è trovata in contatto, identificandosi con loro, imparando ad accumulare tesori nel buio delle caverne e ad odiare gli eroi, quegli umani che, attraverso le loro imprese, procurano morte e distruzione tra i draghi.

Ben presto però Halla si troverà di fronte a una dura realtà; per quanto si senta un drago, e le sue radici affondino nella conoscenza degli orsi, non è realmente una di loro. Odino, padre di tutte le cose allora le offrirà una scelta: da quel momento inizia per Halla un percorso di crescita e di conoscenza di sé e del mondo esterno, quello al di là dell’ombra protettrice della foresta che fino a quel momento l’avevano tenuta in salvo da ogni pericolo; l’aspetta un viaggio nell’altrove, attraverso fantastici personaggi e scenari sempre diversi, Halla si troverà a viaggiare tra epoche e società differenti, imparando a confrontarsi con nuovi costumi e tradizioni, spesso incomprensibili e ingiusti. Le conoscenze e le lezioni apprese però tra orsi e draghi l’accompagneranno ogni volta; Halla che diventerà “Halla dono di Dio”, grazie alla conoscenza di tutte le lingue umane e animali riuscirà a trarre vantaggio da ogni situazione, grazie anche alla sua empatia e alla sua profonda sensibilità. Il suo è un vero e proprio percorso di formazione, tra sfide e dubbi, ritrovandosi a dover affrontare il nemico più ostile, la solitudine, dalla quale imparerà però a fidarsi delle persone (o delle creature) giuste. Ma se ogni scelta implica una rinuncia, proseguire nel suo percorso vorrà dire spesso anche perdere qualcosa lungo la strada, affinché qualcos’altro possa essere guadagnato. Il viaggio di Halla è anche e soprattutto un viaggio interiore alla ricerca del sé più vero e profondo. L’arrivo presso terre nuove e culture differenti, dove si troverà a fare i conti con altre credenze e culti, insegneranno ad Halla a conoscere ferite che non sanguinano all’esterno, ma che bruciano ugualmente. E sulla sua pelle e sul suo corpo Halla conserverà tutte le conoscenze delle specie che ha attraversato. Dove e tra chi Halla troverà dunque il suo posto?

Il viaggio di Halla è una favola che spazia tra epoche, culture e specie differenti, per insegnare a grandi e piccini, attraverso differenti chiavi di lettura, che spesso la verità sta in uno sguardo multiplo sul reale, e che ciò che permette alle radici di germogliare è la cura e l’attenzione che poniamo nell’altro, a prescindere dalla sua natura.

Fonte immagine: ufficio stampa.

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