Il novel of manners, o romanzo di costume, è una tendenza letteraria che si afferma nel corso del Settecento in Inghilterra. La peculiarità primaria che caratterizza questo genere riguarda il ruolo dell’individuo all’interno del contesto sociale di cui fa parte. Le manners (le “buone maniere”, i costumi) sono il mezzo attraverso il quale questa corrente letteraria rappresenta il rapporto spesso conflittuale tra l’uomo e la società.
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Le caratteristiche distintive del novel of manners
Un novel of manners è impostato per ricreare il mondo della gentry o dell’alta borghesia di un’epoca, annettendo alla descrizione tutti i valori, i costumi e le ideologie di quel contesto. A questi elementi si giustappongono le manners individuali, ovvero le credenze del singolo, le quali, seppur sovversive, non possono trasgredire del tutto i codici sociali pena l’esclusione. A differenza del romanzo storico, che si concentra su grandi eventi, il romanzo di costume analizza la quotidianità e le dinamiche interpersonali di una classe sociale ristretta. La narrazione può apparire lineare, ma questo distacco è solo apparente: l’intento è spesso quello di criticare velatamente la realtà, invitando a una doppia lettura insitamente satirica, come definito anche dall’enciclopedia Treccani.
Caratteristica | Descrizione |
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Contesto sociale | Focalizzato su una classe sociale specifica (solitamente la gentry) in un periodo definito, con le sue rigide regole non scritte. |
Trama | La storia ruota attorno a matrimoni, eredità, reputazione e interazioni sociali. Il conflitto è tra desiderio individuale e pressione sociale. |
Stile narrativo | Realistico, con un narratore spesso onnisciente che usa un’ironia sottile e una satira tagliente per criticare i costumi che descrive. |
Scopo | Criticare e commentare la società, mettendo in luce le sue ipocrisie, i suoi limiti e le sue ingiustizie, in particolare verso le donne. |
Il novel of manners di Jane Austen
Troviamo una vasta serie di autori che hanno gettato le basi per questo tipo di narrazione, che verrà poi consolidata da Jane Austen, una delle principali scrittrici della letteratura inglese. Tra i primi scrittori di novel of manners, che saranno di grande influenza per Austen, troviamo il romanzo Evelina della scrittrice Frances Burney, e Belinda di Maria Edgeworth. Queste opere furono di grande ispirazione per Austen, i cui romanzi sono annoverabili tra i più riusciti del genere.
L’estremo realismo di Austen, la satira e l’ironia velate che il suo stile propone, restituiscono una critica feroce nei riguardi del sistema sociale in cui le sue eroine operano. Le protagoniste sono spesso considerate anticonformiste e ribelli, ma finiscono in ogni caso per confrontarsi con le regole di una società che costringe le donne a una sfera di possibilità infinitamente limitata. Il matrimonio, il metter su famiglia e l’innamoramento sembrano le uniche vie d’uscita concesse alle protagoniste dei romanzi di Austen, l’inevitabile epilogo per una donna a cui non è concesso molto altro. L’universo che descrive è quello che ha conosciuto direttamente, come testimoniato dalle collezioni del museo Jane Austen’s House.
Un lieto fine in discussione
Come in molti romanzi di costume, raramente le protagoniste di Austen finiscono accasate e infelici; sono molti i casi in cui trovano il loro lieto fine attraverso un matrimonio d’amore. Rileggendo Jane Austen con lo spirito critico che la sua ironia occulta ci suggerisce e alla luce della moderna sensibilità, non possiamo però esimerci dal domandarci se quello delle sue protagoniste possiamo, effettivamente, definirlo sempre un lieto fine. L’autrice ci lascia con un’ambiguità di fondo: le sue eroine raggiungono la felicità individuale, ma lo fanno accettando e operando all’interno delle uniche strutture che la società concede loro, senza mai sovvertirle del tutto.
Articolo aggiornato il: 18/09/2025