Bessie Head è stata una famosa scrittrice botswana del XX secolo, nata nel 1937 a Pietermaritzburg e morta nel 1986 a Serowe. È considerata una delle più famose e influenti scrittrici del Sudafrica: le sue opere raccontano del popolo africano e di quanto difficile sia stato per loro vivere nell’Africa coloniale e postcoloniale. Le opere di Bessie Head sono numerose ma sono tutte caratterizzate dallo stesso tema. Nonostante ciò, sono tre le opere che hanno catturato l’attenzione del pubblico, e qui ve le proponiamo.
Prima di entrare nel vivo delle tre opere di cui parleremo e necessario conoscere le esperienze vissute dall’autrice che hanno influenzato la sua vita e di conseguenza la sua scrittura.
Bessie Head ha vissuto in Sudafrica durante l’apartheid ed ha vissuto una vita molto travagliata sin dall’infanzia. Nata in Sudafrica da madre bianca e padre nero, ciò fa di lei una coloured, da una relazione proibita a causa di questo ha passato i primi anni della sua vita in un ospedale psichiatrico insieme alla madre, considerata pazza perché ha avuto una relazione con un uomo africano. Nonostante ciò non ha mai conosciuto la madre, perché muore suicida quando aveva solo un anno, e fu data in adozione prima ad una famiglia bianca che la rifiutò quando scoprì che la bambina era di colore e poi fu affidata ad una famiglia meticcia. Fin da giovane ha combattuto contro l’apartheid ed è stata vittima di violenze sessuali che l’hanno portata a soffrire di depressione per lungo tempo. Inizia, fin da giovane, a lavorare alle sue opere, anche se alcune saranno pubblicate postume. Dopo il su matrimonio finito in divorzio decide di scappare dal Sudafrica per andare in Botswana, dove lavorerà come maestra. Ben presto Bessie Head inizia ad avere i primi sintomi di pazzia contro la quale combatte da una vita e troverà nella scrittura lo strumento adatto a combatterla. Nelle sue opere Bessie Head racconta di una meticcia senza famiglia in Africa, quindi sono storie a carattere autobiografico. I protagonisti delle sue opere le permettono di trattare lo stesso tema da prospettive diverse e sono anche personaggi che lottano contro l’oppressione dei colonizzatori.
Una volta che abbiamo una sfumatura di ciò che è la vita dell’autrice possiamo passare alle tre opere più importanti di Bessie Head.
When Rain Clouds Gather
When Rain Clouds Gather è il primo romanzo dell’autrice pubblicato nel 1968. Il libro pone l’attenzione sull’amore che diventa una forza sovrannaturale capace di superare sfide insuperabili. Racconta la fuga di Makehaya dal Sudafrica, dominata dall’apartheid, verso la Botswana. Arrivata in Botswana, si ritrova in un villaggio dove incontra un gentleman inglese, insieme cercano di rivoluzionare e modernizzare l’agricoltura tradizionale ma vengono contrastati dal capo villaggio. La Botswana fa da sfondo a quest’opera come a tante altre, diventando il filo conduttore delle sue opere. Si può notare in questo libro l’elemento autobiografico, il quale è la fuga dal Sudafrica verso la Botswana.
Maru
Maru è il secondo romanzo scritto dall’autrice, pubblicato nel 1971. In questo romanzo Bessie Head racconta il futuro ideale dei rapporti tra le diverse popolazioni e le classi sociali che vivono in Botswana, come possiamo notare anche in questo libro la Botswana fa da sfondo alla storia, e allo stesso tempo l’autrice racconta della violenza del razzismo presente. La storia racconta di Margaret Cadmore, una donna che fa parte di un gruppo etnico che viene discriminato dai bantu e che viene cresciuta da una missionaria inglese. Anche questa opera è ricca di riferimenti autobiografici, però priva della crudeltà che ha caratterizzato la quotidianità dell’autrice.
The collector of treasures
The collector of treasures è una raccolta di racconti e prende il titolo da un racconto, La collezionista di tesori, pubblicata nel 1977. In quest’opera Bessie Head fa una drammatica denuncia all’oppressione che gli uomini esercitano nei confronti delle donne e dei bambini. Il libro ci mostra come la colonizzazione del continente e la violenza utilizzata sul popolo africano hanno fatto sì che l’uomo africano perda il rispetto per sé stesso. Bessie Head racconta di un uomo che fa parte di una comunità postcoloniale, che vive la condizione coloniale come una mancanza di autostima. La collezionista di tesori, la protagonista, è una donna che è riuscita a ribellarsi al marito che la picchiava, uccidendolo. Nonostante fosse stata incarcerata, viene lodata come un’eroina da tutte le donne e lei stessa non si pente delle sue azioni.
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