Oscar Wilde: 5 short stories da non perdere

Short stories

Difficile non sapere chi sia Oscar Wilde, scrittore, aforista, poeta, drammaturgo e critico letterario irlandese dell’età vittoriana, nonché esponente del decadentismo e dell’estetismo inglese. Ciò che forse non sapete, è che Oscar Wilde oltre alle sue opere più famose, è autore di alcune short stories – storie brevi – a dir poco eccezionali, poiché, anche se come dice il loro nome si tratta di storie brevi, sono però ricchissime di significato.

Ma prima di parlarvi delle 5 short stories di Oscar Wilde che dovete assolutamente recuperare, tenete a mente che parliamo di un autore dalla scrittura apparentemente semplice, ma invece molto raffinata e incline ad invogliare i suoi lettori alla riflessione. È infatti noto per l’uso frequente di aforismi e paradossi che costellano le sue opere in lungo e in largo e che, ancora oggi, fanno parte del linguaggio comune.

Un episodio assai spiacevole che lo accompagnerà per il resto dei suoi giorni fu la condanna a due anni di lavori forzati per gross public indecency – espressione usata all’epoca per definire l’omosessualità – perdendo anche la possibilità di vedere i suoi figli. Trasferitosi in Francia, morì qualche anno più tardi, lasciando in eredità dei capolavori assoluti della letteratura inglese.

Tra la meraviglia che è il suo romanzo, Il Ritratto di Dorian Gray, e i suoi testi teatrali considerati dei capolavori del teatro dell’800, vogliamo oggi portarvi alla scoperta di 5 short stories di Oscar Wilde che meritano assolutamente un posticino tra le vostre prossime letture.

1. The Birthday of the Infanta

La storia de The Birthday of the Infanta si svolge in Spagna in un momento imprecisato del passato. Durante la festa per il dodicesimo compleanno dell’infanta (da cui il titolo) si svolgono molti intrattenimenti, tra cui balli, una finta corrida e l’esibizione di un nano a dir poco brutto, venduto a corte dal suo stesso padre. Il nano balla goffamente, facendo scoppiare a ridere l’infanta che gli lancia in premio la sua rosa bianca, e così facendo il nano si innamora di lei perdutamente.

Credendo di essere ricambiato, la cerca per tutta la reggia, finché non finisce per ritrovarsi dinnanzi ad uno specchio per la prima volta in vita sua. Il nano è completamente inconsapevole di quanto sia orribile e non si rende conto che il motivo per cui gli altri ridono in sua presenza è per via del suo aspetto. Quando il nano vede il proprio riflesso, ripugnato da sé stesso, lancia un grido di orrore che non fa altro che far ridere ancora di più l’infanta che credeva si trattasse ancora di una recita. Il nano muore col cuore spezzato pochi istanti dopo. 

2. The Nightingale and the Rose

Una favola allegorica dell’amore, del sacrificio e dell’egoismo. Come tutti i racconti di Wilde, incarna forti valori morali ed è raccontato con immensa effervescenza. È la storia di uno studente innamorato che deve regalare alla sua amante una rosa rossa per conquistare il suo cuore. Un usignolo, sentendo il suo lamento da una quercia solitaria, si riempie di dolore e di ammirazione e decide di aiutare il povero giovane.

L’usignolo viaggia nella notte alla ricerca della rosa rossa perfetta e finalmente si imbatte in un cespuglio di rose bianche, ma il cespuglio gli dice che c’è un modo per ottenere una rosa rossa, ovvero squarciarsi il petto e cantare tutta la notte cosicché il sangue dipinga la rosa bianca in rossa. L’usignolo, vedendo il ragazzo innamorato, decide di sacrificarsi e pungendosi il petto con uno spillo comincia a cantare. L’indomani la rosa è pronta, ma l’usignolo muore.

Il ragazzo quando vede la rosa pensa di non averne mai vista una così rossa, eppure, quando la dona al suo amore, la ragazza la rifiuta dicendogli di aver ricevuto dei gioielli da un altro ragazzo. A quel punto, il ragazzo getta via la rosa e maledice l’amore. Tra le short stories di Oscar Wilde, L’usignolo e la rosa è una delle più belle e struggenti.

3. The Selfish Giant

Un gigante, dopo essere stato per sette anni ospite presso l’Orco di Cornovaglia, suo fratello, torna nel suo palazzo e vi trova molti bambini che giocano felici nel suo grande e bellissimo giardino, del quale è molto geloso. Infuriato, decide di non permettere più a nessuno di entrare nel giardino, quindi scaccia via tutti i bambini, i quali si ritrovano costretti a giocare sulla strada. Costruisce un muro intorno al giardino, e appende al cancello un cartello che avverte che l’ingresso è vietato ed i trasgressori saranno puniti.

In città arrivano la primavera e poi l’estate, ma non nel giardino del gigante, dove il vento del nord, la grandine, la neve e il gelo continuano a persistere, rendendo il gigante preoccupato. Un giorno, il gigante sente un uccellino cantare, quindi guarda fuori e vede che la primavera è finalmente arrivata anche nel suo cortile e che alcuni bambini sono riusciti a entrare attraverso delle aperture nel muro e si stanno arrampicando sugli alberi.

Solo nell’angolo più lontano del giardino regna ancora l’inverno e proprio in quell’angolo si trova un bambino biondo molto piccolo, che a causa della sua statura non riesce ad arrampicarsi su un albero. Il gigante si rende conto di essere stato davvero molto egoista; quindi, esce in giardino dove solleva il bambino aiutandolo a salire sull’albero, ricevendo in cambio un bacio dal piccolo. Poi abbatte il muro e consente nuovamente ai bambini di giocare nel suo cortile, giocando anche insieme a loro. 

I bambini tornano a giocare nel giardino, ma il bimbo preferito del gigante non si fa più vedere. Il gigante chiede ai bambini se sanno dove sia finito, ma tutti gli dicono di non conoscerlo e di non averlo mai visto prima. Con il passare degli anni il gigante invecchia, smette di giocare con i bimbi e si accontenta di osservarli. Una mattina d’inverno, il gigante vede il bambino biondo ai piedi di un albero dorato nell’angolo più lontano del giardino. Correndo felicemente incontro al bimbo, vede che esso porta alle mani e ai piedi dei segni di chiodi e, arrabbiato, gli chiede chi sia stato l’autore di tale crudeltà, affermando di volerlo uccidere con la sua spada.

Il bambino risponde dicendo che si tratta delle ferite dell’amore, quindi il gigante, pervaso da uno strano timore reverenziale, chiede al bambino chi sia, ed esso gli dice che, siccome una volta il gigante gli aveva consentito di giocare nel suo giardino, sta per restituirgli il favore portandolo con lui nel suo giardino, ovvero il Paradiso.

Il bambino biondo, quindi, sarebbe una rappresentazione di Gesù. Quando i bambini, quel pomeriggio, entrano nel giardino, trovano il gigante morto, disteso per terra, ricoperto di fiori bianchi e con il volto sorridente.

4. The Fisherman and his Soul

Un’altra tra le 5 short stories più accattivanti di Oscar Wilde è sicuramente quella de Il Pescatore e la sua Anima. Una notte un pescatore solitario trova fra le sue reti una bellissima sirena. La sirena gli chiede di lasciarla libera e lui accetta a condizione che lei ogni notte torni in superficie e canti per lui per attirare i pesci nella sua rete. Lei accetta, e notte dopo notte i due giovani si innamorano perdutamente. Il pescatore decide quindi di andare a vivere sott’acqua con la sua amata, ma lei gli dice che potrà farlo solo se rinuncia alla sua anima.

Il pescatore, deciso a disfarsi dell’anima, si rivolge a un prete che gli dice che l’anima è troppo preziosa per gettarla via. Poi va da dei mercanti che gli dicono che l’anima non vale niente, non potendo essi comprarla. Infine, si rivolge a una giovane strega che in cambio del favore gli chiede di danzare con lei al chiaro di luna, ma la strega vuole in realtà legarlo a sé in una danza diabolica perché anche lei lo ama.

Il pescatore si fa però istintivamente il segno della croce, e prima che la strega fugga le estorce il segreto. L’anima di un uomo risiede nella sua ombra, quindi lui dovrà tagliarsela via con un coltello foderato da pelle di vipera, ed il pescatore esegue separandosi dall’anima. Quest’ultima gli chiede di dargli il cuore, ma lui glielo nega. Il pescatore può finalmente andare a vivere in mare con la sirena, mentre la sua anima vaga sulla terra.

Convinto tre anni più tardi a ricongiungersi alla sua anima con un tranello, il pescatore vaga con essa per tre paesi compiendo azioni deplorevoli che non riesce a fermare poiché non ha più il suo cuore. Stanco di essere lontano dalla sua amata e di compiere azioni orribili, il pescatore vuole tornare in mare. L’anima gli spiega di non poter fare buone azioni perché non ha un cuore, che non è possibile disfarsi di lei per una seconda volta e che non potrà più tornare in mare, per cui d’ora in poi dovranno necessariamente convivere a terra per il resto della vita.

Il pescatore disperato prova a chiamare la sua sirena giorno e notte, ma non ottiene risposta. In preda alla tristezza, il pescatore chiude il suo cuore e costruisce una casetta sulla spiaggia dove attendere di poter tornare in mare. Per tre anni il pescatore chiama ogni giorno la sirena dalla spiaggia, ma non la vede mai emergere, il terzo anno il pescatore si rassegna a rimanere senza lei e chiede all’anima di rientrare, ma l’anima non riesce a causa della presenza dell’amore nel cuore del pescatore.

Il corpo morto della sirena giunge sulla spiaggia, addolorando il pescatore, mentre sopraggiunge una burrasca. Il pescatore annega e mentre il suo cuore si spezza l’anima vi rientra.

5. The Remarkable Rocket

La quinta short story che vogliamo suggerirvi è quella del Razzo Eccezionale! Durante la festa di nozze del figlio del re, dopo il banchetto, è previsto uno spettacolo pirotecnico al quale dovrebbe prendere parte un razzo molto particolare. Nell’attesa di essere sparati, i fuochi d’artificio parlano tra di loro; invece, il razzo del titolo preferisce vantarsi delle sue grandi qualità, e crede di essere il pezzo forte della serata. Tuttavia, per ostentare le proprie virtù e la propria sensibilità, si mette a piangere davanti agli esplosivi compagni, così tanto che si bagna troppo per accendersi e, a differenza dei compagni, non prende fuoco.

Il giorno dopo viene buttato in un laghetto, per poi essere raccolto da due ragazzini che lo scambiano per un bastone, mentre il razzo continua a pensare che stiano aspettando l’occasione più solenne per farlo esplodere. I ragazzi decidono di metterlo a fuoco e, aspettando che la fiamma prenda vita, si addormentano. Essendo ancora molto umido, il razzo non parte subito e ci vuole del tempo prima che bruci. Quando poi il razzo prende fuoco, dà vita a un incredibile spettacolo pirotecnico, che nessuno, però, riesce a vedere!

Fonte immagine: Wikipedia 

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