Nel mese di novembre dello scorso anno è uscito “Poema Nero” di Alessio Miglietta, autore romano indipendente. L’opera ha vinto il Premio Letteratura Italiana Contemporanea e ha ricevuto altri riconoscimenti nello stesso anno. Analizzeremo ora insieme le caratteristiche di quest’opera:
Curiosità sull’autore
Nato a Roma nel 1984, Alessio Miglietta esordisce ufficialmente nel 2011/2012 con l’antologia “Cieli di Valicum”. Segue poi il romanzo “Grunge (1984)” l’anno successivo. A cavallo degli anni 2022 e 2023 pubblica la raccolta di poesie sperimentali “Requiem di Vite e Amori” e la silloge “Frammenti: Collezione di Haiku”. La produzione artistico-letteraria di Miglietta spazia dal romanzo alla poesia, passando per la narrativa contemporanea e l’haiku. Quest’anno è inoltre uscita, con la collaborazione della casa editrice romana Ensemble Editori, la sua raccolta di poesie “L’Immagine Deforme“. “Poema Nero” resta tuttavia la sua opera più importante e significativa.
Analisi dell’opera
“Poema Nero” di Alessio Miglietta si presenta come un viaggio all’interno delle emozioni dello scrittore, un urlo che scaturisce dall’interno. L’autore ci racconta del suo senso di smarrimento e delle sue angosce e paure, che riesce ad affrontare grazie ai suoi due amori più grandi: la scrittura e sua figlia Aurora. “Poema Nero” ci viene presentato come un bisogno da parte di Alessio Miglietta di raccontarsi attraverso un’opera di spessore, sfidando le logiche di mercato contro le quali l’autore si schiera, sentendosi non rappresentato e vedendole come un ostacolo alla creazione di progetti artistici di qualità. Opponendosi al trash ed alle operazioni di marketing per accaparrarsi la fama, il lavoro di Alessio ha come obbiettivo il parlare di emozioni, di sentimenti, e di farlo con un linguaggio poetico e, soprattutto, vero. Egli definisce il poema “un viaggio che mira agli universi più profondi verso l’identità, verso il coraggio e il proprio scopo lungo un’esistenza”.
Quando si parla di poemi non si può non pensare al poema per eccellenza della letteratura italiana: “La Divina Commedia” di Dante Alighieri. Lungi dal voler fare paragoni, la presenza del sommo poeta è importante all’interno di “Poema Nero” di Alessio Miglietta. Innanzitutto, come nell’opera di Dante, i “Canti” di Miglietta presentano la rima incatenata e versi in endecasillabi. Inoltre, alla perdizione di Dante nei meandri della Selva Oscura e alla sua risalita fino al Paradiso, Miglietta contrappone lo smarrimento nei suoi pensieri e nelle sue preoccupazioni e il ritrovamento poi della luce all’interno della sua vita.
Non solo Dante ha un ruolo nella formazione dello scrittore, ma, in “Poema Nero”, Alessio Miglietta cita molti altri scrittori classici. Inoltre, nella poesia che apre il poema, “Panoramiche”, Miglietta invoca, una ad una, tutte le muse ispiratrici delle arti della cultura greca, richiamando il suo legame profondo con l’arte e la tradizione.
In ultima istanza
“Poema Nero” di Alessio Miglietta è un’opera che, al giorno d’oggi, vale la pena scoprire. In un mondo in cui prevale il linguaggio del denaro, del capitalismo, del consumismo, un mondo in cui l’arte è sempre più soltanto un “altro ramo dell’industria”, che dà più spazio a chi segue la moda che a chi ha effettivamente qualcosa da raccontare, Miglietta vuole essere una voce fuori dal coro. “Poema Nero” non è un’opera pensata per raggiungere la fama, non è un libro come tanti se ne trovano al giorno d’oggi sugli scaffali delle librerie…semplicemente: “Questo è il testamento di un sognatore”.
Immagine fornita dall’autore