Quando la montagna era nostra è il nuovo romanzo dell’autrice Fioly Bocca, edito da Garzanti.
Un libro estremamente interessante sin dalle prime pagine, che riesce a catturare l’attenzione, coinvolgendo in una lettura senza eguali.
Quando la montagna era nostra: breve sinossi
La protagonista del romanzo, Lena, conosce benissimo ogni meandro del bosco, ogni angolo, tutto ciò che lo porta poi a tramutarsi in un alpeggio. Riconoscerebbe ogni angolo di quegli spazi, la natura che l’ha sempre circondata; l’ambiente dov’è cresciuta amorevolmente insieme alla sua famiglia, intriso di ricordi del passato.
Quello della protagonista è un vero e proprio amore per la montagna, per quello scenario così affascinante, che non smette mai di stupirla, nonostante lo conosca quasi alla perfezione.
Passione che condivide con colui che era il suo primo amore, Corrado, rientrato improvvisamente a sconvolgerle l’esistenza.
Erano due ragazzi, si amavano. E ora il cuore è pronto a battere nuovamente per lui, contro ogni distanza, ma tormentato da tanti ricordi.
Fioly Bocca: una narrazione semplice e diretta
Grazie alla scrittura che contraddistingue l’autrice, Quando la montagna era nostra è un libro che si lascia gustare, in modo semplice, senza artefatti, proprio come la natura che lo contraddistingue. Ogni parola che compone il romanzo, come il tassello di un puzzle, accompagna il lettore con amore e delicatezza, tra eventi famigliari, sofferenza, un labile velo di malinconia e quel senso di protezione che solo chi ama la montagna può comprendere del tutto.
Ogni personaggio di questo interessante quanto coinvolgente libro, è fortemente radicato al territorio, all’identità ad esso collegata. Ed è proprio questo il tassello che aggiunge maggiore suggestione alla lettura, la presenza del mondo naturale che mette radici nei cuori delle persone.
Sicuramente esplorare e soprattutto descrivere i sentimenti non è facile, in particolar modo a seguito di determinate decisioni. Eppure, la scrittrice, Fioly Bocca, riesce a farlo, delineandoli con estremo realismo, accompagnando il lettore in una storia coinvolgente.
La protagonista del suo romanzo, Lena, ha lasciato andare quello che era il suo amore, col quale condivideva anche la passione per la montagna, per quei luoghi cosi incontaminati e tanto ricchi.
Lena comprende che i ricordi rappresentino il “punto focale” del presente e pagina dopo pagina, l’autrice mostra il suo viaggio interiore, attraverso le immagini del passato, la meraviglia dei sentieri, della vegetazione, dell’amore puro.
Il tema amoroso è trattato dall’autrice in modo accorto, senza cadere in sentimentalismi eccessivi, semplicemente accompagna il percorso morale della protagonista, che si ritrova a riflettere su se stessa e sull’ambiente nel quale vive.
Quando la montagna era nostra offre una profonda riflessione su quell’insieme di correlazioni, ma anche su tutti quei rimandi di suggestioni emotive, ragionamenti oggettivi sulla realtà e sulle possibilità che essa offre, tutto inserito nella magnifica cornice narrativa di un libro che sorprenderà sin dalla prima pagina. La narrazione prende forma in un arco temporale misto, oscillando tra passato e presente, nel corso dei quali si riconoscono gli elementi propri della natura, il vento che soffia e che quasi “taglia” la pelle, le rocce, i passi sui sentieri fangosi.
Al termine della lettura, ciò che realmente colpisce, oltre alla bellezza della narrazione, è il senso profondo delle parole. L’amore, può svanire, ma proprio come una piccola gocciolina di pioggia, può posarsi altrove, magari dov’era già stato. Probabilmente è questo il filo conduttore del romanzo. Quando la montagna era nostra descrive un sentimento così difficile come l’amore, vissuto come un vero e proprio viaggio interiore.
Immagine in anteprima: https://www.garzanti.it/libri/fioly-bocca-quando-la-montagna-era-nostra-9788811608745/