“Quelli di Via Teulada“ è un romanzo scritto da Daniela Attilini, autrice televisiva e curatrice inviata per diversi programmi di Radio Uno e Radio Due, edito dalla casa editrice romana Graphofeel Edizioni.
Quelli di via Teulada, come inizia una storia secondo Daniela Attilini
La famiglia è da sempre organismo principale della nostra società.
Senza la concezione di famiglia, la sua organizzazione, l’intero aspetto della nostra socializzazione ed educazione sarebbe del tutto rivisto, tramutato, sconvolto.
Osservando la famiglia, noi assistiamo all’evoluzione di qualcosa più grande, delle dinamiche sociali interne ad un paese, ad una generazione, ad un tempo storico.
La famiglia è lo Stato.
Partendo da questo pressupposto, “Quelli di via Teulada”, scritto da Daniela Attilini, non è che l’incontro tra tre famiglie: quella degli Attilini, quella di Mamma Rai e l’Italia.
Tutto inizia con una Italia post-bellica, distrutta fisicamente e moralmente dagli orrori della seconda guerra mondiale, che ha desiderio e necessità di riscossa, di crescita e ricostruzione, proprio come la mitologica fenice dalle sue ceneri.
La storia di Gianni Attilini, giovane giornalista di Radio Cagliari che parte per Roma e approda ad una Rai appena nata, ancora in fase di costruzione, è uno dei modi più corretti di raccontare come iniziò la rinascita di un paese e di un popolo.
Il lavoro di Gianni è quello di selezionare, organizzare e coordinare le immagini che seguono le parole dei giornalisti nel raccontare le notizie, scegliendo, velocemente e con abilità, le migliori, le più adatte, quando ancora non esisteva nessun mezzo informatico e tecnologico a cui oggi siamo abituati con consuetudine quasi noiosa.
Sarà proprio questa la base narrativa di Daniela Attilini, selezione di immagini, scaglie di passato e storia del nostro Bel Paese, per raccontare la sua vita, quella di suo padre e quella dell’Italia e degli Italiani durante alcuni dei passaggi più entusiasmanti e tremendi della nostra realtà.
Il Boom economico, l’Allunaggio fino ad arrivare ai giorni delle Brigate Rosse e quelli degli Anni di Piombo, tutti messi a setaccio dagli occhi di una bambina e raccontati dalla mente e dalle dita di una donna adulta, tra la dolce nostalgia di un tempo che fu e lo sbieco ricordo di momenti la cui imponenza non si sapeva cogliere pienamente e con cui si è imparato a fare i conti solo molti anni dopo.
Una lettura interessante, quella qui proposta da Graphofeel, che con la storia di una semplice famiglia italiana, sa mostrare tutte le facce di un popolo nelle sue ore migliori e peggiori.
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