Ritratti veri di persone immaginarie è un’opera scritta a quattro mani dal graphic designer Giorgio Camuffo e dallo scrittore Renzo di Renzo.
Pubblicato da Helvetia Editrice, Giorgio Camuffo e Renzo di Renzo in Ritratti veri di persone immaginarie, rientrante nella collana Taccuini d’autore, sperimentano una cosa che almeno una volta nella vita ciascuno di noi ha fatto: osservare uno sconosciuto, in treno, alla posta, ecc. e immaginare qualcosa sulla sua vita. È quindi la descrizione di diciassette personaggi per diciassette storie, ciascuna con il suo ritratto nella pagina adiacente.
Ritratti veri di persone immaginarie: gli autori Giorgio Camuffo e Renzo di Renzo
Giorgio Camuffo, primo dei due autori di Ritratti veri di persone immaginarie, è un graphic designer, curatore di mostre ed eventi culturali, professore associato di Comunicazione visiva presso la Libera Università di Bolzano. Fondatore dello studio grafico di Venezia Camuffo, ha pubblicato anche la biografia Bodoni (Corraini, 2016), il celebre tipografo italiano.
Renzo di Renzo insegna Design Management e Comunicazione Visiva all’Università di San Marino e Marketing all’Istituto Europeo di Design di Venezia. Ha fondato lo studio Heads Collective nel 2007 con Federico Vanin. Renzo di Renzo ha pubblicato anche due raccolte di racconti, una di poesie e tre libri per ragazzi tra cui Nero (Einaudi, 2008) vincitore del premio Grinzane Junior.
Ritratti veri di persone immaginarie di Giorgio Camuffo e Renzo di Renzo, con la prefazione di Tiziano Scarpa, è una delle opere che rientrano nella raccolta Taccuini d’autore (curata da Roberto Ferrucci) che raccoglie libri in viaggio, in senso sia fisico che metaforico.
Da un’idea delle analisi lombrosiane, con Ritratti veri di persone immaginarie Giorgio Camuffo e Renzo di Renzo tracciano i profili di diciassette persone, uomini e donne, ciascuna con la propria storia, complicata o semplice ma anche con il proprio aspetto, non bello né brutto, fatto di vita vissuta, di passato, di incontri indimenticabili e altri da dimenticare.
Sono diciassette storie immaginate quando si incontrano visi sconosciuti in metropolitana o al semaforo, storie che viaggiano tra una tazzina di caffè al bar e la banchina di una stazione.
Ritratti veri di persone immaginarie è un libro di 96 pagine che inizia quando smetti di leggerlo: è un input all’immaginazione, aiutata da illustrazioni stilizzate in bianco e nero che arricchiscono le storie, come se ogni linea ci indicasse qualcosa di quella persona sconosciuta.
«Sono storie semplici, composte di pochi tratti abbozzati, come i ritratti che le rappresentano (e viceversa): gioie e battaglie di cui non sappiamo niente ma che in qualche modo possiamo ricondurre a noi, alla nostra vita, alle persone che davvero abbiamo incontrato, conosciuto, amato.» (Postfazione)
Ritratti veri di persone immaginarie è un libro decisamente particolare, consigliato per chi ama leggere qualcosa di diverso dal classico romanzo.
Fonte immagine in evidenza dell’articolo: Ufficio Stampa