Roberto Quesada e un sognatore honduregno: Big Banana

Roberto Quesada e un sognatore honduregno: Big Banana

Il 2019 ha assistito all’uscita di Big Banana di Roberto Quesada, nuova perla della collana I Selvaggi della Alessandro Polidoro Editore

«Pensò e sentì che era nato per vivere in un posto come Manhattan». Eduardo è di natura un viaggiatore. Sangue honduregno e fremiti di libertà scorrono nelle sue vene. Ha fatto della madeleine de Proust il suo stile di vita, ormai più che camminare fluttua da un’avenue all’altra, oscillando senza sosta tra presente e passato. La sua più grande aspirazione, diventare un attore. Novello Madame Bovary, ha studiato letteratura e teatro, e come l’eroina suicida ne è rimasto fin troppo scottato.

Quella di Eduardo, solo una delle voci della melodia festosa, carnascialesca, a tratti grottesca, che ci sembra di ascoltare tra le pagine di Big Banana di Roberto Quesada. Autore honduregno ormai di fama mondiale, Quesada intride la sua scrittura di uno spirito prorompente, con una prosa che Kurt Vonnegut definisce «caustica e provocatoria».

Big Banana: un grande viaggio dalla penna di Roberto Quesada

Ciò che ancora lega Eduardo alla sua terra d’origine è il sottile filo dell’odiosamato telefono, unico veicolo della dolce carezza delle voci familiari. New York aveva fatto parte di quella vita letteraturizzata alimentata dai suoi sogni giovanili. Niente di meglio di un lunedì mattina per iniziare la storia di questo avventuriero honduregno. Eppure il tempo, in Big Banana, è un dato quanto mai relativo. Roberto Quesada regala al lettore un biglietto aereo per il passato, il presente e il futuro, spesso compresenti nella mente di Eduardo.

Il passato: l’Honduras, l’inizio della focosa relazione con Mirian, una brillante e promettente scrittrice, dall’acume invidiabile appreso dall’immersione in film di spionaggio (quelli di James Bond, in primis). Ma anche il South Bronx, l’inferno, dove «è l’aria che è scarsa, rispetto alle altre parti del pianeta» e dove «l’estraneo sei tu. Che faresti tu se un estraneo venisse a respirare la tua aria sapendo che questa scarseggia? Forse non gli faresti del male, però di sicuro gli impediresti a tutti i costi di respirare». Il presente: New York, una città che ormai è abitudine per i pendolari della metropolitana, ma per Eduardo un’orchestra polifonica, tra il bilinguismo ispano-americano e l’intricato e vivace reticolato urbano, nello splendore delle sue luci e delle sue donne. Il futuro: una brillante carriera da attore immortalata dalle righe del New York Times. Il futuro è quel sogno che Eduardo cova dentro di sé, mentre costruisce per una società edile la sua New York.

Ovunque vada però, Eduardo porta con sé la sua natura di «bananiero», nato nella Repubblica delle Banane, «The Big Banana in The Big Apple», come lo canzona l’amico, se non guida spirituale, Casagrande, uno dei personaggi più irriverenti del lavoro di Roberto Quesada. L’iniziazione di Eduardo al gran mondo si intreccia alla travagliata storia della Grande Mela. Il personaggio-uomo si muove nel suo romanzo di formazione sullo sfondo di una New York sineddoche del mondo.

Come su un grande palcoscenico, Eduardo aspira ad affermarsi, distinguendosi dalla mischia dei «semplici spettatori di buoni film, amanti dell’arte, lettori assuefatti o semplicemente scrittori per il proprio piacere». Big Banana è la storia della fuga dall’asfissia del cannibalismo sociale, della ricerca di un’identità nelle sue declinazioni tanto intimiste quanto politiche contro la massificazione. «Ma non gli importava, avrebbe corso il rischio, avrebbe combattuto la battaglia contro la vita sullo stesso campo dei grandi».

Immagine: Alessandro Polidoro Editore

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Qui si innamora del suo datore di lavoro, il misterioso Mr. Rochester, ma la loro storia d'amore è ostacolata da segreti e colpi di scena. Un classico tra i romanzi del 1800. Trama, temi e significato di Jane Eyre: un'eroina indimenticabile Jane Eyre è molto più di una semplice storia d'amore. È un romanzo che affronta temi importanti come la condizione femminile nell'epoca vittoriana, la ricerca dell'indipendenza e dell'autonomia, la lotta contro le convenzioni sociali, il conflitto tra passione e ragione, e il significato della moralità e della religione. Jane Eyre è un'eroina forte, indipendente e appassionata, che sfida le convenzioni del suo tempo e lotta per affermare la propria identità. È sicuramente uno tra i romanzi del 1800 più significativi. L'Educazione Sentimentale di Gustave Flaubert: amore e disillusione nella Parigi del XIX secolo L'Educazione Sentimentale, pubblicato nel 1869 da Gustave Flaubert, è uno dei romanzi del 1800 più importanti della letteratura francese. È la storia di Frédéric Moreau, un giovane di provincia che si trasferisce a Parigi per studiare legge, ma che si lascia coinvolgere dalla vita mondana e dalle passioni amorose. Frédéric si innamora di Madame Arnoux, una donna sposata, e la sua ossessione per lei lo porterà a trascurare i suoi studi e le sue ambizioni. Uno tra i più importanti romanzi del 1800. Analisi e contesto storico de L'Educazione Sentimentale L'Educazione Sentimentale è considerato un romanzo realista, che offre un ritratto accurato e spietato della società francese del XIX secolo, in particolare della borghesia parigina. Flaubert descrive con maestria le illusioni, le delusioni, le ambizioni e le frustrazioni di una generazione che ha vissuto i rivolgimenti politici e sociali del 1848. Il romanzo è anche una riflessione sulla natura dell'amore, dell'arte e della vita stessa. Tra i romanzi del 1800, questo si distingue per la prosa. Sotto gli Alberi di Thomas Hardy: un idillio pastorale con un retrogusto amaro Sotto gli Alberi (Under the Greenwood Tree), pubblicato nel 1872 da Thomas Hardy, è uno dei primi romanzi del 1800 dello scrittore inglese, e uno dei suoi più sereni e ottimisti. È la storia di Dick Dewy, un giovane carrettiere che si innamora di Fancy Day, la nuova maestra del villaggio. La loro storia d'amore si intreccia con le vicende della comunità rurale di Mellstock, nel Wessex, la regione immaginaria in cui Hardy ambienta molti dei suoi romanzi. Natura, amore e destino in Sotto gli Alberi Sotto gli Alberi è un romanzo che celebra la bellezza della natura e la vita semplice della campagna inglese. Hardy descrive con grande maestria i paesaggi, i costumi, le tradizioni e i personaggi del mondo rurale, creando un'atmosfera idilliaca e suggestiva. Tuttavia, il romanzo non è privo di una vena malinconica e di una riflessione sul destino umano e sull'inesorabile scorrere del tempo. Tra i romanzi del 1800 è uno dei più importanti per la sua rappresentazione della natura. Vanity Fair di William Makepeace Thackeray: una satira spietata della società vittoriana Vanity Fair, pubblicato a puntate tra il 1847 e il 1848 da William Makepeace Thackeray, è uno dei romanzi del 1800 più importanti e irriverenti della letteratura inglese. Sottotitolato "A Novel without a Hero" (Un romanzo senza eroe), il libro è una satira pungente e spietata della società vittoriana, con i suoi vizi, le sue ipocrisie, le sue ambizioni e le sue vanità. La storia segue le vicende parallele di due donne molto diverse: Amelia Sedley, una ragazza ingenua e di buon cuore, e Becky Sharp, un'arrampicatrice sociale astuta e senza scrupoli. Personaggi, stile e critica sociale in Vanity Fair Vanity Fair è un romanzo ricco di personaggi memorabili, descritti con ironia e sarcasmo da Thackeray. 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Temi, struttura e importanza di Middlemarch nella letteratura inglese Middlemarch è un romanzo ambizioso e complesso, che offre un ritratto dettagliato e realistico della società inglese del XIX secolo. George Eliot analizza con profondità psicologica i suoi personaggi, esplorando le loro motivazioni, i loro conflitti interiori e le loro relazioni. Il romanzo è anche una riflessione sulla natura umana, sul progresso, sul cambiamento sociale e sul ruolo dell'individuo nella storia. È uno dei romanzi del 1800 più importanti per la sua completezza e profondità. I Fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij: un capolavoro russo Tra i romanzi del 1800 più importanti e influenti, non si può non citare "I Fratelli Karamazov" di Fëdor Dostoevskij. Pubblicato nel 1880, è l'ultimo romanzo dello scrittore russo, considerato da molti il suo capolavoro e uno dei vertici della letteratura mondiale. La storia ruota attorno al parricidio di Fëdor Karamazov e alle vicende dei suoi tre figli legittimi (Dmitrij, Ivan e Alëša) e del figlio illegittimo Smerdjakov. Approfondimento su: I fratelli Karamazov "I Fratelli Karamazov" è molto più di un romanzo giallo o di un dramma familiare. È un'opera profondamente filosofica, che affronta temi cruciali come l'esistenza di Dio, il libero arbitrio, la colpa, il peccato, la redenzione, la natura del male e il significato della sofferenza. Dostoevskij esplora le profondità dell'animo umano, mettendo a nudo le passioni, i conflitti interiori e le contraddizioni dei suoi personaggi. Il rosso e il nero di Stendhal: un classico francese Altro grande classico tra i romanzi del 1800 è "Il rosso e il nero" di Stendhal, pubblicato nel 1830. Il romanzo narra le vicende di Julien Sorel, un giovane di umili origini che, grazie alla sua intelligenza e ambizione, riesce a farsi strada nella società francese post-napoleonica. Diviso tra l'ammirazione per Napoleone e il desiderio di ascesa sociale, Julien intraprende la carriera ecclesiastica e quella militare, intrecciando relazioni amorose con donne potenti. Approfondimento su: Il rosso e il nero "Il rosso e il nero" è un romanzo di formazione, ma anche un'acuta analisi psicologica e una critica della società francese della Restaurazione, con le sue ipocrisie e le sue rigide gerarchie sociali. Stendhal, attraverso il suo stile asciutto e analitico, delinea un personaggio complesso e affascinante, diviso tra l'ambizione, l'amore e l'ideale di grandezza. Il titolo stesso, "Il rosso e il nero", è emblematico di questa ambivalenza, rappresentando le due possibili carriere di Julien (quella militare, in rosso, e quella ecclesiastica, in nero) o, secondo altre interpretazioni, la passione e la morte. Fonte dell'immagine in evidenza: Pixabay.

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A proposito di Carolina Borrelli

Carolina Borrelli (1996) è iscritta al corso di dottorato in Filologia romanza presso l'Università di Siena. Il suo motto, «Χαλεπὰ τὰ καλά» (le cose belle sono difficili), la incoraggia ogni giorno a dare il meglio di sé, per quanto sappia di essere solo all’inizio di una grande avventura.

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