Nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto 1973, Guido Morselli si uccide con un colpo di pistola. All’interno dei suoi scritti la pistola è un elemento molto ricorrente: viene definita più volte come la ragazza dall’occhio nero. Oggi ci riferiamo a Guido Morselli chiamandolo scrittore, e possiamo conoscerlo attraverso i suoi romanzi. Tuttavia lui non riuscì mai ad ad avere questa considerazione di sé: infatti, nelle note in cui parla di se stesso, non si dichiara come uno scrittore, ha molta difficoltà nel definirsi. Talvolta parla di sé come di un signore di campagna, di un contadino.
Incapace di veder riconosciuto il suo talento letterario, non ha mai potuto veder pubblicati i suoi romanzi. In effetti, la storia letteraria di Morselli è una storia di rifiuti, che si seguivano uno dopo l’altro ogni volta che ha provato a proporre i suoi romanzi alle case editrici. Dopo la scomparsa di Morselli si apre, però, il suo caso: le sue opere vengono rivalutate, forse anche alla luce del suo gesto, e oggi i romanzi di Guido Morselli sono stati pubblicati interamente da Adelphi, che li ha poi anche uniti in una raccolta.
Vediamo quali sono i 3 romanzi di Guido Morselli più interessanti
1. Uomini e amori
Il primo dei romanzi di Guido Morselli, in cui si delineano già le caratteristiche della sua letteratura. Le vite di due uomini, due amici tra loro opposti ma allo stesso tempo straordinariamente complementari, sono al centro di questo romanzo, insieme alle loro relazioni sentimentali ed erotiche. Sullo sfondo, si sviluppa la guerra, che li vedrà protagonisti portandoli lontano da casa, sconvolgendo in questo modo l’equilibrio delle loro vite agiate e borghesi. C’è un forte autobiografismo, che si manifesta soprattutto in uno dei due personaggi, il pittore Vito Cambria, attraverso l’esplorazione della sua psicologia. Infatti, le riflessioni sulla condizione umana, la sofferenza e l’abbandono, il lutto per la perdita della persona amata provengono dritte dall’anima di Morselli, come se volesse, ossessivamente, far rivivere il ricordo della madre e della sorella, che aveva perso in giovane età.
2. Un dramma borghese
Un padre e una figlia che quasi non si conoscono sono i protagonisti di questo libro, che è il secondo dei romanzi di Guido Morselli, anch’esso pubblicato postumo. La ragazza è cresciuta in collegio, e il padre le ha fatto soltanto delle rare e fugaci visite. Per ragioni di salute, però, i due si ritrovano insieme per la prima volta in un albergo in Svizzera. È qui che il romanzo indaga la psiche umana e di scavare al suo interno, fino ai suoi angoli più bui e nascosti: quelli dove si annidano i desideri, le volontà eccessive della psiche da cui si vorrebbe fuggire. Il rapporto tra i due, infatti, ha costantemente un alone morboso, generando un’atmosfera incestuosa e anche disturbante, il che rappresenta uno dei motivi per cui il romanzo non fu pubblicato ai tempi; la Mondadori ad esempio lo considerò un romanzo eccessivo. Un uomo freddo e incapace di esprimere i suoi sentimenti da un lato, e una ragazzina vivace che non ha mai visto il mondo fuori dall’altro, non riescono a rapportarsi tra loro perché non hanno un’educazione sentimentale.
3. Dissipatio H.G.
Un uomo solitario vuole mettere fine alla sua vita. Mentre, però, è proprio sul punto di suicidarsi, cambia prontamente idea. Quando si sveglia la mattina dopo, lui è l’unico uomo sulla faccia della terra. È con questa ironia del destino che inizia Dissipatio H.G., l’ultimo dei romanzi di Guido Morselli, o almeno l’ultimo che completò: in realtà i diari ritrovati dopo la sua morte testimoniano che aveva tanti progetti letterari in mente. L’uomo che odiava la vita si ritrovata così ad essere l’unico ancora vivo. Ma è davvero così, oppure il protagonista è in realtà morto, e vive in questo modo il trapasso? Questo elemento non si comprende leggendo il libro, ma è bello che ognuno possa avere una propria interpretazione. Nella sua solitudine, il protagonista cerca di ritrovare tracce dell’umanità estinta, ed è molto interessante lo sviluppo della sua dimensione psicologica. È chiaro che l’opera presenti, ancora una volta, uno spiccato autobiografismo: Dissipatio H.G. non è solo un romanzo, ma anche il testamento letterario di Guido Morselli, l’ultima confessione che offrirà ai lettori (che non immaginava avrebbe mai avuto) prima del colpo di pistola, con cui farà quello che il suo personaggio non era riuscito a fare.
Fonte immagine in evidenza: copertine dei 3 romanzi, Adelphi