I bambini del bosco, edito da Garzanti, segna il ritorno in libreria di Romina Casagrande, che, attraverso uno stile narrativo ricercato e molto descrittivo, guida il lettore alla scoperta di un mondo pieno di fascino e mistero. Con questo romanzo, l’autrice ci regala un’opera intensa e profonda nel linguaggio, nella costruzione di ambientazioni e personaggi e soprattutto nella trama. I bambini del bosco è toccante, meravigliosamente poetico, in cui dolore e desiderio di libertà sono il leitmotiv di ogni accadimento.
I bambini del bosco: la trama del nuovo libro di Romina Casagrande
Ci troviamo in Alto Adige, in particolare sui sentieri impervi che conducono al monte chiamato Cima delle Anime, al confine tra Austria e Svizzera. È un luogo in cui la natura selvaggia domina sull’uomo e, allo stesso tempo, offre riparo e salvezza a chi sa comprenderla. Da sempre, i boschi proteggono il cammino delle contrabbandiere che di nascosto lo solcano quando le primule e gli anemoni richiudono le loro corolle alla luna. Donne per le quali una scelta così difficile è l’unica possibilità di indipendenza. Anche se è pericolosa. Quando Luce scopre la loro esistenza, i suoi desideri prendono finalmente corpo. Suo padre e suo fratello le hanno insegnato che quelle montagne non sono adatte a una ragazza. Che il suo compito è aspettare a casa il loro ritorno. Ma ora è pronta a sfidare quel divieto. A darle forza è Thomas, un ragazzo senza un passato né un luogo a cui tornare, che ha imparato sulla propria pelle che la natura può elargire doni inaspettati, che è crudele quanto accogliente. Luce sente che con lui esiste un legame speciale, profondo come le radici di un albero. Quello che però non può sapere è che Thomas custodisce un segreto che proietta un’ombra cupa sulla sua vita. Un segreto che appartiene al passato ma che anni dopo, su quello stesso misterioso sentiero, intreccerà la vicenda di Luce e Thomas con quella di un bambino scomparso e di un uomo pronto a tutto per ritrovarlo. In una ricerca nella quale ogni passo, ogni pendio superato è un viaggio dentro sé alla scoperta delle proprie origini e della propria identità.
I bambini del bosco è uno di quei romanzi che partono in sordina, uno di quelli in cui la ricchezza di descrizioni sembra, a primo acchito, rallentare la trama in maniera quasi esasperante. Poi, però, proprio quel tripudio di suoni, colori e sensazioni si rivela essere uno dei principali punti di forza della scrittura di Romina Casagrande. Non solo l’autrice ci permette di visualizzare mentalmente i luoghi del racconto, ma ci fornisce anche una ulteriore chiave di lettura per l’analisi dei personaggi principali: sebbene infatti lo sfondo sia sempre la Cima delle Anime, nel cuore delle Alpi Retiche, i suoi boschi sono descritti talvolta come luoghi di protezione in cui sentirsi al sicuro, altre volte come un labirinto nel quale ci si può perdere per sempre. Nella parte di romanzo ambientata ai giorni nostri, infatti, domina la vicenda di Jan, un ex soccorritore che si trova a dover ripercorrere i sentieri boschivi alla ricerca di un bambino disperso. La scalata, resa già difficile dal desiderio di non deludere chi aspetta il ritorno a casa del bimbo, si rivela per Jan ancora più dura, appesantita dal suo fardello di ricordi, un carico più pesante man mano che ci si addentra in quel budello intricato e impervio.
Per quanto riguarda il piano temporale del passato, vi troviamo come protagonisti due adolescenti, Luce e Thomas, i quali hanno scelto i boschi come rifugio ma anche come simbolo: per Luce, donna cresciuta in mezzo agli uomini, in mezzo ai contrabbandieri, la Cima delle Anime rappresenta “l’oltre”, un confine indistinto, varcato il quale non esiste altro se non la libertà di seguire i propri sogni e la propria indole; i boschi invece, sono casa, ma sono anche una prigione in cui la donna può solo arrendersi al suo ruolo subordinato. Thomas ha deciso di vivere la sua libertà nascondendosi nel bosco. Ha pensato che solo entrando in simbiosi con la natura avrebbe potuto allontanarsi dalle sue prigioni fisiche e interiori. In compagnia del suo mezzo-lupo, che chiama semplicemente e significativamente Cane, cerca ogni giorno di riappropriarsi di se stesso, libero da ogni paura. Luce e Thomas sono due personaggi complementari, e quando le loro strade si incrociano, inconsapevolmente si danno forza vicendevolmente.