Royal City: Jeff Lemire per Bao Publishing | Recensione

Royal city vol 1 e 2: Jeff Lemire per Bao Publishing

Royal City è una graphic novel in serie di Jeff Lemire, edita in Italia dalla Bao Publishing. Ancora non si sa quanto sarà lunga, ma al momento sono usciti i primi due volumi, in cartonato e a colori.

È una delle opere a fumetti dello sceneggiatore e disegnatore canadese, che con la stessa casa editrice ha pubblicato anche Descender (2015), Plutona (2016), Black Hammer (2017), Sherlock Frankenstein e la Legione del male, A.D. – After Death e Niente da perdere. Molte sono collaborazioni alle quali ha donato la propria creatività, o attraverso i disegni o attraverso le sceneggiature.

Royal City, assieme a Niente da perdere, sono le due opere di cui Jeff Lemire è autore completo.

Royal City di Jeff Lemire: la trama

Protagonista indiretta del racconto è Royal City, una piccola cittadina del New Jersey che ormai sta “invecchiando”: i giovani se ne allontanano, attratti dalla speranza di una vita diversa. Tra questi, i figli di Peter e Patty Pike, che – ormai cresciuti – hanno preso le proprie strade: qualcuno è rimasto, qualcuno se n’è andato e qualcun altro si è perso.

La storia coinvolge, tra una serie di stralci del presente e alcuni importanti flashback, tutti e cinque i membri della famiglia, più uno. Quest’ultimo è stata una presenza mite e silenziosa fino al 1993, quando perde la vita e diventa nell’esistenza dei suoi cari estremamente pesante. Era infatti l’ultimo dei fratelli, ma il suo fantasma li accompagna uno a uno nostalgicamente, assumendo il calibro delle loro aspettative.

Una storia intensa e nostalgica

Una caratteristica fondamentale di quest’opera è l’intensità delle emozioni e del vissuto dei singoli personaggi: Peter, Patty, Pat, Tara, Richie e Tommy. Ognuno ha la propria percezione del passato, inevitabilmente legato alla cittadina di Royal City: chi lo rifiuta e chi lo accetta con ottusità, senza volersi guardare alle spalle.

Un nuovo evento drammatico però riunisce la famiglia che si ritrova costretta a fare i conti con i sospesi, con le incomprensioni e con i non detti. Devono smettere di evitarsi, fermarsi e cercare di rimettere a posto le proprie vite, che non sono mai decollate serenamente dopo la perdita di Tommy.

Toni acquerello e tratti morbidi

Un fumetto profondamente toccante, nella scelta dei colori, dei disegni e delle singole parole. I tratti di Jeff Lemire, morbidi e apparentemente insicuri, raccolgono tonalità acquerellate calde per i personaggi e fredde per gli sfondi. I ricordi sono sfumati, mentre il presente risulta vividissimo sulle pagine lucide e spesse.

La storia ha una evoluzione graduale, intervallata da ricordi fondamentali che spiegano gli atteggiamenti di ogni singolo personaggio, che lasciano comprendere i loro sentimenti e tutte le sfumature del loro dolore. Non si può fare a meno di immedesimarsi, di volerli comprendere e di affezionarsi. È impossibile, al termine della lettura di entrambi i volumi, non avvertire il profondo desiderio di andare avanti, di volerne ancora.

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A proposito di Francesca Paola Esposito

Napoletana. Già laureata in Lettere Moderne alla Federico II, attualmente iscritta a Scienze storiche allo stesso ateneo. Vivo nel sospetto di aver imparato prima a leggere, poi a camminare. Certo è che da quel momento non ho più smesso.

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