Arrivato inedito in Italia il 18 aprile 2023, “Schiavi della solitudine”, edito Fazi Editore – dalla collana Le strade – è il romanzo di Patrick Hamilton, originariamente pubblicato nel 1947 con il nome di “The Slaves of Solitude”. Con la traduzione di Isabella Zani, arriva nelle nostre librerie questo romanzo storico con sprazzi umoristici di Patrick Hamilton, autore del Novecento inglese da riscoprire. Genio non sfuggito alla lettura interessata di Doris Lessing – a cui è affidata la postfazione – che percepiva Hamilton come “un meraviglioso romanziere gravemente trascurato“.
Patrick Hamilton, biografia
Patrick Hamilton (1904 – 1962) è stato un drammaturgo e romanziere britannico. Sin da giovane inizia a dedicarsi al teatro, vantando così il successo di due sue opere teatrali: “Rope” (1929) e “Gas Light” (1938). Entrambi thriller psicologici di cui disponiamo l’adattamento cinematografico: “Rope” (1948) diretto da Alfred Hitchcock; “Gaslight” adattato in due film: il primo di produzione britannica diretto da Thorold Dickinson nel 1940 e il secondo di produzione americana diretto da George Cukor nel 1944. La sua carriera da romanziere, invece, iniziata a soli diciannove anni con “Monday Morning” (1925), dispone di successi come “Hangover Square” e la trilogia semi-autobiografica “20,000 Streets Under the Sky”: “The Midnight Bell” (1929), “The Siege of Pleasure” (1932) e “The Plains of Cement” (1934).
Schiavi della solitudine, di Patrick Hamilton: trama
Fine del 1943, nella periferia londinese di Thames Lockdon con la seconda guerra mondiale a fare da sfondo, cosa bisogna fare se non rifugiarsi? Alla fuga dai pensieri e dalle attività di guerra, dall’oscuramento e dalle strade cupe di una provincia attutita, si va delineando la quotidianità dei personaggi – alquanto bizzarri – ospiti alla Rosamund Tea Rooms, diventata allora una pensione. Il tutto attraverso lo sguardo imperturbabile di Miss Roach, trentanovenne nubile che lavora come segretaria tuttofare presso una casa editrice londinese – la “Reeves & Lindsell”. In una condizione di inerzia, apatia e inattività, l’arrivo del tenente americano Pike e della profuga tedesca Vicki Kugelmann darà il via a una serie di situazioni grottesche, ridicole e sregolate che, insieme al ‘presidente dell’Inferno’ – così descritto dalla sopracitata Miss Roach – Mr Thwaites e la stessa Miss Roach, causeranno ben tre triangoli amorosi del tutto inaspettati.
I personaggi di Patrick Hamilton
“Quasi tutti quelli che abitavano nelle pensioni di Thames Lockdon erano convinti di essere caduti in basso nel mondo, di essere giunti dov’erano per un beffardo scherzo del destino, e di recitare con cortese degnazione una parte dinanzi ai loro compagni di pensionato”
I personaggi di Patrick Hamilton sembrano del tutto alienati ed estranei alla vita al di fuori del sobborgo, letteralmente ‘schiavi della loro solitudine’, considerata una delle conseguenze della guerra. Guerra vestita sotto le spoglie di ‘meschino ladruncolo’ e l’atmosfera del luogo sembra aver spento anche loro.
“La guerra andava affrontata: l’orrore e la desolazione delle Rosamund Tea Rooms derivavano proprio dal fatto che là non la si affrontava. Le Rosamund Tea Rooms si nascondevano in campagna, evitano la guerra, nella loro meschina apatia erano quasi insensibili, più assorbite della biblioteca comunale. E questa non era una guerra che si poteva prendere con modi da biblioteca comunale”
Dai toni esilaranti e dai capitoli scorrevoli, Patrick Hamilton dà a un romanzo storico dall’ambientazione cupa come “Schiavi della solitudine” una chiave ironica e comica attraverso la stravaganza dei suoi personaggi; creando così una bolla all’interno della pensione – luogo centrale che ne fa dell’evacuazione alla guerra.
“Visti dunque da fuori, quei pensionanti – in quella sala da pranzo più morta che viva, in quella pensione più morta che viva, su quella via più morta che viva di quella cittadina più morta che viva..nel grigio, morto inverno della più mortale guerra della Storia – rappresentavano, da quella prospettiva distaccata, uno spettacolo straordinario.”
Fonte immagine: Fazi Editore