Silvio Valpreda e La minaccia del cambiamento (Recensione)

Silvio Valpreda e La minaccia del cambiamento (Recensione)

Il nuovo romanzo di Silvio Valpreda su un futuro distopico; illustrato da Andrea Bruno e pubblicato da Eris edizioni. Ecco la nostra recensione!

La minaccia del cambiamento è il nuovo romanzo di Silvio Valpreda, pubblicato a settembre 2018 da Eris edizioni. Con la stessa casa editrice ha dato vita a Finzione infinita (2015), da cui ha ripreso la stessa idea di mondo distopico di matrice orwelliana. Per quest’opera ha deciso di collaborare con il fumettista e disegnatore siciliano Andrea Bruno, creando un testo particolare ed estremamente evocativo.

La minaccia del cambiamento: la trama

Crenn è un uomo adulto che vive in una società proiettata nel futuro. L’era è quella chiamata “della Stabilità”, dove tutto è controllato e normalizzato, mentre il cambiamento viene esclusivamente visto come una minaccia incombente sull’umanità. Non ha un lavoro o, meglio, vive di mansioni che gli vengono affidate da agenzie per la “sicurezza”: il suo compito è presidiare per tempi imprecisati immobili sfitti e disabitati fino alla loro vendita, per evitare che vengano occupati da abusivi.

Spesso viene pagato in cibi precotti e in alloggio, qualche altra volta riesce a ottenere qualche extra, soprattutto se ingaggiato per le pulizie una volta venduto lo stabile. Tra un incarico e l’altro vive, come molti altri cittadini, per strada, rovistando tra la spazzatura e ben attento a non farsi prendere dalle autorità che non tollerano l’accattonaggio e le persone senza fissa dimora.

Per pagare i vari servizi basta una “carta moneta” da avvicinare a dispositivi, macchinari e telefonini, per aprire porte serve l’autorizzazione che arriva direttamente a un chip sottocutaneo, per mangiare non si consumano mai materie prime ma solo scatolame. Le materie prime fresche sono per i ricchi e si vedono solo nei programmi televisivi. Le macchine private sono solo per i ricchi e l’unica fede esistente è quella della Chiesa della Preghiera e della Morale.

Silvio Valpreda, un autore internazionale

Valpreda ha vissuto in Italia, Messico e Germania, ottenendo durante la sua carriera premi e riconoscimenti. Probabilmente è questa sua ricchezza culturale che ha dato vita a un testo molto particolare, che spinge alla riflessione e all’analisi della società in cui siamo immersi.

Già il titolo è di per sé esplicativo. In un luogo come il mondo immaginario e futuro rappresentato dall’autore scegliere di stravolgere la propria vita è impensabile. Lo hanno fatto nell’Era della Pre-Stabilità (ovvero la nostra epoca attuale, il ventunesimo secolo) e ciò ha portato solo a conseguenze nefaste. La società è tranquilla e deve rimanere tale e unita per “combattere” un nemico comune e alieno; che sia o meno un pericolo reale i cittadini non lo sanno ma ripongono estrema fiducia nelle imprese belliche e nel sostegno alla causa. Ma la popolazione di alieni non ne ha visto nemmeno uno così come non ha mai visto uno scontro, che sembra essere combattuto ben oltre la stratosfera.

Integrità, fiducia e ordine sono le chiavi d’accesso per la società

La parola chiave è quindi la fiducia, seguita dal pudore e dalla compostezza che risuona sempre nella genuinità e nella pacatezza del protagonista. Crenn infatti è sempre silenzioso, parla solo se interpellato e chiede il permesso anche solo per sedersi. È un uomo modesto e umile. Nonostante la sua condizione di senzatetto cerca sempre di dedicare del tempo alla propria igiene e di essere diligente, onesto e moralmente integro. Ha anche deciso di voler essere vegetariano tutte le volte che gli è possibile perché ha “sentito dire” che per cucinare gli animali questi vengono maltrattati. Ma il solo avanzare una richiesta del genere lo fa sentire spesso arrogante e sfacciato.

È proprio grazie a questo suo atteggiamento che gli vengono affidati compiti delicatissimi, di cui un paio che cambieranno la sua vita per quanto sembri in antitesi con il modo di vivere di chiunque nel mondo. Dovrà infatti scendere a patti con la sua integrità e mettere in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.

Assieme a Crenn ci si ritrova a riflettere, a percepire i suoi stessi sensi di colpa, a esserne divorati quando i suoi lamenti si fanno strazianti. Si rimane commossi dalla sua genuinità e dalla sua bontà così semplice. Ci si affeziona e si sente il desiderio di dovergli dare assolutamente una mano perché probabilmente il mondo che ci circonda non è come sembra.

 


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A proposito di Francesca Paola Esposito

Napoletana. Già laureata in Lettere Moderne alla Federico II, attualmente iscritta a Scienze storiche allo stesso ateneo. Vivo nel sospetto di aver imparato prima a leggere, poi a camminare. Certo è che da quel momento non ho più smesso.

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