Fazi Editore pubblica nella collana Le Strade, dopo Ritrovarsi a Parigi (2016), l’ultimo romanzo dello scrittore russo Gajto Gazdanov, Strade di notte.
Siamo nella Parigi degli anni ’30 e Gzdanov, autore nonché spettatore dei fatti presentati nel libro, descrive con cura e abbondanza di dettagli la sua esperienza come tassista nella ville lumière. Dentro l’abitacolo del suo taxi e, soprattutto, fuori, per le strade della capitale francese, la voce narrante fa vivere al lettore un viaggio unico e irripetibile tra la miseria, lo squallore e la povertà di alcolizzati, prostitute e nobili ormai decaduti, figure incontrate nel corso degli anni tra i vicoli, i bar e i café cittadini. È così che prende forma e vita propria Strade di notte, che si contraddistingue per la profondità con cui Gazdanov osserva e analizza la variegata psicologia umana con cui viene a contatto notte dopo notte giudicandola, spesso, in maniera aspra ma sempre lucida. Parigi fa da scenario a questa analisi ma, vivida nei ricordi dell’esule russo, vi è sempre la grande madre Patria ormai perduta che resta sullo sfondo, nel cuore, negli occhi e nei ricordi con un’ammaliante fascino intriso di malinconica dolcezza.
Strade di notte : la voce degli ultimi
Tra i personaggi che ricorrono sovente nel romanzo, troviamo uomini e donne che vivono ai margini della società: dalle prostitute (Suzanne, Jeanne Raldi, Alice) agli alcolizzati (Platone, così soprannominato perché amante della filosofia), dagli operai (come il compatriota Federcenko) ad altri clienti e incontri occasionali; di tutti l’autore racconta i drammi che li hanno avuti per protagonisti. E queste vicende drammatiche gli saranno da monito e ricordo di quella terra non sua, ma nella quale ormai vive dopo aver svolto i lavori più umili, fino all’ultimo come tassista.
È interessante notare quanto Gazdanov parli tanto degli altri e poco di se stesso. Difatti, nelle pagine del libro, rari sono i riferimenti al suo passato e anche alla sua vita contemporanea al tempo del racconto della quale si evincono alcuni particolari salienti soltanto in risposta alle rare domande che le sue conoscenze gli porgono. L’attenzione è tutta incentrata su questi ultimi che ascolta, dipinge e giudica con occhio critico ma compassionevole al tempo stesso perché, forse, non si sente poi molto lontano da loro.
Protagonisti dell’opera, dunque, sono questi personaggi le cui storie non solo si intrecciano, ma sono anche strettamente legate alle strade di una Parigi splendida e terribile insieme; dove la loro cupezza e tristezza viene abilmente descritta con una delicatezza inaspettata ma dovuta. In fondo si tratta pur sempre di esseri umani condannati a vivere come dei poveri diavoli per le ragioni più disparate in quella che, agli occhi di un osservatore inesperto e poco avvezzo a una vita dura e inclemente, è una delle città più ricche e meravigliose sulla faccia della Terra.
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