La magia del faro è il nuovo romanzo di Susy Zappa, edito da Il Frangente edizioni. Dopo Sein, una virgola sull’acqua. Ritratto di un’isola bretone leggendaria e Fari di Bretagna. Storie di uomini e di mare continua il viaggio della scrittrice nella leggendaria Bretagna, intorno e dentro ai fari delle sue coste per rivelarne tutta la loro magia e il loro misterioso fascino.
La storia de La magia del faro ruota intorno al faro dell’isola di Wrac’h, l’isola della Strega, dove le due protagoniste del romanzo – una è Agathe, l’altra è Susy Zappa stessa – finiranno per vivere nel faro, svolgendo la vita di guardiane improvvisate, travolte dalla ricchezza di un’isola ricca di storie suggestive e di meraviglie naturali.
Susy Zappa, appassionata della Bretagna e della storia dei suoi fari che hanno scandito la sua scrittura e i suoi viaggi, è stata chiamata a far parte del consiglio direttivo dell’Associazione “Il Mondo dei Fari”, un collettivo che mira a valorizzare il patrimonio architettonico, storico e culturale dei fari italiani.
Tra onirico e reale: Susy Zappa, Agathe e un faro di Bretagna
Agathe è una visione onirica dell’autrice Susy Zappa; consegnatale dal suo inconscio, il personaggio prende forma in tutta la prima parte del racconto, come a preparare il terreno che l’autrice è destinata, finalmente, a calpestare coi suoi passi.
Agathe
Parigi, la Seconda Guerra Mondiale è in corso, la capitale appare ovattata dal fermento artistico e letterario nell’aria, nonostante la guerra, e aleggia un clima di normalità. Qui Agathe vive una vita routinaria e ha spesso l’impressione che la sua vita proceda per inerzia in attesa della morte. Il 6 febbraio 1944 un aereo precipita davanti al faro dell’isola di Wrac’h, in Bretagna. Agathe è una delle sopravvissute, e quel faro le apparirà davanti come un’allucinazione: è il suo faro, quello raffigurato nel quadro di casa sua, che la salutava ogni volta prima di andare al lavoro.
Sulla costa di Pays des Abers, il faro di Wrac’h si erge su di una piccola isola deserta, accessibile solo con la bassa marea. Il faro della Strega è abbandonato e malandato, custodisce libri impolverati che narrano la storia bretone. Il periodo in cui Agathe vive al faro sarà scandito dalle maree dell’isola e dalle letture in solitudine. Al faro, il ricordo del naufragio si trasforma in una palpitante energia e nello sconforto che avvolge la protagonista, il bagliore di una nuova alba è la sola seduzione mentale cui aggrapparsi: Agathe sente che la sua vita sta cambiando. Diventa così la “donna del mare” per il villaggio di pescatori, l’Aber Wrac’h, che la accoglie e la avvolge in un’atmosfera arcaica e quasi idilliaca, mentre lei ne ammira lo stile di vita semplice e genuino. Seguono pagine ricche di aneddoti e leggende: la storia di Pont Krac’h, il ponte del Diavolo, quella dei goémoniers, i raccoglitori di alghe, la leggenda del cavaliere Bran o ancora quella del drago di Élorn.
Susy Zappa
La magia del faro è un romanzo per chi ama la tradizione della Bretagna e per chi come Susy Zappa è affascinato dalle storie delle sue coste. Storie ancora tramandate oralmente, storie di draghi, korrigans e naufrageurs che si mescolano e si confondono con le vicende dei santi bretoni. Storie da brividi, tra paganesimo e cristianesimo, che dipanano la tradizione della Bretagna.
Ma per la scrittrice, La magia del faro è soprattutto l’esperienza di un sogno che finalmente si avvera, poiché anche lei come Agathe vivrà un periodo lungo all’incirca due settimane presso il faro, facendo esperienza della dura vita di un guardiano, vivendo senza comfort e all’insegna degli imprevisti della natura.
La vita che svolge Susy Zappa al faro ci viene descritta minuziosamente, la scrittrice descrive i suoi disagi nelle attività quotidiane, il suo spirito di adattamento ci rivela la sua grande passione, le sue paure e preoccupazioni, dettate dall’assordante silenzio che le tiene compagnia, le faranno addirittura credere nel fantasma del faro. La fantasia e l’illusione inizieranno a scandire le sue giornate e dolce sarà la scoperta di quanto salutare e necessaria sia la solitudine, ogni tanto, per riuscire a riflette e conoscere i propri limiti.
E già un brivido di malinconia la attraversa al pensiero di dover lasciare il suo faro. Al ritorno, Susy Zappa è come Agathe, piena di vita, come se quella luce abbagliante del faro riverberasse nella loro anima, riempita della linfa portata dal vento dell’isola di Wrac’h. Quella stessa linfa che nutrirà, vivacemente, il romanzo di Susy Zappa.
Fonte immgine di copertina: edizioni Il Frangente.