Thomas Hardy torna con “Sotto gli alberi”, l’idillio della campagna inglese

"Sotto gli alberi" di Thomas Hardy: l'idillio della campagna inglese

Thomas Hardy e il suo capolavoro nascosto: Sotto gli alberi

Torna in libreria con la Fazi Editore Sotto gli alberi di Thomas Hardy nella collana Le strade. Hardy non ha bisogno di presentazioni: grandissimo autore dell’Ottocento inglese divenuto un classico grazie ai suoi capolavori come Tess dei d’Uberville e Jude l’Oscurorappresenta un must per i lettori che vogliono definirsi conoscitori della letteratura inglese.

Sotto gli alberi, con Thomas Hardy nella campagna inglese

Scritto nel 1892 e revisionato fino al 1912, il romanzo è ambientato nella campagna inglese, l’azione scandita dalle quattro stagioni, dall’inverno fino all’autunno, e narra della storia d’amore tra Dick e Fancy. Il primo è figlio di un carrettiere e suonatore di violino, la seconda è l’affascinante direttrice del collegio di Mellstock.

Alle vicende amorose dei due si intrecciano le vicende del coro della parrocchia di Mellstock, la cui sopravvivenza è seriamente minacciata dall’introduzione di un organo meccanico fortemente voluto dal vicario.

Hardy ci proietta subito in un mondo quasi incantato, in cui l’ombra degli alberi culla dolcemente il lettore trasportandolo in mezzo alle radure, tra le fronde dei boschi che si vestono e si svestono di foglie. È un paesaggio ameno quello che ci si prospetta davanti agli occhi, e ci si sente riempiti dalla felicità campagnola plasmata sulla gioia delle piccole cose, come il gusto del miele fresco appena estratto o del sidro che accompagna le sere d’inverno particolarmente rigide.

Tra un sentiero e l’altro vediamo affaccendati i due protagonisti, i quali sono ancora troppo giovani per riconoscere fin da subito i palpiti dell’amore, ma che a poco a poco scoprono l’uno nell’altro una fonte di felicità inaspettata e insperata, non tuttavia impermeabile alle minacce esterne.

Un acquerello dalle tinte chiare che tuttavia è leggermente sporcato dalla consapevolezza che il progresso e il futuro invadono anche i luoghi più nascosti e la natura più caparbia a resistere: così le vicende del coro vengono viste soprattutto come esempio di resilienza al tempo che fugge e non lascia scampo a chi non riesce a tenere il passo giusto. L’acerrima lotta tra l’organo meccanico e il palpito vitale dei cuori che compongono il coro è assunta a dicotomia universale nella metafora tra progresso e anacronistica chiusura, tra passato e futuro.

Con uno stile inconfondibile e unico, Sotto gli alberi si posiziona con gran merito tra i capolavori di Thomas Hardy tuttavia messi in secondo piano rispetto alle opere più famose e conosciute. Attingendo alla tradizione umoristica inglese, caratterizzata da sottili ironie e sorrisi a denti stretti, Hardy non delude le alte aspettative del lettore.


Thomas Hardy, i romanzi

[amazon_link asins=’8893253771,B00BQAIFZA,8872742323,8854188662′ template=’ProductCarousel’ store=’eroifenu-21′ marketplace=’IT’ link_id=’fec30924-7071-11e8-bafc-753a79c82edd’]

A proposito di Martina Benadusi

Martina Benadusi nasce a Napoli e fin da quando era bambina ha dimostrato un grande interesse per la materie umanistiche. Consegue il diploma classico europeo al Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II e si laurea alla Federico II presso la facoltà di Lettere Moderne. Iscritta alla magistrale di Filologia Moderna, ha collaborato in passato con altri giornali online e attualmente scrive recensioni per libri di scrittori emergenti. Sono proprio i libri ad essere una delle sue passioni/ossessioni più grandi, assieme all’amore viscerale che prova nei confronti della sua città.

Vedi tutti gli articoli di Martina Benadusi

Commenta