Sociologia del turismo accessibile. Il diritto alla mobilità e alla libertà di viaggio è un libro di Salvatore Monaco – cultore della materia in Sociologia del Turismo presso i Dipartimenti di Scienze Sociali e Studi Umanistici dell’Università di Napoli Federico II – pubblicato da PM Edizioni, una casa editrice specializzata in editoria scientifica.
Il volume, la cui prefazione è curata dal docente di Sociologia del Turismo Fabio Corbisiero, è suddiviso in quattro capitoli (1.“Turismo e disabilità: una realtà plurale”; 2. “Generi, orientamenti, identità”; 3. “Le generazioni del turismo”; 4. “Il turismo nell’era digitale”) e si prefigge di indagare le questioni legate al turismo 2.0, in particolare quella del turismo accessibile, da intendersi come l’insieme di servizi e strutture in grado di permettere a tutta la platea turistica, comprese le persone con “esigenze speciali” quali anziani e disabili, la fruizione della vacanza e del tempo libero senza ostacoli e difficoltà, quindi in condizioni di libertà, sicurezza, comodità.
Il turismo come oggetto di studio e come diritto sociale
Solo in tempi relativamente recenti il turismo è divenuto oggetto di analisi sociologica. Il fenomeno ha infatti avuto una crescente rilevanza sociale a partire dalla fine degli anni ‘60, ossia in conseguenza del combinarsi di diversi fattori, quali lo sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni, l’aumento del tempo libero disponibile, nonché il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Si fece dunque strada tra gli studiosi la consapevolezza che il turismo non fosse solo un fenomeno economico, ma prima di tutto un fenomeno sociale che in quanto tale si evolve continuamente, e che andasse studiato approfonditamente tenendo conto non soltanto delle sue componenti economiche e statistiche, ma soprattutto delle sue origini ed implicazioni sociali.
Da allora in poi si è sviluppata un’ampia letteratura internazionale sul tema e anche in Italia è cresciuto l’interesse nei confronti del turismo inteso come oggetto di analisi sociologica. Questo ha permesso di cogliere le dinamiche e le trasformazioni del turismo negli anni. Ci troviamo difatti, come sottolinea il professor Corbisiero nella prefazione del testo, “di fronte ad un fenomeno complesso e diversificato, che ha una serie intrecciata di implicazioni sociali, culturali, economiche e politiche e che va analizzato al netto di riduzionismi, secondo approcci e metodologie molto differenti. Come tutti gli oggetti di analisi sociologica anche il turismo si presenta sfuggente, dinamico; la sua stessa definizione subisce inevitabilmente tante eccezioni quante sono i mondi in cui è radicato. Fissare i criteri e la prospettiva attraverso cui vogliamo leggere questo fenomeno è uno dei compiti richiesti a chi si occupa di questa materia“.
Ed è proprio questa la direzione intrapresa da Salvatore Monaco nel suo libro. L’autore circoscrive l’analisi al campo dei diritti sociali che derivano dal legame con l’attività turistica. Il turismo è dunque inteso come “diritto sociale”. Nello specifico, Monaco definisce il turismo come“un dispositivo per la crescita sociale, culturale, economica delle persone perché favorisce, anche se in linea teorica, la piena valorizzazione delle società e delle persone con bisogni speciali“.
Nella società contemporanea, spiega l’autore, il turismo si configura come una piattaforma continua di sperimentazione, innovazione e creatività. Le diverse forme di mobilità costituiscono per i viaggiatori un elemento importante al fine di accrescere il proprio capitale sociale, culturale e relazionale; rappresentano inoltre un volano per la realizzazione di percorsi identitari sempre più individuali e personalizzati. Esistono tuttavia nella realtà sociale alcuni ostacoli, tangibili e intangibili, che, a diversi livelli e con differente intensità, intralciano, limitano e, nei casi più estremi, frenano la fruizione del patrimonio turistico, ostruendo il pieno godimento del diritto alla mobilità. Il riferimento è a fattori economici (è il caso, ad esempio, di giovani, anziani o di famiglie numerose), fisici (si pensi ad esempio alle persone con disabilità), o socio-culturali (sulla base dell’etnicità, della classe sociale, del genere, dell’orientamento sessuale o della religione), a quelle barriere architettoniche, sensoriali, economiche, tecnologiche e finanche sociali che comportano vere e proprie forme di discriminazione e di limitazione delle proprie libertà.
Turismo accessibile: l’Italia a che punto è?
Il turismo è un diritto per tutti e per le persone con “esigenze speciali” come i disabili può rappresentare un elemento fondamentale per l’inclusione sociale e per sentirsi un cittadino con pari dignità e pari opportunità.
Si sente spesso parlare di turismo accessibile e di strutture ricettive accessibili, ma a che punto siamo nel nostro Paese?
Negli ultimi anni, come spiega anche Salvatore Monaco nel suo volume, la crescente domanda di fruizione dei beni culturali e ambientali delle persone con disabilità, legata all’aumento dell’efficacia dei dispositivi tecnologici e all’accresciuta sostenibilità dell’accoglienza turistica, ha sottoposto il patrimonio artistico e paesaggistico ad una nuova cultura del turismo accessibile.
Nel libro sono riportati diversi esempi di iniziative intraprese per garantire ad alcune categorie di soggetti la possibilità di godere al meglio del diritto alla mobilità, come gli interventi di restyling effettuati da alcuni siti archeologici. In Campania, ad esempio, hanno operato in tal senso l’Acropoli di Cuma e i Parchi archeologici di Ercolano e di Pompei.
In Italia è stata inoltre istituita la Commissione per la promozione e il sostegno del Turismo Accessibile, nata dalla volontà di mettere ogni persona con i suoi bisogni al centro del sistema turistico, ed è stata sviluppata la Carta dei diritti del turista. Il principio che l’azione della Commissione promuove è: “l’individuo nella sua totalità, con i suoi bisogni, è un cittadino ed un cliente che ha diritto a fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi adeguati e commisurati a ciò che paga”.
Grandi passi in avanti sono dunque stati fatti negli ultimi anni a favore del turismo accessibile; tante sono le iniziative intraprese anche da alberghi, ristoranti, musei e luoghi di intrattenimento, ma ancora tanta strada resta da fare, come spesso testimoniano anche i fatti di cronaca. Bisogna inoltre tenere conto, come sottolineato nel testo di Monaco, che il concetto di turismo accessibile va oltre l’associazione tra esperienza turistica e disabilità. La questione dell’accessibilità riguarda infatti anche ostacoli che si animano per ragioni culturali e sociali, oltre che fisiche, in riferimento a fattori quali l’età, la religione professata, lo status socioeconomico, il genere e l’orientamento sessuale.
Affinchè si possa parlare di turismo accessibile a 360°, conclude l’autore, non basta solo abbattere le barriere fisiche, ma è necessario oltrepassare anche quelle barriere intangibili che limitano la fruizione turistica; rimuovere quindi gli ostacoli legati alle diversità, che animano nel tessuto sociale forme di pregiudizio e discriminazione.
Sociologia del turismo accessibile: uno studio necessario
Alla luce di quanto detto finora si rendono dunque necessari studi attenti e completi come quello condotto da Salvatore Monaco per mantenere viva l’attenzione sulla questione del turismo accessibile, di cui si parla ancora troppo poco.
Pertanto, nell’attesa che le riflessioni e gli studi sul tema acquisiscano maggiore rilevanza all’interno del dibattito istituzionale e scientifico e che dunque, come evidenziato dal prof Corbisiero, si traducano in prassi e politiche più congruenti con il mutamento sociale, consigliamo vivamente la lettura di questo interessante e certosino lavoro sociologico che permette di avere una più chiara ed ampia visione sul tema. Una lettura impegnativa, che risulta tuttavia fluida e scorrevole grazie alla capacità di scrittura di Monaco, chiara ed efficace. Un libro che può dunque essere letto tranquillamente anche sotto l’ombrellone.
Note sull’autore
Salvatore Monaco è cultore della materia in Sociologia del Turismo presso i Dipartimenti di Scienze Sociali e Studi Umanistici dell’Università di Napoli Federico II, nonché collaboratore scientifico di OUT (Osservatorio Universitario sul turismo) e dell’Osservatorio LGBT. La sua attività di ricercatore in discipline sociologiche è in particolare incentrata su turismo, contesti urbani, esclusione sociale, tecnologie e nuovi media, identità e gender studies. Ha collaborato a diversi progetti nazionali ed internazionali sull’inclusione delle persone LGBT (tra cui “Empowering LGT young people against violence: a P2P model”, co-finanziato dal Daphne III Programme; “Napoli DiverCity”, promosso dal Comune di Napoli; “Diritti, politiche e servizi territoriali per l’inclusione sociale dei cittadini omosessuali” finanziato dal Polo universitario delle scienze umane e sociali federiciano) e scritto diversi saggi sul tema: “Cluster analysis e inclusione territoriale” (Carocci editore, 2016), “Rainbow Cities: Mayors’ Rules and Strategies” (Mc-Graw Hill Education, 2015), “European Rainbow Citizens. The Extent of Social Inclusion” (Liguori, 2014), “Città arcobaleno. Politiche, servizi e spazi Lgbt nell’Europa dell’uguaglianza sociale” (FrancoAngeli, 2013).