Una vita sottile è l’esordio letterario della scrittrice e conduttrice radiofonica Chiara Gamberale. L’autrice romana è già nota al grande pubblico per diversi romanzi di grande successo tradotti in 16 paesi come La zona cieca, Adesso e L’isola dell’abbandono. Inoltre ha condotto numerose trasmissioni radiofoniche e podcast, oltre la sua collaborazione con grandi giornali come La Stampa e Il Corriere della Sera.
La trama de Una vita sottile di Chiara Gamberale
Una vita sottile è il primo romanzo di Chiara Gamberale, la quale sceglie di dare alla protagonista della sua storia il suo stesso nome, Chiara Gamberale appunto. Il romanzo racconta di una ragazza giovanissima affetta da un grave disturbo alimentare che oscilla tra l’anoressia e la bulimia. In un lungo flusso di pensieri, scorrono gli anni adolescenziali di Chiara assieme alla sua amica del cuore, Cinzia e i loro “diaretti segreti”, il suo amore “non troppo” platonico Emiliano, i professori del liceo Socrate e Jonathan, il suo cane e compagno di vita. Ogni capitolo del romanzo, infatti, è titolato con i nomi che Chiara da ai propri amici: ogni pagina è colma di ricordi e legami, di attimi fugaci ed emozioni indelebili per la crescita della protagonista. In questo turbine di pulsioni e batticuori, però, la malattia: troppo grande per la piccola Chiara, troppo pesante ed ingombrante. Ritorna come una melodia in ogni capitolo, anche solo di sottofondo. Non si vede ma si “sente”: c’è sempre. Va e viene, ad intermittenza, tra gli anni dolci e terribili dell’adolescenza, fino a quando quella sofferenza e quel dolore diventano gratitudine alla vita, seppur sottile.
La recensione de Una vita sottile di Chiara Gamberale
Una vita sottile di Chiara Gamberale risulta essere un’autobiografia dell’autrice, la quale racconta della sua adolescenza travagliata mettendosi completamente a nudo e narrando la sua lotta contro i disturbi alimentari. Nonostante il tema dei DCA sia effettivamente presente nel libro, Chiara Gamberale sceglie posizionarlo come “sfondo” alla vita della protagonista. Dunque la malattia risulta essere solo il contorno di un libro che in realtà rappresenta un inno alla vita, una rinascita interiore quanto fisica, una vittoria sul quel disturbo che le ha rubato gli anni migliori della sua vita. Chiara Gamberale con Una vita sottile riesce a dimostrare come una ragazza, seppur affetta da un disturbo alimentare gravissimo come anoressia e bulimia, non diventi esclusivamente la propria malattia: Chiara è una sopravvissuta, è certo, ma è anche molto altro. Chiara è un’amica, una figlia, una fidanzata, un’appassionata di letteratura, una ragazza sveglia ed intelligente. La sua vita non è e non deve ridursi alla sua malattia. Ed è per questo che l’autrice romana sceglie di scrivere Una vita sottile: per liberarsi di quel dolore invisibile che per anni l’ha resa schiava del suo corpo e della sua mente. Una vita sottile urla al lettore di guardarsi intorno e di prendersi cura delle persone che lo circondano, perché nessuno resti solo a combattere quel mostro che si nasconde tra le pagine delle proprie vite sottili.
Fonte immagine in evidenza: Feltrinelli Editore