Urraca | Lourdes Ortiz | Recensione

Urraca di Lourdes Ortiz

Urraca è un romanzo della celebre romanziera spagnola Lourdes Ortiz, pubblicato nel 1991 ed è un romanzo storico che ripercorre una fondamentale tappa della cultura e della società spagnola, il Medioevo. Precisamente, Lourdes Ortiz ambienta le sue vicende nel XII secolo e la storia, come si evince già dal titolo, tratta di Urraca, cioè Urraca I di León, che così diventa personaggio semi-fittizio, e l’intento di Lourdes Ortiz è quello di rivendicare la storia di questa regina, cui vita fu estremamente condizionata e subordinata dal potere egemone, quello maschile.

La storia di Urraca vede dei dati storici affermati e veritieri, come da prassi per il romanzo storico, tra cui: personaggi ecclesiastici e politici, guerre e spedizioni; ma vede anche un’avvincente narrazione della sua vita, delle sue passioni, dei suoi amori e, ovviamente, anche degli intrighi di corte, non tutti completamente realistici e, soprattutto, reali. Urraca, che nasce nel 1081 e muore nel 1126, figlia di Alfonso VI e Costanza di Borgogna, riuscì ad essere regina dal 1109 al 1126, ma altro dettaglio estremamente interessante è che questa regina, Urraca, parla di sé, ricordando tutte quante le sue esperienze passate da una cella di un monastero, poiché fu rinchiusa per volere del figlio, Alfonso VII, che ha soppiantato la madre, rubandole e strappandole il trono attraverso un inganno. Urraca, quindi, rinchiusa in una cella, racconta la storia della sua vita, e chiede aiuto a un monaco affinché questo lo ascolti e la stimoli nel racconto, Roberto. A tal proposito, è opportuno ricordare quanto sia importante, in particolare in una scrittura femminile, l’elemento della confessione e della scrittura, dimensioni capaci di donare dignità a questi personaggi, elementi detentori di un potere espressivo inimmaginabile, fondamentale; la scrittura ora è sinonimo di comunicazione, aspetto essenziale e basilare da contrapporre all’incomunicabilità, alle incomprensioni e alla solitudine della contemporaneità. Così, dunque, Urraca si avvia alla narrazione di un passato turbolento, travagliato, ma anche oscuro e a tratti fatto di segreti, cospirazioni, accordi e congiure. Man mano che Urraca si confessa e scrive di sé, cambia, si spoglia della sua veste di regina, dall’apparenza dura e rigida, per calarsi nei panni di una donna ferita, fragile ed amareggiata, mostrando tutti i suoi dubbi e debolezze.

Urraca non è solo un romanzo storico che tratta di un periodo storico-culturale accertato e documentato, non è solo una storia politica o dinastica, Urraca è molto di più, è la necessità di una voce, è una storia di vita, è una storia di sforzi, di passioni, di sentimenti, è la storia di una donna che ha dovuto lottare contro qualsiasi autorità, o figura maschile in generale, per potersi affermare e per poter essere come voleva, come desiderava. Urraca è una storia ambientata nel Medioevo, ma forse un Medioevo poi non così lontano, in cui la donna veniva giudicata per la sua vita privata, per i suoi amori, per la sua maternità o per il fatto che non si alienava ed estraniava per far spazio agli uomini che insediavano la sua vita, in cui la donna doveva faticare il doppio, per ricevere la metà rispetto a chiunque altro.

Fonte immagine: copertina (ed. Planeta)

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