Vedo Ombre è un libro di ventotto pagine, illustrate, scritte dall’artista, illustratore e pittore Diego Gabriele, edito da ISenzaTrega.
Caratteristiche, identità, fome e contenuti
Immerso in atmosfere gotiche, il racconto presenta un tratto graffiante e onirico; evoca i ricordi di un bambino spaventato da tutto soprattutto delle ombre. Le ombre stesse assumono vita propria, più vivide e più animate delle persone stesse, conducano una vita tutta loro.
Vedo Ombre è un libro che spegne la paura, aiutando i bambini, coinvolgendoli ed invogliandoli ad andare oltre il timore.
Le ombre spesso spaventano, non solo i piccoli, ma anche i grandi, ma il modo in cui si decide di guardare l’ignoto, ciò che è nascosto ed oscuro, cambia decisamente prospettiva, talvolta cancellando la paura.
L’atmosfera delle illustrazioni di Vedo Ombre, catapultano in un clima fortemente allusivo, dove ogni cosa, anche il più piccolo dettaglio, contribuisce a dare spessore all’argomento trattato. La paura è un’emozione e come tale viene vissuta sfogliando il piccolo ma intensissimo volume.
Il concetto di bellezza, da Platone ai moderni studi neuropsicologici, è sempre stato un argomento che ha dato vita a tanti dibattiti e ancora oggi dare una definizione ad un concetto astratto quale è la paura, risulta difficile. In Vedo Ombre, Diego Gabriele riesce grazie ai disegni, a dare una “spiegazione”, seppur personale, al timore.
Così come il disegno, la paura, soggettiva e diversa nella percezione, è in Vedo Ombre, un potente mezzo di comunicazione di massa, utile non solo ai bambini.
Diego Gabriele si mette in gioco, esprime le proprie paure, in modo da condividerle, con una rappresentazione grafo-simbolica della realtà usata come espressione artistica e come metafora dell’esistenza stessa.
Vedo Ombre è un piccolo libro illustrato che lascerà senza parole, piacevolmente sorpresi ed intensamente coinvolti, catturati dalla bellezza e dall’essenza dei disegni che le abili mani dell’illustratore Diego Gabriele ha creato.
Immagine in evidenza: Profilo Facebook dell’autore