In occasione dell’uscita del romanzo Voler bene in segreto Domenico Esposito, già noto alle pagine di Eroica, ci ha concesso un’intervista.
Originario del paese avellinese di Cervinara, Domenico Esposito ha iniziato la sua carriera letteraria con i romanzi La città dei matti (Mon&editori, 2009), e Sia fatta la mia volontà – Qui nel mondo (Tempesta Editore, 2011). Con la pubblicazione di Mad World – Il mondo malato nel 2016 Domenico si lega alla casa editrice Eretica Edizioni per la quale ha scritto anche Il Romanziere (2018) e il recente Voler bene in segreto in cui vengono narrate le nuove vicende che coinvolgono Efrem Lettieri, già protagonista di Mad World.
Domenico ha concesso ad Eroica Fenice un’intervista in cui parla di questo nuovo romanzo e anche dei progetti futuri. Prima però di lasciarvi alle sue parole ne approfittiamo per ringrazialo per il tempo concessoci, con la speranza di poter ancora parlare con lui in occasione della pubblicazione di un nuovo romanzo.
Voler bene in segreto, intervista a Domenico Esposito
Vorrei partire da una domanda molto personale. Come è nata in te la passione per la scrittura?
Credo dalla difficoltà di esprimermi oralmente fin da quando ero bambino. Non solo perché ero un po’ timido, ma anche perché oggi è difficile dialogare: sembra che le persone siano poco disposte ad ascoltare, soprattutto se esprimi riflessioni troppo diverse dalle “certezze” che ci sono state inculcate. Questo accade in ogni ambito, da quello politico a quello sentimentale, sociale, individuale, religioso, scientifico ecc. (tant’è che le loro risposte sembrano tutte preconfezionate). Ogni volta che mi veniva insegnato qualcosa, soprattutto se ritenuto incontestabile, ne dubitavo e comprendevo che sarebbe stato meglio scriverlo perché si ha il tempo di elaborarlo e metterlo insieme senza che l’interlocutore ti urli addosso o ti interrompa se non vuole ascoltare. Diciamo che la mia scrittura è innanzitutto un atto di ribellione verso la società, a prescindere dal tema trattato.
Voler bene in segreto è il nuovo capitolo della saga di Efrem Lettieri, personaggio introdotto in Mad World – Il mondo malato. Nel tempo che trascorre proprio tra la pubblicazione di Mad World e di questo nuovo romanzo, il tuo personaggio come è cambiato?
Premetto che il tempo che scorre tra le due pubblicazioni è maggiore rispetto all’ambientazione: sono trascorsi infatti soltanto pochi mesi dall’epilogo de “Il Mondo Malato” e l’inizio di “Voler bene in segreto”. Efrem è comunque un personaggio molto contraddittorio e particolare: non è facile comprendere se sia cambiato o se semplicemente stiamo scoprendo dei suoi lati nascosti. Più che la sua personalità, sono cambiati i suoi rapporti con le persone. Nel romanzo inedito e gratuito “Prigionieri di se stessi” (che può leggere chi non ha letto “Il mondo malato”) si nota l’evolversi dei personaggi che il musicista ha intorno. In “Voler bene in segreto”, in cui il tema principale è l’affetto, o comunque i rapporti umani, Efrem si mostra più fragile, pur non volendo e cercando di mantenere la sua maschera fatta di durezza, ma allo stesso tempo mostrerà una gran forza nello scorrere del romanzo stesso.
Nella sinossi del romanzo si legge che Efrem Lettieri ha abbandonato il suo precedente lavoro per dedicarsi a tempo pieno alla musica, la sua passione. Trovo interessante il fatto che prima di Voler bene in segreto tu abbia pubblicato Il romanziere, un testo in cui narri la storia di uno scrittore che cerca di farsi strada nel mondo dell’editoria che, proprio come quello musicale, è costellato di ostacoli soprattutto per i giovani. Immagino che siano gli stessi ostacoli che hai incontrato tu stesso.
Vorrei precisare che Efrem non ha abbandonato il lavoro di sua volontà, ma che è stato licenziato: era un operatore ecologico e all’epoca in cui è ambientato il romanzo, cioè fine 2015 e inizio 2016, c’erano stati davvero molti licenziamenti in quel settore e conseguenti scioperi. Efrem soffre molto questa perdita e utilizza la musica come terapia. Efrem Lettieri in realtà è totalmente disilluso dal poter fare della propria passione anche un mestiere, come specifica anche nel libro, lo fa soltanto perché gli fa bene. Donato Bratti, invece, ne soffre di più, non trovando sbocchi da nessuna parte, ma anche lui vede nell’arte una terapia. Tutte e tre le mie pubblicazioni con Eretica trattano o accennano alle difficoltà dell’artista che, come dicevi, ho incontrato anche io stesso e che sto continuando a incontrare, soprattutto nella promozione, sebbene io sia alla mia quinta pubblicazione.
Un’altra cosa interessante è che in Voler bene in segreto i protagonisti dei due romanzi precedenti si incontrino, creando così una sorta di legame tra i tuoi libri. Quest’idea ti è venuta spontaneamente o ci avevi già pensato?
Proprio in un’intervista a Eroica Fenice, qualche anno fa avevo dichiarato di voler pubblicare un romanzo in cui i due protagonisti si incontrassero anche se, in realtà, “Voler bene in segreto” era già pronto da anni e lo avevo tenuto “nel cassetto”. Attraverso le loro conversazioni, mi sono divertito a sottolineare le loro sottili differenze e le loro affinità anche per dimostrare ai miei lettori anche le differenze e le affinità tra loro e l’autore. Il romanzo è ambientato alcuni mesi prima de “Il Romanziere”, cioè poco prima che io lasciassi l’università: parlo, infatti, oltre che delle difficoltà dell’artista, come sempre, anche delle difficoltà dell’individuo che non riesce ad adattarsi alla società.
Come ogni scrittore che si rispetti, anche tu avrai degli autori di riferimento da cui hai preso ispirazione. Quali sono?
Dostoevskij ed Emile Zola innanzitutto, mi piace la loro capacità di entrare nella psicologia dei personaggi, variando gli argomenti dal sociale al sentimentale, così come anche Turgenev. Ultimamente, grazie a “Resurrezione” ho un po’ rivalutato Tolstoj, che non mi era mai piaciuto molto. Tra gli italiani mi piace molto Alberto Moravia.
Come già detto, Voler bene in segreto è il capitolo successivo della storia di Efrem Lettieri. Oltre a Prigionieri di se stessi, romanzo gratuito disponibile sul tuo blog, hai altri progetti in cantiere per il tuo protagonista?
Sto preparando un ultimo romanzo in cui saranno protagonisti Efrem Lettieri e Donato Bratti, ambientato in questo buio periodo storico, difficile per tutti, e in cui gli artisti sono ancora più penalizzati di come lo sono sempre stati normalmente (non si possono ancora fare né presentazioni di libri né concerti), dopodiché penso che chiuderò definitivamente con questi due personaggi. Nel frattempo ho già completato l’estate scorsa un romanzo sociale che analizzerà tutti i problemi della nostra società, andando però alla radice, cosa che raramente si riesce a fare perché non tutti ne hanno voglia. Non voglio, però, anticipare troppe cose considerando che non si sa mai se un’opera sarà pubblicata o resterà inedita.
Un’ultima domanda. Vuoi dare qualche consiglio a qualche tuo aspirante collega scrittore che vorrebbe scrivere un libro, ma che non sa nemmeno da dove iniziare (insomma, un modo per superare la famosa “sindrome della pagina bianca”)?
Sinceramente, non ho mai capito come possa nascere questo problema: io, personalmente, scrivo quando sono ispirato e quando ho qualcosa da dire (anche quando non ho tempo). Penso che quando manca l’ispirazione, sarebbe meglio mettersi a fare qualcos’altro e l’ispirazione verrà da sé. Non so se esistono situazioni come quelle nei film in cui devi rispettare un contratto con l’editore e scrivere obbligatoriamente. Nel mio caso e nella quasi totalità dei casi, il contratto viene firmato dopo aver inviato l’opera all’editore ed aver ricevuto la proposta di pubblicazione. Ho più che altro avuto problemi diversi in passato: troppe idee tutte insieme e non sapere da dove iniziare, ma si impara a controllare anche questo e dare priorità al completamento di un’opera piuttosto che a un’altra. Ho tante opere incomplete che non so se riprenderò mai. Quello che consiglio, piuttosto, una volta completata un’opera, è di valutare bene l’editore al quale si intende inviarla, soprattutto evitare chi chiede contributi economici. Sulla stesura dell’opera, ammetto che non è sempre facile riordinare i pensieri, sapere come scrivere un buon incipit e la struttura, ma si impara con l’esperienza.
Il romanzo si può ordinare in qualsiasi libreria, o dal sito di Eretica Edizioni o contattando l’autore stesso sulla pagina Facebook Domenico J. Esposito o sul suo profilo Instagram.
Immagine in evidenza: Eretica Edizioni
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