Io e l’ombra mia: una mostra in memoria di Hiromi Kondo

Io e l'ombra mia di Hiromi Kondo

Io e l’ombra mia: una mostra in memoria di Hiromi Kondo

Il 14 giugno abbiamo avuto il piacere di partecipare alla mostra collettiva tenuta nello studio Takeda Katsuya Design, organizzata in memoria dell’artista giapponese Hiromi Kondo, scomparsa nel 2023 a soli 59 anni.  Insieme ai suoi quadri possiamo vedere i lavoro di Emi Kato, orafa, e Yuka Hata, ceramista, che accompagnano i lavori di Hiromi per omaggiarla del suo contributo all’arte. 

La mostra è stata curata da Lida Takako, amica storica di Hiromi.  Le due artiste si conoscono a Firenze 26 anni fa, entrambe studentesse all’accademia delle belle arti. Hanno condiviso anche un appartamento insieme sull’Arno, contribuendo a una crescita reciproca, sia culturale che personale.

Con la prematura scomparsa dell’amica, Iida raccoglie tutto il materiale possibile dalla famiglia e accoglie i visitatori nello studio raccontandone il lascito. 

Ci racconta che, mentre organizza la mostra, si rende conto di quante ombre avvolgano Hiromi, tanto che tutt’oggi ne cerca un significato nei suoi quadri e nelle sue opere di illustrazione. 

Io e l’ombra mia: tra influenze culturali e percorso personale

“Io e l’ombra mia” diventa proprio il titolo di questa esposizione artistica, alla ricerca di significati ed essenze che vengono trasmesse tramite un’arte mescolata, con tecniche pittoriche stratificate e influenze culturali italiane, europee e giapponesi. 

Parlando ancora con Lida, ci fa notare come l’elemento del “doppio” sia ricorrente nelle opere di Hiromi. Stesso senso del doppio che possiamo notare anche nei gioielli esposti di Emi e nelle ceramiche di Yuka. 

In molti quadri vediamo due figure quasi uguali ma mai identiche, unite in un solo lato come gemelli siamesi, con gli stessi abiti e spesso con le stesse espressioni.
Un’ombra? Forse. Oppure due parti di sé, molto simili ma mai identiche. 

Una ricerca del significato insieme al proprio “doppio” che lascia spazio al mistero sulle reali intenzioni dell’artista. 

Quello che possiamo umilmente fare è dare un mio spunto di riflessione: un messaggio sotteso tra le pennellate e le informazioni che hanno scelto di raccontarmi di Hiromi Kondo. 

La prima considerazione che ci è subito venuta in mente, ascoltano l’ipotesi di Iida di due parti di sé, è che generalmente tali parti sono rappresentate in contrasto una con l’altra. Come per lo Yin e lo Yang i cui colori opposti non passano inosservati. Nei quadri di Hiromi, invece, le due parti si somigliano – come detto prima – a volte hanno lo stesso punto focale, altre invece una guarda l’altra. 

Due parti di sé che non si annientano uno con l’altra. 

Lida ci racconta che l’amica nutriva delle critiche personali verso la politica e il mondo dell’arte che hanno inevitabilmente influito nelle sue opere, ma è interessante notare come “l’ombra” di Hiromi non può esserci senza il corpo e una luce.  L’ombra – forse – non è così oscura, come siamo portati a credere, ma è solo una parte di noi, come tante altre. 

Il contributo di Emi Kato e Yuka Hata

Lo stesso concetto di ombra,  insieme ai toni più scuri, accompagnano anche gli oggetti di Emi e Yuka.

Ebbene vediamo i gioielli di Emi, i cui materiali scelti sono metalli poveri o non nobili, come il ferro, il bronzo, il titanio. Questi sono lavorati mantenendo le proprietà naturali del materiale e solo alcuni sono impreziositi con una pietra che può distogliere l’attenzione dal metallo stesso e dalla sua forma. 

Interessante è stata la motivazione dell’artista nella scelta di questi metalli: «Sono metalli vivi, che cambiano con il tempo, si ossidano e modificano il loro colore. Io non consiglio mai di lucidarli nuovamente, come si fa con l’argento, perché tutti noi cambiamo e lo fanno anche loro. Si può apprezzare il loro mutare insieme a noi e al nostro vissuto».

Gioielli di Emi Kato

Sono state altrettanto interessanti anche le proposte dell’artista Yuka con le sue ceramiche. I colori, orientati sul grigio, l’antracite, il bianco ma anche l’oro e il porpora, rispecchiano appieno il tema della mostra, risvegliando nelle sue proposte varie parti di tutti noi che si vanno a mescolare come pezzi di un puzzle. 

Ceramiche di Yuka Hata

Fonte immagine in evidenza: instagram @isolabmilano

Fonte immagine nell’articolo Io e l’ombra mia: una mostra in memoria di Hiromi Kondo: archivio personale

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