10 canzoni belle ma (purtroppo) dimenticate

canzoni belle

10 canzoni belle dimenticate dal pubblico e talvolta dagli stessi artisti. Ecco le nostre preferite!

Girando per le strade della propria città è possibile imbattersi in negozietti amarcord, dimenticati da Dio e dagli uomini, pieni di vinili, videocassette, cd in super offerta. Tra copertine colorate, dischi impolverati e qualche affare imperdibile è possibile riscoprire buona musica, lasciata chiusa in cantina a prender polvere; vecchie glorie, ormai passate di moda; canzoni che non sono mai riuscite a scalare le vette delle classifiche, eppure non hanno nulla da invidiare alle più grandi hits.

Sono tante le motivazioni per cui una canzone finisce nel dimenticatoio, pur essendo un valido prodotto musicale: talvolta i passaggi in radio sono pochi, altre volte a cantarla non è un nome particolarmente conosciuto, in determinati anni si preferisce un genere ad un altro; in tutta questa baraonda di parametri conta -ahimè- anche il “fattore sfiga”, il quale spesso segna e determina il successo di un brano. Le canzoni belle non hanno un parametro oggettivo per essere definite tali, ma indubbiamente esistono fattori che incidono magistralmente sulla loro piacevolezza: la musicalità è un indicatore necessario perché una canzone piaccia e soprattutto trasporti; per questo si cerca di trovare un giro di accordi che si inserisca bene negli schemi uditivi dell’ascoltatore, soprattutto quando parliamo di musica pop. Insieme alla musicalità gioca un ruolo fondamentale il testo, nella sua veste artistica, ma anche a livello di comprensione, in quanto molti brani non spiccano a causa di troppe parole enigmatiche, difficili da ricordare e da musicare.

Questa è la playlist eroica delle dieci canzoni belle, ma dimenticate dalle radio, dalla massa e forse anche dai cantanti stessi!

 

#Io – Niccolò Fabi

Capolavoro del cantautore romano, appartenente all’album Ecco. Con poche e semplici frasi che sottolineano potenti verità appartenenti alla vita di ognuno, Fabi mette in luce uno dei vizi che abbrutisce maggiormente l’uomo: l’egomania, ovvero il pensare unicamente a se stesso, senza mettersi nei panni altrui. Una melodia sofisticata che si innesta con un testo di profonda autenticità.

#Vorrei – Lùnapop

Prima che Cremonini diventasse Cremonini, c’erano loro: i Lùnapop, con quel sapore elettronico, fresco, tutto anni ’90. Già dalle prime note di piano è possibile riportare alla mente questo brano, dolce, come una dichiarazione d’amore tra due adolescenti, ma allo stesso tempo armonioso, divertente. Qualcuno ne faccia una cover!

#Bambine cattive – Irene Grandi

Lo spirito grintoso di Irene Grandi si evidenzia in questo brano, ormai completamente fuori da ogni riproduzione musicale; neanche Spotify ricorda più il suo groove. Eppure bambine cattive rappresenta una pietra miliare per gli amanti del Singstar (quando esisteva la Playstastion2) e per tutta quella fetta di pubblico che acquistò nel 1995 l’album di Irene, In vacanza da una vita.

#Egocentrica – Simona Molinari

Correva l’anno 2009, quando Egocentrica fu presentato a Sanremo, nella sezione Proposte. Un mix di pop e jazz, cantato da una voce unica. Si è classificato in Italia nella 75 posizione per la FIMI, ma ebbe un positivo passaggio radio. Fu considerato un grande trampolino di lancio, in quanto brano d’esordio della cantante aquilana. Una canzone dai toni leggeri, tanto quanto Sincerità, brano di Arisa, che poi vinse la sezione Proposte sanremese di quell’anno.

#Creuza de ma – Fabrizio De André

Del maestro De André si ricordano i più noti testi e le più devastanti emotive melodie, ma la sezione dedicata al dialetto genovese è solo un vecchio ricordo, anche per i fedelissimi ascoltatori del rivoluzionario cantautore. Pubblicato nel 1984, l’undicesimo album dell’artista, tutto in dialetto, fu definito dalla rivista Rolling Stone come una delle pietre miliari della scena musicale degli anni ‘80.

#Una musica può fare – Max Gazzè

Correva l’anno 1999 quando questa canzone sbarcò sul palco dell’Ariston, a Sanremo. Una esegesi sulla grande potenza della musica, in grado di risollevare dai più complessi drammi. Il testo, l’armonia e la melodia sono infarcite di una buona dose di sperimentazione, quella che poi ha segnato la carriera di Gazzè. Forse proprio per la sperimentazione bella e impossibile, il brano non è stato premiato a sufficienza, ma sicuramente si è riscattato negli anni, tra passaggi in radio e nuove versioni sinfoniche.

#Virtual Insanity – Jamiroquai

Singolo del gruppo british appartenente all’album Travelling without Moving. Fu un successo europeo: conquistò le prime posizioni in Inghilterra e in Italia, anzi fu proprio in Italia che conquistò la prima posizione in classifica. Un brano d’effetto, bello nel suo complesso armonico, divertente da ascoltare, ancor più da suonare. Tutto estremamente sofisticato, apprezzato dalle orecchie più fini.

#The Reason – Hoobastank

Se si nominano gli Hoobastank, la prima canzone che viene in mente è proprio questa: The Reason, estratta come primo singolo dall’album omonimo partorito nel 2004. Anche questo brano arrivò a scalare le vette delle classifiche italiane, fino a raggiungere il primo posto. Ascoltatela, perché è pop, rock, mainstream e possiede quel tocco di malinconia che non guasta mai.

Canzoni belle da ascoltare:

#La canzone dei vecchi amanti – Franco Battiato

La chanson des vieux amants” di Jacques Brel, questo è il titolo originale della cover italianizzata di Franco Battiato, contenuta in Fleurs, album di cover italiane e francesi. Attraverso la figura di due vecchi amanti si delineano quei sentimenti che rendono complessa la vita di coppia, prima tra tutti la noia: è infatti la monotonia, che solo affrontata è in grado di trasformarsi in slancio vitale, nuova fiamma.

#Universo – Cristina Donà

Una delle voci femminili più coinvolgenti ed emozionali del cantautorato italiano. Universo è il manifesto della vita, che cambia, si rinnova, cerca di esplodere e si ritrova. Un delicato invito ad essere parte di un mondo, ad essere goccia nel mare, andando oltre lo strato superficiale, per apprezzare il sentirsi parte di un tutto.

Queste sono le nostre 10 canzoni belle ma dimenticate preferite, e le tue? Lasciaci un commento o scrivici su Facebook


 

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A proposito di Alessandra Nazzaro

Nata e cresciuta a Napoli, classe 1996, sotto il segno dei Gemelli. Cantautrice, in arte Lena A., appassionata di musica, cinema e teatro. Studia Filologia Moderna all'Università Federico II di Napoli.

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