Sabato 12 settembre, alle ore 20.00, il Teatro Cerca Casa e l’Associazione Il Torchio hanno presentato a Somma Vesuviana “All that’s jazz – Un viaggio musicale”, un concerto-spettacolo ideato e interpretato da Maria Rosaria De Medici, accompagnata dal pianoforte di Mariella Pandolfi e dal contrabbasso di Massimo Mercogliano.
Lo Spazio Torchio si presenta subito come un posto speciale: alle pendici del Vesuvio, illuminato da candele e lampadine, ricco di vino locale e di tanta familiarità. L’accoglienza è in piena linea con il principio cardine del Teatro Cerca Casa che si prefissa il compito di lavorare completamente a favore delle compagnie teatrali, svincolando il teatro da quella formalità che per tanto tempo lo ha relegato a una dimensione elitaria. Così, l’idea di un cartellone itinerante che giri per gli appartamenti della Campania e che diventi anche nuovo metodo di conoscenza dei luoghi, oltre che della gente. Infatti, chiunque ha la possibilità di ospitare almeno 30 persone è invitato ad offrire la propria casa, scegliere lo spettacolo che più preferisce e diventare, così, parte della famiglia.
Per fortuna le iniziative sono riprese post-Covid, senza danni, sfruttando spazi grandi e all’aperto.
Così Il Torchio ci ha dato il benvenuto e ci ha permesso di intraprendere un bellissimo viaggio, quello di All that’s jazz, presentato subito in tutta la sua complessità perché è difficile relegarlo in una sola definizione: la presenza di un pubblico è jazz, il non sapere cosa succederà è jazz o anche, solo e mai banalmente, l’entusiasmo e la felicità sono jazz.
Tra musica, parole, video e letture si rivivono le Jazz Parade di New Orleans, così potenti da travolgerci e farci dimenticare, per qualche minuto, tutto quello che stavamo facendo. E ancora le esperienze personali, la vita musicale, le motivazioni e i caratteri straordinari delle più influenti figure del jaz, da Louis Armstrong a Paul Desmond e Dave Brubeck, da Thelonious Monk a Ella Fitzgerald e ancora dal Bebop al Cool Jazz.
La storia continua ma l’entusiasmo non scema. Tutti, inconsciamente, con movimenti e gesti impercettibili partecipano a quel processo di continua creazione che è il jazz, incessante e potente, volenteroso di afferrare il momento, in piena linea col Carpe diem o semplicemente con la voglia di viverlo.
“All that’s jazz – racconta Maria Rosaria De Medici – è un viaggio sulle onde del ‘suono dei continenti’ perché è il mare quello che unisce. Lungo le rotte oceaniche si incrociano navi cariche di suoni… vengono dall’Africa e dall’Europa e vanno verso il ‘mondo nuovo’. Da New Orleans a Salvador de Bahia i suoni della tradizione americana si portano dentro le radici africane e le influenze europee. All that’s jazz… “
L’antropologia, quella che definisce i popoli, diviene collante di elementi lontani che insieme combaciano alla perfezione perché prodotto della stessa specie, quella umana.
Questo spettacolo-viaggio ti arriva diretto e potente, ti rende spettatore e partecipe, ti educa, ti mette alla prova e ti saluta lasciandoti impregnato di quella stessa sensazione di felicità di cui si nutre il jazz e, più semplicemente, la vita.
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