Rec è l’album d’esordio del trio sardo-bergamasco degli Animatronic formato da Luca Ferrari (Verdena) alla batteria, Nico Atzori al basso e Luca Worm Terzi alla chitarra, pubblicato da La Tempesta Dischi lo scorso 8 novembre. Il disco è stato anticipato il 10 ottobre dal singolo Fl1pper# ed è stato registrato in analogico, in presa diretta, e mixato da Alberto Ferrari (Verdena) nell’Henhouse Studio di Albino (Bergamo).
Si compone di 15 tracce strumentali che danno vita a un magma caotico di riff e ritmi intricati, dalle atmosfere visionarie e allucinate. Come ci ha raccontato Luca Worm, è nato un po’ per gioco, spontaneamente ed inconsapevolmente: «Luca e Nico già facevano della jam insieme a casa di Luca, in una cameretta. Ad un certo punto, a Dicembre del 2017, mi han chiamato e abbiamo cominciato con delle jam che poi sono diventati dei riff e poi dei brani. Siamo andati avanti, quasi inconsapevolmente, a lavorare su questi brani strumentali. Il disco è nato così».
La consapevolezza che potesse diventare un disco è nata quando i brani -come ha continuato a spiegarci Luca- hanno iniziato ad essere più di cinque: «Dopo i cinque ci siamo accorti che era qualcosa di più. Abbiamo iniziato a registrare e a riascoltarci, i pezzi hanno preso forma così. È come se non ce lo fossimo detti chiaramente, però si capiva, l’uno con l’altro, che stavamo facendo qualcosa di serio»
Seppur senza un’idea precostituita a monte, gli Animatronic si districano abilmente in questo magma caotico di suoni tra il math e il prog rock, con la convinzione e la speranza che si possa fare musica anche senza parole: «Speriamo che venga apprezzata la sincerità delle composizioni, specialmente dai musicisti, da quelli che già ascoltano musica strumentale e dagli amanti del prog. Io spero che anche altri la pensino un po’ come noi: non per forza la musica deve avere le parole, basta anche la melodia».
Non siamo davanti, però, ad un estemporaneo ‘divertissement’, il progetto non esclude di avere longevità e di aprirsi anche a nuove sperimentazioni e perché no, anche al cantato, ammette Worm: «C’è un buon feeling, le idee non mancano e non si esclude nessuna cosa. Può essere che in futuro ci sia una voce, piuttosto che un sinth, o può essere che rimanga così».
Per il futuro, la band non esclude nessuna possibilità: «È nato talmente spontaneamente che alla fine siamo una band, non abbiamo un contratto tra di noi che dice domani finisce tutto e saluti, ognuno per la sua strada. Quindi per me non si esclude che ci sia un futuro»
Lo scorso 7 Novembre hanno intrapreso il tour di promozione del disco al Covo Club di Bologna e dopo Roma (Largo Venue), Napoli (Galleria 19), Milano (Ohibo) e Torino (CAP10100) proseguiranno con Perugia, Brescia e tante altre ancora. Durante le loro esibizioni live sono accompagnati dalle proiezioni di video amatoriali, alcuni di questi con alcuni pupazzetti in animatronica, la tecnologia che grazie ad alcune componenti robotiche e meccaniche, permette loro il movimento. Guardando un documentario su Walt Disney, Luca Ferrari è rimasto affascinato da tale tecnica, tanto da utilizzarla come nome del gruppo: Animatronic.
Fonte immagine: https://www.facebook.com/fleisch.ufficiostampa/