Bloody Sunday, la storia dietro la celebre canzone degli U2

Bloody Sunday, la storia dietro la celebre canzone degli U2

Il 21 marzo 1983 usciva Sunday Bloody Sunday, una delle canzoni più celebri della band irlandese relativa ad un evento storico di grande importanza.

Estratta dall’album War, Sunday Bloody Sunday degli U2 contiene in sé un messaggio molto importante, volto a sensibilizzare un’intera nuova generazione dell’epoca – inizio anni ’80 – su una storia tragica quale quella della Domenica di sangue. La Bloody Sunday, da cui prende il nome il titolo della nota canzone, corrisponde ad una terribile giornata, il 30 gennaio 1972 a Derry, nell’Irlanda del Nord, in cui si verificò una vera e propria carneficina: nel corso di una protesta pacifica rivolta contro il governo di Londra, i soldati britannici spararono a 26 persone disarmate, 13 delle quali morirono sul colpo, comprese tra i 17 e i 20 anni d’età.
Migliaia di civili, ispirati alle lotte di Martin Luther King negli Stati Uniti, erano in marcia per protestare contro l’Operazione Demetrius, ovvero un procedimento che prevedeva l’arresto dei cittadini irlandesi considerati pericolosi, e per chiedere uguaglianza sul lavoro, diritto di voto e diritto alla casa.

Gli antefatti di questo terribile avvenimento, che è stato il Bloody Sunday, risalgono al 1921, ovvero sin dalla nascita dell’Irlanda del Nord, una nazione del Regno Unito, composta prevalentemente da protestanti, che aveva imposto alle minoranze cattoliche appartenenti all’Irlanda indipendente, delle condizioni di subalternità e condizioni di vita dilaniate dalla povertà e dalle discriminazioni.

La band irlandese, pertanto, profondamente ispirata da questa tragica vicenda, portò a compimento Sunday Bloody Sunday. La canzone fu presentata ed eseguita per la prima volta nel dicembre 1982 a Belfast (Irlanda del Nord), chiedendo approvazione al pubblico su un tema così delicato: «Si chiama Sunday Bloody Sunday, parla di noi, dell’Irlanda. Ma se non piacerà a voi, non la suoneremo mai più», affermò Bono, il quale proveniva da una famiglia interreligiosa, con il padre cattolico e la madre protestante.
L’intenzione degli U2 nello scrivere la canzone, tuttavia, non è quella di accusare né una delle due fazioni del conflitto, né di attaccare il governo inglese, ma di mettere nero su bianco un inno alla non violenza, di portare un messaggio di fratellanza e, soprattutto, di poter incoraggiare altri uomini ed altre donne a fare lo stesso, nella speranza che non vi sarebbero mai più state altre Bloody Sunday.

I can’t believe the news today
Non riesco a credere alle notizie di oggi

Oh, I can’t close my eyes and make it go away
Oh, non riesco a chiudere gli occhi e farlo andar via

How long, how long must we sing this song?
Per quanto tempo dovremo cantare questa canzone?

Tuttavia, il messaggio fu frainteso da molte persone e così, prima di cantare Sunday Bloody Sunday ai concerti, Bono era solito rassicurare il pubblico sul fatto che la canzone non fosse una canzone ribelle, una delle tante rebel song tradizionali irlandesi, bensì un messaggio di pace. «’Cause tonight we can be as one» (Perché questa sera possiamo essere uniti), come per sottolineare il potere della musica di unire persone e schieramenti politici diversi.

And the battle’s just begun
E la battaglia è appena cominciata

There’s many lost, but tell me who has won?
Molti hanno perso, ma dimmi, chi ha vinto?

In questa strofa di Sunday Bloody Sunday, possiamo leggere quello che è il punto cardine attorno alla canzone, ovvero il contrasto che c’è tra quelle persone che uccidono delle vite per sostenere un proprio ideale, e coloro che, per far valere i propri diritti, sacrificano la propria di vita.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

A proposito di Ottavia Piccolo

Sono una studentessa dell'Università L'Orientale di Napoli. Appassionata di lingue straniere, amo soprattutto conoscere nuove culture, osservare e... scrivere! Fondo la mia vita sull'arte: la musica e la fotografia in cima alla lista!

Vedi tutti gli articoli di Ottavia Piccolo

Commenta