I Sum 41 sono un gruppo musicale di origine canadese, formatosi nel 1996 in una cittadina dell’Ontario, Ajax. Firmarono il loro primo contratto tre anni dopo, con la Islands Records, e da quel momento hanno pubblicato sette album in studio, due album dal vivo, una raccolta e tre EP.
Un segno distintivo della band è inerente ai loro tour, spesso durati oltre un anno e che hanno fatto tappa nelle più svariate città del mondo.
Il genere di riferimento dei Sum 41 è il pop punk, ma con i brani degli album Does This Look Infected? e Chuck si sono avvicinati all’heavy metal e al punk rock. Underclass Hero, quarto album della band, ha rappresentato un ritorno al pop punk. In seguito, però, c’è stato un graduale cambio di rotta in direzione dell’alternative metal, con contaminazioni derivanti dall’hard rock e dal pop rock, che ha condizionato i successivi album.
I membri fondatori dei Sum 41 sono quattro: Deryck «Bizzy D» Whibley, cantante, chitarrista e tastierista, Jason «Cone» McCaslin, seconda voce e bassista, Dave «Brownsound» Baksh, altra voce secondaria oltre che chitarrista e Steve «Stevo» Jocz, batterista. Baksh si è allontanato dalla band per nove anni, dal maggio 2006 al 2015; nell’aprile 2013, invece, è Jocz a lasciare definitivamente i compagni, venendo sostituito nel 2015 da Frank Zummo.
È imminente lo scioglimento della band, previsto per il 2024 al termine del tour internazionale conseguente l’uscita del loro ultimo album, Heaven x Hell.
I successi che hanno composto sono tantissimi, ma quali sono i pezzi dei Sum 41 da ascoltare e tenere ben fissati nella mente?
1. Still Waiting
Nel 2002 è stata pubblicata uno dei più bei brani dei Sum 41, Still Waiting, primo singolo estratto dall’album Does This Look Infected? È una canzone con sonorità forti, un ritornello incalzante e un ritmo in pieno stile hardcore punk.
È un brano di protesta contro la guerra in Iraq e contro il presidente americano dell’epoca, George W. Bush. Si denota perciò lo stampo politico del pezzo, che manifesta uno stato di frustrazione nei riguardi delle condizioni del mondo e della mancanza di cambiamenti di carattere positivo. Nel testo si evidenziano la disperazione e la confusione di fronte all’odio e all’ignoranza; è descritta la lotta rivolta a trovare un fine in un mondo che ha smarrito il giusto cammino. È posto l’accento sulle difficoltà che si provano a vivere in una società dove violenza e conflitti sono all’ordine del giorno. Il consiglio fornito dalla canzone è quello di unirsi e lavorare insieme per raggiungere uno scopo comune, poiché solo in questo modo potrà avvenire un cambiamento di natura positiva.
2. Pieces
«I tried to be perfect
But nothing was worth it
I don’t believe it makes me real.»
I primi tre versi di Pieces sono esemplificativi del significato della canzone. Uno dei brani dei Sum 41 più intensi e riflessivi, costituito da un crescendo di emozioni. Nel testo, il narratore dice di aver cercato di essere perfetto, ma gli sforzi non hanno ripagato e non l’hanno fatto sentire reale; col procedere della canzone si capisce che egli è sceso a patti con i propri difetti, accettandoli, e rendendosi conto che è molto meglio restare da soli. Dunque questa canzone dei Sum 41 affronta il tema del ritrovare sé stessi e la forza necessaria ad affrontare le difficoltà, comprendendo anche che accettando ciò che si è rappresenta la scelta migliore.
Pieces è stata pubblicata nel 2004, ed è il terzo singolo dell’album Chuck.
3. In Too Deep
Uscito nel 2001, è il secondo singolo dell’album di debutto dei Sum 41, All Killer No Filler. Nel Regno Unito ha venduto oltre 600.000 copie, consentendo alla band canadese di conquistare il successo nella scena internazionale.
La canzone compare nella colonna sonora di due capitoli della saga cinematografica di American Pie, oltre ad essere presente in svariati videogiochi a tema musicale. Per queste ragioni è una dei brani dei Sum 41 da ascoltare assolutamente.
4. The Hell Song
Sempre dall’album Does This Look Infected? è estratta The Hell Song, pubblicata il 10 febbraio 2003. Rientra tra i brani dei Sum 41 da ricordare in quanto è molto intima, infatti racconta un episodio strettamente legato alla band: una loro amica contrasse l’HIV. In un’intervista Whibley disse che in principio non avevano avuto alcuna intenzione di scrivere o dedicare un pezzo a questo evento, eppure è venuto fuori da sé. In più il frontman specificò che quello fu l’episodio più complicato che abbiano mai vissuto.
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