Voglia d’Estate? Nessun problema, ecco dieci canzoni di cantautori italiani che vi faranno venire voglia di prenotare il primo volo per una qualsiasi meta tropicale, prendere un treno per la Calabria o semplicemente guidare con la radio a tutto volume verso la spiaggia più vicina!
Munitevi di cuffiette, crema solare e qualcosa di fresco da bere, poi lasciatevi trasportare da dieci perle cantautorali che vi faranno sognare, tra storie d’amore, spensieratezza, cuori infranti, storielle estive e sonorità luminose.
Cantautori Italiani, 10 canzoni che hanno il sapore d’Estate
1.Luigi Tenco-Brava Ragazza
Un canzone solare e leggera, molto diversa dalle tipiche produzioni più riflessive e introverse del cantautore di Cassine, dal sapore spensierato, ma che mantiene sempre quell’aplomb scanzonato e lunatico che caratterizza la voce e l’anima di Tenco. Pubblicata nel 1962, il testo, per l’epoca, è incredibilmente originale, così come la figura della giovane donna che emerge dalle parole di Tenco, il quale alla ricerca del tipico amore lindo e pinto si imbatte in una giovane irriverente, libera e piena di voglia di vivere e divertirsi. Tutto il contrario della tipica “brava ragazza”, e proprio per questo, estremamente attraente.
“Se tu fossi una brava ragazza, la ragazza che sognavo d’incontrare
Probabilmente, ora invece di volerti bene, sarei altrove”
2. Franco Battiato- Summer On A Solitary Beach
“Passammo l’estate su una spiaggia solitaria
E ci arrivava l’eco di un cinema all’aperto
E sulla sabbia un caldo tropicale dal mare”
L’Estate, si sa, a volte è fatta anche di malinconia e di un po’ di nostalgia. Due sentimenti espressi magistralmente da Battiato, resi alla perfezione dalla sua voce sottile e strascicata, accompagnata da un arrangiamento magistrale, arioso, ricco di echi, di riverberi, profondamente evocativo e allo stesso tempo super moderno e accattivante. Le immagini scorrono come su una vecchia pellicola in bianco e nero, i ricordi si rincorrono veloci, formano un nodo in gola. Tutto diventa troppo e niente allo stesso tempo. Un pezzo surreale, che invoca leggerezza, perfetto per chi ha voglia di fuggire e perdersi sul fondale del mare, facendosi cullare dalle onde e dalle melodie del maestro catanese, che non perde l’occasione di dimostrare di essere uno dei più originali tra i grandi cantautori italiani della storia.
3. Lucio Battisti- Gelosa Cara
Una piccola perla che magari si perde un po’ nel mare immenso delle composizioni di Battisti.
Gelosa Cara è un vero è proprio capolavoro di innovazione stilistica, di ricercatezza dei suoni, di modernità d’espressione e di originalità. Una canzone nevrotica dall’andamento confuso, così come è confusa la relazione di cui Battisti parla, piena di pause, di cambi di ritmo e di suoni. Un testo, per l’epoca, particolarissimo, ricercato, ma allo stesso tempo divertente e che stupisce continuamente. Stilisticamente forse, la prima canzone cantautorale indie della storia. Tra incomprensioni, sentimenti ambigui, gelosie, baci e fughe d’amore, Battisti ci regala una tempestosa e delicatissima storia d’amore da vivere tutta d’un fiato.
“Tutti i miei amori precedenti
Fanno più male del mal di denti
Tutti quei baci che ho già dato
Non vanno via con un bucato”
4. Francesco De Gregori- Caterina
Una ballata d’amore dal sapore adolescenziale, talmente tenera da rendere la nostalgia qualcosa di piacevole. Una dedica d’amore alla propria amata, fatta di carezze e baci che si poggiano sulle guancia, sulle braccia e sull’animo. Una canzone per fare l’amore a ritmo di armonica e di schitarrate, guardandosi negli occhi, volando sopra i tetti di Firenze, con l’Estate come sfondo, sentendosi per un istante romanticamente eterni, felicemente innamorati e giovani.
“E poi arrivò il mattino e col mattino un angelo
E quell’angelo eri tu
Con due spalle da uccellino, in un vestito troppo piccolo e con gli occhi ancora blu”
5. Lucio Dalla- Mambo
Un amore fugace che ti seduce, ti infuoca e dopo pochi istanti è già andato via. Questo brano è il grido di un povero cuore tradito, che va in giro per l’Europa a cercare la causa di tanto dolore, tra i cinema, per le strade, che piange forte e urla ancora più disperato, su un tappeto orchestrale di chitarre elettriche, trombe e percussioni incalzanti.
La voce afflitta di Dalla, che in questa pezzo sembra quasi strapparsi le corde vocali a volte, canta parole di rabbia, nel suo particolarissimo stile, che accosta termini inusuali, dando vita a figure retoriche particolarissime che però ben rappresentano la delusione per la bellissima e insensibile “Regina del Mambo” di cui la canzone parla.
“Scende dal tram e si avvicina e fa due passi di mambo
Si sente molto furba e carina, dice, “Con te non ci rimango”
6. Pino Daniele-Bambina
“Tu-tu-ru-tu-tu, bambina, bambina, che sogni di cantare alla TV”
Una hit dal sapore tropicale, dai suoni esotici e solari, specchio di chi cerca sempre il bello nella vita, che tra tutte le storture e le difficoltà quotidiane cerca un modo di evadere, per sognare, per trovare l’arcobaleno dopo una lunga giornata di pioggia. Quattro salti e un po’ di rhythm and blues come dice Pino, il primo fra tutti i sognatori, uno dei cantautori italiani più poliedrici di sempre, che si sorprende per le piccole cose, che si diverte in una cantina con la sua chitarra. Un pezzo pieno di allegria e di speranza, perfetto per accompagnare le giornate estive, quelle in cui ti sembra possa accadere qualsiasi cosa, come in questo pezzo in cui c’è di tutto, motivetti accattivanti, percussioni, assoli blues e melodie mediterranee.
7. Gino Paoli- Senza Fine
Una canzone che dovrebbe essere il must di ogni playlist, impossibile non amarne l’atmosfera sognante e gioiosa. Dal tono leggero, dalla melodia lieve, che si muove sospesa come su un filo nel meraviglioso arrangiamento in cui primeggia una sezione di archi meravigliosa. Una di quelle canzoni che ha consacrato Gino Paoli come uno dei più grandi cantautori italiani di sempre. A ritmo di valzer, si viene catapultati in un amore di altri tempi, qualcosa di eternamente bello e che si desidera non finisca mai. Già vi immagino a ballarla con la vostra dolce metà al chiaro di luna sulla sabbia umida.
8.Ivano Fossati- Dedicato
Una ballata rock dal sapore aspro e spregiudicatamente ironica, dal ritmo coinvolgente, che ti fa venire voglia di ondeggiare, ma che allo stesso tempo nasconde un significato molto più profondo di quello che può sembrare all’apparenza. Una dedica “blueseggiante” a tutti gli scapestrati della Terra, i reietti, e tutti quelli che non riescono neanche più a vedersi nello specchio. Un attimo di leggerezza per chi si sente tirato a fondo dalle responsabilità della vita, dalla solitudine e da altri mille problemi. Una canzone che sa di aria fresca, estiva.
9. Gianmaria Testa- Sotto le stelle il mare
Forse quello un po’ più di nicchia tra tutti i cantautori italiani citati finora, Gianmaria Testa ha lasciato in eredità delle vere e proprio perle poetiche, dallo stile limpido e cristallino, fatte di parole semplici, di situazioni quotidiane, di arrangiamenti scarni, molto spesso composti solo di voce e chitarra. Non fatevi ingannare dal dolcissimo ritornello con cui si apre, Sotto le stelle il mare è in realtà una canzone che mostra ironicamente una vena smargiassa e da playboy, perdendosi nell’elenco di una serie di amori di breve durata. Una canzone dalla vena spensierata e divertente che però nasconde anche dei sentimenti più profondi che riguardano la difficoltà delle relazioni interpersonali e l’insoddisfazione nel non trovare la propria metà perfetta. Una canzone salmastra, ma pur sempre bellissima.
10. Rino Gaetano- Sfiorivano le Viole
Un vero e proprio manifesto della personalità istrionica del cantautore calabrese e del suo sconfinato talento, capace di produrre una delle canzoni cantautorali più belle mai scritte. Una di quelle che ascolti col finestrino abbassato, col vento che ti accarezza la faccia, mentre senti che sta per iniziare il periodo più bello della tua vita e non vedi l’ora di raggiungere le spiagge dove trascorrerai l’estate. Una magnifica filastrocca che fonde perfettamente la canzone d’amore con la politica e l’impegno sociale. Un brano in cui c’è tutto, notti perverse, occasioni perse, occasioni colte, mani che si intrecciano, il marchese La Fayette, Otto Von Bismark, la massoneria, Mameli e la critica delle istituzioni politica. Una ballata d’amore che inizia tra le spiagge di silicio e le viole e finisce in una deriva no-sense che in realtà, come in tutte le canzoni di Rino, nasconde una profonda comprensione delle ingiustizie della società contemporanea. Quanto amore nasconde questa canzone, quanta voglia di vivere e di cambiare il mondo, quante speranze, quanta malinconia, quanti desideri. Il perfetto ritratto dell’Estate perfetta.
“Fiorivi, sfiorivano le viole
E il sole batteva su di me
E tu prendevi la mia mano
Mentre io aspettavo”
Fonte immagine in evidenza: Wikipedia