Canzoni dedicate a Buenos Aires: 4 da conoscere

Canzoni dedicate a Buenos Aires: 4 da conoscere

Buenos Aires, capitale federale della Repubblica Argentina, è il maggior centro economico, artistico, culturale e sociale della nazione, sviluppatosi dall’incontro di diversi popoli e da forti influenze europee (soprattutto italiane e spagnole) che si riflettono nella varietà degli stili architettonici degli edifici più emblematici, come il Teatro Colón, e nelle strade e nelle case dei quartieri di San Telmo e La Boca. Proprio per questa sua caratteristica, la città non può non essere considerata il centro irradiatore della cultura argentina, di cui comunque riflette aspetti positivi e negativi che l’hanno resa musa ispiratrice di molti artisti. Numerose sono infatti le canzoni dedicate a Buenos Aires che possiamo ritrovare nel patrimonio musicale argentino, soprattutto nel rock degli anni ‘70 e ‘80. 

Buenos Aires e il rock argentino

Molte canzoni protagoniste di questo grande fenomeno culturale, quale può essere considerato il rock degli anni ‘70 e ‘80, richiamano tanto le caratteristiche positive quanto quelle negative della capitale argentina. Questi aspetti vengono mostrati, in maniera più o meno esplicita, sia nei titoli sia nei testi di uno stile musicale che nasce come espressione di protesta e di identità giovanile, contro il regime politico dell’allora dittatura militare del generale Jorge Rafael Vídela. Per questo motivo, vari brani contenevano messaggi criptici e simbolici per evitare la censura. Nel corso degli anni il rock argentino si è evoluto e diversificato, influenzando così la visione nazionale e internazionale della complessa città.

Vediamo ora insieme 4 canzoni dedicate a Buenos Aires da conoscere.

1. Buenos Aires – Fito Páez

Buenos Aires di Fito Páez, scritta nel 1998, è la canzone che più di tutte omaggia la capitale argentina catturandone la complessità e la vitalità che la contraddistinguono. Da un lato, infatti, viene descritta come un luogo in cui brilla il sole e in cui domina l’allegria, l’amore e la speranza dei giovani verso il futuro; dall’altro lato, però, non mancano l’anarchia e la disperazione che la trasformano in una creatura viva, in particolare un insetto spaventoso ma allo stesso tempo affascinante che si muove tra sogni e confusione

«En Buenos Aires brilla el Sol y un par de pibes
En la esquina, inventan una solución»
 

Nonostante ciò, il cantante ci tiene anche a sottolineare la ricchezza culturale di Buenos Aires facendo riferimento a Borges e Charly García, icone della scena artistica della capitale. 

«Y tan absurda viven Borges, Dios y el rock and roll
En Buenos Aires viven muertos, muertos viven»

2. Buenos Aires, alma de piedra – Luis Alberto Spinetta 

Tra le canzoni dedicate a Buenos Aires più belle del panorama musicale argentino c’è anche Buenos Aires, alma de piedra contenuta nell’album Camalotus (2004) di Luis Alberto Spinetta, eterna leggenda del rock nazionale. Spinetta ci dipinge uno spazio urbano che, ancora una volta, è pericoloso e attraente allo stesso tempo. Il pericolo si manifesta in vari modi: nel dolore che attraversa la città, incurante dell’innocenza dei bambini; nella povertà, che spinge a uccidere per diventare più ricchi; nella corruzione politica che rende difficile capire la verità e non ferma i crimini giornalieri.

«Hace mucho tiempo
Comes lo que yo tiro
Y ¿cómo te bancas así?
¿No ves que están los niños?
Yo me como que al mirar
Solo veo tu dolor»

Tutti questi tratti negativi di Buenos Aires la rendono una spietata assassina, eppure non ostacolano l’attrazione culturale che essa esercita sulle persone che ci vivono o che la visitano.

«Buenos Aires, alma de piedra
Nadie nos esta esperando
Creo que ver que bailan
En la calle azul
Y no es verdad»
3. Ciudad mágica Tan Biónica

La magia e la vitalità di Buenos Aires vengono celebrate anche attraverso le parole del testo di Ciudad Mágica, composizione appartenente al terzo album (Destinología, 2013) del famoso gruppo musicale Tan Biónica. Le strade di Buenos Aires qui si trasformano nell’ambientazione fuori dal tempo di una storia d’amore che può evolversi in infinite possibilità, grazie alla movimentata vita notturna che contraddistingue questa città magica. La canzone ci trasporta sin dall’inizio in una corsa contro il tempo: il protagonista cerca la persona amata, la cui bellezza arriva quasi a confondersi con quella dello spazio circostante, rincorrendola nei vicoli della capitale prima che la notte finisca e che l’adrenalina per l’avventura venga consumata dallo scorrere delle ore e l’avvicinarsi del mattino. 

«Intento seguirte, pero no doy más
Sospecho que el tiempo se nos va a acabar
Estás algo loca y sos tan clásica
Dejá que la noche nos proponga más»
4. En la ciudad de la furiaSoda Stereo

L’esaltazione della libertà, il desiderio di avventura e la necessità di superare i limiti imposti da una vita monotona e ordinaria caratterizzano, inoltre, una delle più famose canzoni dedicate a Buenos Aires: attraverso la voce di Gustavo Cerati, En la ciudad de la furia dei Soda Stereo (1988) è un omaggio che ci mostra la vita più intensa e dinamica della capitale argentina: essa viene identificata come una furia vitale in cui la notte prevale sul giorno, la pazzia sulla ragione e il buio sulla luce

«Me verás volar por la ciudad de la furia
Donde nadie sabe de mí y yo soy parte de todos»
 

La forte dicotomia su cui si costruisce il testo vuole essere specchio di un’epoca di ritorno alla democrazia, in cui la cultura argentina esplose su tutti i livelli grazie alla fine della censura e all’inizio di una maggiore libertà creativa

«Buenos Aires se ve tan susceptible
Ese destino de furia es
Lo que, en sus caras, persiste»
 

Nelle canzoni dedicate a Buenos Aires, dunque, non ci viene mostrato il quadro di una semplice città bensì di uno spazio vivo e dinamico in cui tutto può accadere. Buenos Aires è un luogo pieno di quelle contraddizioni che contribuiscono a renderla unica, caotica, folle, bella e imprevedibile.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

A proposito di Perla Sposito

Laureanda magistrale in Traduzione letteraria presso l'Università L'Orientale di Napoli.

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