5 canzoni iconiche dei Malice Mizer, una delle band giapponesi più influenti nella scena Visual Kei.
La canzoni dei Malice Mizer hanno lasciato un segno indelebile nel panorama musicale giapponese degli anni ‘90. I Malice Mizer, insieme ai Buck-Tick, gli X Japan e altri artisti della scena musicale giapponese, sono considerati i pionieri del movimento visual kei. Inoltre, sono considerati parte dei «Quattro Big del Visual Kei» insieme a La’cryma Christi, Fanatic Crisis e Shazna. Il visual kei è un movimento musicale propriamente giapponese sviluppatosi a partire dalla seconda metà degli anni ottanta nell’ambito underground della musica rock e heavy metal. Caratteristica peculiare del movimento è la spiccata attenzione all’estetica e ai costumi di scena.
Il nome della band sta per «malice» malizia e «miserable» miserabile, ed è proprio il loro nome, Malice Mizer, la risposta alla domanda «Che cos’è un uomo?», domanda su cui si fonda e si basa il concept artistico della band. Il loro progetto artistico si propone di investigare l’esistenza umana, che è maliziosa e miserabile. Tutto ciò riflette perfettamente le canzoni dei Malice Mizer. La loro musica, infatti, è caratterizzata da temi gotici, è accompagnata da performance teatrali e da un’estetica elaborata e sontuosa, con costumi di ispirazione storica, dalle sfumature gotiche e scenografie teatrali che fanno da preludio alle varie canzoni.
La band è stata fondata a Tokyo nel 1993 da Mana e Közi, che si conobbero in un Karaoke dove lavoravano entrambi. La band ha attraversato varie fasi artistiche in cui ha subito drastici cambiamenti sia musicalmente che a livello di immagine. Nella prima fase, la line-up era composta da Tetsu come cantante, Mana alla chitarra, Közi al sintetizzatore, GAZ alla batteria e Yu~ki al basso. Segue una seconda fase, dal 1995 al 1999, con Gackt come vocalist, e sarà con quest’ultimo che la band raggiungerà l’apice della popolarità. Durante il periodo di maggior successo con Gackt, pochi mesi dopo che quest’ultimo lasciò il gruppo, i Malice Mizer persero un membro della band, Kami, il batterista che aveva sostituito GAZ. Quest’ultimo, infatti, lasciò il gruppo per unirsi ai Kneuklid Romance, mentre il batterista dei Kneuklid Romance, ovvero Kami, si unì a sua volta ai Malice Mizer. Kami è deceduto nel 1999 a causa di un’emorragia cerebrale e dopo la sua morte, la band ha pubblicato un album commemorativo intitolato «Shinwa», che contiene tracce strumentali e demo che Kami aveva registrato. Segue poi l’ultima fase della band in cui i Malice Mizer rimasero senza vocalist e, nell’estate del 2000, realizzarono quello che sarebbe stato il loro ultimo album, «Bara no Seidou». Il cantante di supporto a questo disco fu Klaha. Il gruppo è in pausa a tempo indeterminato dal 2001, non si è dunque sciolto. Da allora, alcuni membri hanno intrapreso carriere soliste, come Gackt, mentre Mana ha fondato una nuova band rock gotica, i Moi dix Mois, continuando il suo percorso musicale nella scena visual kei.
I Malice Mizer continuano ancora oggi ad essere una delle band più influenti del suddetto movimento. La loro musica e il loro stile sono un mix eclettico che spazia dal rock gotico al synth-pop e alla darkwave neoclassica. Essendo esponenti e pionieri del movimento sopracitato, l’importanza che danno alla musica va di pari passo con l’enfasi posta sulla teatralità delle performance e la sontuosità e attenzione nell’estetica e nei costumi di scena. In questo articolo, esploreremo 5 canzoni dei Malice Mizer che meglio rappresentano l’evoluzione artistica della band. Queste cinque tracce, pescate non a caso dal loro vasto repertorio, vi accompagneranno in un viaggio dalle tinte gotiche alla scoperta del loro concept artistico: «人間とは?» «Che cos’è l’uomo?».
Le 5 canzoni dei Malice Mizer da ascoltare
- Le Ciel
Fra le canzoni dei Malice Mizer, un singolo di grande successo è sicuramente Le Ciel. Decima traccia dell’album «Merveilles», il terzo album in studio nonché il loro ultimo album con il secondo cantante Gackt, Le Ciel è uno dei loro brani più rappresentativi. Caratterizzato da un’atmosfera drammatica, questa traccia mescola perfettamente elementi rock, pop e musica classica esplorando i temi della nostalgia, dell’addio, dell’incapacità di esprimere le emozioni e della paura di essere dimenticati.
- Au Revoir
Dal francese «Arrivederci», Au Revoir è una delle canzoni dei Malice Mizer che esplora i temi dell’abbandono e della perdita. Il testo evoca un senso di nostalgia mentre viene ricordata una relazione passata di cui sono rimasti solo teneri ricordi. La canzone affronta il dolore della separazione e il desiderio di aggrapparsi ai ricordi e il non voler lasciarli andare. L’essenza della canzone risiede proprio nel desiderio di catturare il passato.
- Bel Air
Fra le canzoni dei Malice Mizer, quella che si configura come un perfetto esempio dello stile gotico e barocco rappresentativo della band è sicuramente Bel Air, terza traccia dell’album «Merveilles». Questo brano incorpora elementi della musica classica barocca in un contesto pop. Il testo evoca un senso di malinconia e una riflessione sul passato, oltre che sul desiderio di aggrapparsi ai ricordi.
- Transylvania
Si tratta di una delle canzoni dei Malice Mizer più teatrali, con un forte richiamo alla musica classica e all’estetica gotica. Caratterizzata da uno stile rock gotico, che ritroviamo martellante in tutto il loro repertorio, e dalla darkawave, Transylvania richiama esplicitamente l’immaginario vampiresco, che si materializza attraverso un’atmosfera inquietante tipica della darkwave neoclassica e un’atmosfera teatrale, tipica del visual kei. La canzone suggerisce che esiste un modo per sfuggire alla tristezza, diventando un vampiro. Il protagonista, infatti, è disposto a rinunciare a tutto pur di trovare la pace e la vita eterna.
- Gardenia
Gardenia è una delle canzoni dei Malice Mizer del periodo in cui Klaha era il vocalist. Questa traccia è un mix di rock gotico, rock sinfonico e pop barocco. Gli arrangiamenti orchestrali riflettono l’influenza della musica barocca e non manca l’atmosfera gotica che permea l’intero brano. Il testo dipinge l’immagine del protagonista che si risveglia in un giardino all’alba. Il tutto evoca uno stato onirico, suggerendo che l’esperienza è surreale, quasi come si trattasse di un sogno. Il brano esplora i temi dell’amore e della bellezza effimera, raccontati con un tono malinconico e nostalgico che sottolinea la caducità delle emozioni umane. Gardenia, la nostra ultima proposta, non poteva mancare tra le canzoni dei Malice Mizer consigliate in questo articolo.
Queste erano le 5 canzoni dei Malice Mizer da ascoltare!
Fonte immagine in evidenza: David kls, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons