Quali sono le canzoni dei Muse da dover ascoltare?
I Muse sono una band alternative rock formatasi a Teignmouth, in Inghilterra, nel 1994 e composta dal chitarrista e vocalist Matt Bellamy, dal batterista Dominic Howard e dal bassista Chris Wolstenholme. Dal loro album di debutto Showbiz del 1999 hanno mantenuto un successo strepitoso nelle classifiche mondiali che si mantiene ancora oggi, rendendo i Muse una delle band più influenti del panorama musicale non solo britannico ma internazionale. Caratterizzati da un suono puramente rock ma sempre in continua evoluzione e che spazia fra numerosi sottogeneri, I Muse hanno pubblicato 23 album, sette dei quali posizionatisi consecutivamente al primo posto delle classifiche britanniche.
In questo articolo, esploreremo quattro canzoni dei Muse da scoprire
1. Hysteria (Absolution, 2003)
Hysteria, contenuta nell’album Absolution del 2003, è una della canzoni dei Muse più conosciute e si erge come uno dei loro capolavori più audaci e iconici. Il riff di basso potente e inconfondibile, cuore pulsante del brano, è accompagnato dal ritmo incalzante e inesorabile della batteria, alimentando il senso di anticipazione e ansia che permea la canzone. La voce di Bellamy, capace di raggiungere falsetti in genere preclusi alle voci maschili, è quell’ingrediente in più che contribuisce al tono quasi disperato della canzone, il cui testo si riferisce ai sentimenti di ossessione e, appunto, isteria. Il video, diretto da Matt Kirby, mostra un uomo in una camera di hotel che, attraverso dei filmati, si rende conto del proprio comportamento ossessivo e violento nei confronti di una donna.
«It’s bugging me
Grating me
And twisting me around
Yeah, I’m endlessly
Caving in
And turning inside out
‘Cause I want it now
I want it now
Give me your heart and your soul
And I’m breaking out
I’m breaking out
Last chance to lose control»
2. Survival (The 2nd Law, 2012)
Survival è un brano estratto dall’album the 2nd Law del 2012 e scelto come inno ufficiale dei Giochi Olimpici di Londra del 2012. Si tratta di una delle canzoni dei Muse più energetiche e teatrali, alimentando l’atmosfera di sana competizione degli atleti con gli avversari e con se stessi. Il brano si apre con degli archi e delle voci corali che paiono stare per cantare un componimento lirico, per poi essere interrotti da un pianoforte incalzante e un ritmo cadenzato quasi militare che lascia intendere la solennità del momento. Anche il testo riflette quest’atmosfera di eroicità, paragonando la vita stessa ad una gara. Nonostante abbia ricevuto diverse critiche, Survival resta una delle canzoni dei Muse più iconiche e coinvolgenti.
«Race
Life’s a race
And I am gonna win
Yes, I am gonna win
And I’ll light the fuse
And I’ll never lose
And I choose to survive
Whatever it takes
You won’t pull ahead
I’ll keep up the pace
And I’ll reveal my strength
To the whole human race
Yes, I am prepared
To stay alive
I won’t forgive, the vengeance is mine
And I won’t give in
Because I choose to thrive
Yeah, I’m gonna win!»
3. New Born (Origin of Symmetry, 2001)
La traccia New Born, estratta dall’album Origin of Symmetry del 2001, è un’immersione profonda nel mondo affascinante e complesso delle sonorità e la ricerca melodica della band inglese. Caratterizzata da un’apertura al pianoforte con accordi quasi dissonanti, accompagnati dalla voce ipnotica di Bellamy, la canzone esplode attraverso l’utilizzo delle chitarre elettriche e della batteria, che impostano il ritmo della canzone. New Born è una delle canzoni dei Muse dal testo più elusivo e criptico, una caratteristica dello stile di scrittura di Bellamy.
L’autore, in un’intervista, ha dichiarato che il brano parla della paura dello sviluppo troppo repentino della tecnologia che potrebbe dominare l’umanità, per cui il vocalist ha ambientato la scena che descrive in un futuro distopico in cui non si vivrà più col corpo ma tramite delle macchine. Anche il video, diretto da David Slade, riprende i temi distopici del testo, proponendo un’umanità che pare non essere più umana.
«Link it to the world
Link it to yourself
Stretch it like a birth squeeze
The love for what you hide
The bitterness inside
Is growing like the new born
When you’ve seen, seen
Too much too young, young
Soulless is everywhere»
4. Bliss (Origin of Symmetry, 2001)
Bliss è un inno di pura elettricità musicale, una traccia che cattura l’essenza della potenza sonora e dell’euforia emotiva che caratterizzano la musica della band britannica. Estratta dall’album Origin of Symmetry del 2001, la canzone è un esempio lampante della sperimentazione e della creatività che definiscono i Muse. Il brano è introdotto da una brevissima sezione di piano e sintetizzatori, per poi aprirsi con delle chitarre e la batteria che scandiscono il ritmo della canzone, il cui protagonista è proprio il sintetizzatore il loop, che conferisce un suono ipnotico al brano.
Si tratta di una delle canzoni dei Muse più sperimentali dal punto di vista musicale, accompagnata da un testo che è una sorta di dichiarazione d’amore senza però mai nominare la parola amore. L’autore, infatti, esprime la propria ammirazione per la persona amata, desiderandone le caratteristiche più amabili. Il video, diretto dallo stesso David Slade di New Born, mostra Bellamy dai capelli rosso fuoco gettarsi all’interno di un tunnel in una sorta di navicella spaziale, mentre gli altri due membri della band osservano la sua caduta dalle loro rispettive capsule.
«Everything about you is how I’d wanna be
Your freedom comes naturally
Everything about you resonates happiness
Now I won’t settle for less
Give me all the peace and joy in your mind
Everything about you, pains my envying
Your soul can’t hate anything
Everything about you is so easy to love
They’re watching you from above»
Fonte Immagine in Evidenza: Copertina ufficiale dell’album Absolution da Wikipedia