La rock band americana debutta a Los Angeles nell’agosto del 1984, con il loro primo album The Red Hot Chili Peppers, che fu uno dei primi in cui si mescolano armoniosamente il funk rap, il rock e il funk metal. Si fanno strada a partire da un piccolo locale di L.A., in cui si presentarono come i Tony flow and The Miraculously Majestic Masters of Mayhem. Già all’esibizione successiva, il nome della band si rivelò troppo lungo e difficile da ricordare, perciò in sostituzione si scelse Red Hot Chili Peppers, semplicemente perché fu l’ultimo pasto consumato da tutti loro prima di questa esibizione. Il resto è storia. I RHCP, nonostante le varie turbolenze nella formazione dei membri, sono sempre stati uniti dalla volontà di voler crescere e migliorare musicalmente parlando. Le canzoni dei Red Hot Chili Peppers, negli anni, hanno mostrato di appartenere ad una wave piuttosto alternativa, fatta di crossover tra generi e musicalità differenti. Con circa 40 anni di carriera, 12 album, 3EP e oltre 60 singoli, la band ha conquistato milioni di fan in tutto il mondo, tanto da entrare a far parte delle celebrità della Hollywood Walk of Fame nel 2022.
Ma quali sono le canzoni dei Red Hot che vale la pena ascoltare?
Eccone 5 che descrivono l’evoluzione di questi artisti:
Otherside
Otherside è il terzo singolo dell’album Californication (1999), nonché il singolo più ascoltato in classifica di quest’ultimo. Per la band, questo brano ha un importante valore affettivo, perché sembra essere dedicato ad un ex membro della band (Hillel Slovak), morto di overdose. Si differenzia molto dalla wave delle canzoni dei Red Hot, perché è un brano spirituale ed evocativo, che tratta implicitamente del problema delle dipendenze legate alla droga che legano tutti i membri dei Red Hot. Il suo significato riecheggia la dualità del bene e del male, della luce e del buio. Otherside è proprio la rappresentazione dell’unione degli opposti e della loro indivisibilità.
Californication
Californication (1999) , una delle più famose canzoni dei Red Hot, è un singolo dell’album dall’omonimo titolo, di cui ne è la chiave. Tratta del declino della nostra società e di tutto ciò che la circonda: la pornografia, la chirurgia plastica e la prostituzione. Il fenomeno della Californizzazione è da sempre intrinseco nell’uomo e qui viene sdoganato e descritto come deleterio per tutti gli individui. La standardizzazione degli ideali porta solo ad un appiattimento dei valori morali e questa, più di tutte tra le canzoni dei Red Hot, ne fa da manifesto.
Snow
Dal nono album Stadium Arcadium (2006), Snow è considerata tra le canzoni dei Red Hot, come un viaggio alla scoperta dell’individuo e del suo mondo interiore, in un momento in cui ci si sente smarrito o fuori posto. Leggendola in chiave introspettiva, si potrebbe interpretare il candore e la purezza del bianco della neve come qualcosa di primordiale, a cui però bisogna attingere e tornare per ritrovare sé stessi. Un’altra interpretazione è quella che allude alla cocaina, soprattutto in riferimento ad Anthony Kiedis (il cantautore), che proprio l’anno di uscita di quest’album smette di far uso di droghe.
Dark necessities
Primo singolo di The Getaway (2016), questa è una delle poche canzoni dei Red Hot dall’impronta malinconica e nostalgica. Ascoltandola, è possibile immedesimarsi in questa onda di negatività e di pensieri bui, che però non necessariamente è deleteria. Al contrario, qui tutti i pensieri negativi sono descritti come necessari per l’individuo, per far sì che facciano emergere la consapevolezza e qualcosa di luminoso e positivo.
Goodbye Angels
Ultima tra le canzoni dei Red Hot, scelta all’album The Getaway (2016), è Goodbye Angels. Kiedis mette in musica un addio e le sensazioni che un momento così trascina con sé. Secondo alcuni, questo brano è dedicato alla sua ex fidanzata e mostra la maturità e la consapevolezza di chi comprende di dover lasciare andare quella situazione o quella persona nonostante il dolore.
Fonte immagine in evidenza: Kreepin Deth da Wikipedia