Quali sono le canzoni delle Wet Leg da non dover assolutamente perdere?
Le Wet Leg sono un gruppo post-punk britannico fondato nel 2019 e composto da Rhian Teasdale e Hester Chambers. Entrambe le musiciste provengono dall’Isola di Wight e il nome della band è un riferimento a quest’ultima, in quanto wet leg è l’appellativo col quale gli isolani si rivolgono agli stranieri che, nello scendere dalla barca dopo aver attraversato il canale di Solent, si bagnano spesso i pantaloni. Al momento hanno pubblicato un solo album omonimo, dal quale sono stati estratti singoli di successo e nel quale si nascondono gemme poco conosciute al grande pubblico. In questo articolo, scopriremo quattro canzoni delle Wet Leg da non perdere.
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Chaise Longue (Wet Leg, 2019)
Chaise Longue, estratta dall’album Wet Leg del 2019, è una delle canzoni delle Wet Leg più giocose e anche sensuali. Il testo è molto semplice, tanto da sembrare criptico, quando invece è solo un modo per divertirsi con la musica. Il suo aspetto sensuale è proprio nel titolo, poiché nel testo le autrici invitano una persona seduta su una chaise longue a mettersi in posizione orizzontale, ma possiamo anche ritrovarlo nella strofa iniziale, quando ci si riferisce alla laurea, degree in inglese, come Big D, che ha tutt’altro significato. Lo stile di canto così freddo e distaccato contribuisce all’ironia della canzone ed è una finestra sul senso dell’umorismo delle due musiciste. Il video, diretto dalle stesse Wet Leg, è in aperto contrasto con le parole cantate, in quanto vediamo le due musiciste vestite in maniera molto conservatrice, con abiti lunghi, bianchi e con una fantasia a fiori, che ricordano il vestiario dei protagonisti de La Casa nella Prateria.
«Mommy, daddy, look at me
I went to school and I got a degree
All my friends call it “the big D”
I went to school and I got the big D
I got the big D
I got the big D
I got the big D
I went to school and I got the big D
Is your muffin buttered?
Would you like us to assign someone to butter your muffin?
Excuse me (what?)
Excuse me (what?)
Hey you, over there
On the chaise longue in your underwear
What are you doing sitting down?
You should be horizontal now»
2. Wet Dream (Wet Leg, 2019)
Wet Dream è il primo singolo estratto dall’unico album, omonimo della band britannica. Si tratta di una delle canzoni delle Wet Leg più di successo, tanto che anche Harry Styles ne ha fatto una cover in un proprio live. Il gruppo, infatti, ha aperto diversi concerti per l’ex-membro degli One Direction, prima di raggiungere il proprio successo. Il testo è molto sensuale, poiché, infatti, si parla del sogno erotico di una persona, che vede come protagonista la cantante Rhian Teasdale. Il video, diretto di nuovo dalle Wet Leg stesse, riprende l’abbigliamento e le scene bucoliche di Chaise Longue ma aggiungendovi degli elementi di gioco, come le chele di aragosta al posto delle mani, in pendant con la cuffia rossa indossata da entrambe. Sono chiari i richiami alla moda vintage soprattutto nel vestiario dei quattro ragazzi presenti nel video, con capi dei tardi anni ‘80.
«I was in your wet dream
Driving in my car
What makes you think you’re good enough
To think about me when you’re touching yourself?
Touching yourself
Touching your, touching yourself
Touching yourself
You climb onto the bonnet
And you’re licking the windscreen
I’ve never seen anything so obscene
It’s enough to make a girl blush
It’s enough, it’s enough to make a girl blush»
3. Ur Mum (Wet Leg, 2019)
Ur Mom è un brano estratto dall’album Wet Leg del 2019 ed è una delle canzoni delle Wet Leg più ironiche del loro repertorio, caratterizzata da un urlo forte e lungo ben dieci secondi. Il testo, infatti, parla di una persona piena di sé che non si vuole convincere che la storia d’amore in cui era è ormai finita. La cantante invita questa persona a dimenticarla, pur riconoscendo che un tempo vi fosse stato amore fra di loro. Il titolo Ur Mum, in inglese tua madre, è un riferimento al fatto che nel testo la narratrice si dica dispiaciuta per la madre dello spasimante, quando pensa a ciò che questi è diventato. Il video, diretto da Lavaland, mostra un ragazzo, Scotty, che invita Teasdale, che lavora assieme a Chambers in un minimarket, ad andare a vedere la sua esibizione live alla town hall locale quella stessa sera. La sua spavalderia, però, lo fa distrarre e lo fa scivolare su del latte. Da quel momento e per tutto il resto della giornata, Scotty si sentirà perseguitato dalle due ragazze, che vedrà ovunque, finché non arriva il momento di esibirsi e le vede suonare sul palco. In quel momento anche lui diviene parte delle Wet Leg. Alla fine della canzone, però, ci rendiamo conto che in verità è stato tutto un suo delirio, provocato dalla forte botta alla testa dopo essere scivolato.
«When I think about what you’ve become
I feel sorry for your mum
You say we’re all having fun
Do you know you’re the only one?
And when the lights go down on this fucking town
I know it’s time to go
And when the radio plays and the static stays
Yeah, I know it’s time to go
I get up
To go now
I give up
Up, up, up, up, up, up, up, up, up
On you now
I don’t want you to want me
I need you to forget me
Yeah, I loved you, that was crazy
‘Cause you just don’t motivate me»
4. Oh no (Wet Leg, 2019)
Oh no, estratta dall’album omonimo della band del 2019, è una delle canzoni delle Wet Leg che muovono una critica sociale, utilizzando sempre il loro modo ironico e diretto di comunicare. Il testo parla di come la dipendenza da social network sia deleteria per l’autostima di una persona e di come questa letteralmente mangi il tempo a disposizione di ognuno di noi, facendoci perdere ore ed ore a scrollare il feed. Il video, diretto nuovamente dalle stesse Wet Leg, è stato girato su una banchina vicino al mare e mostra Teasdale indossare un costume bianco che ricorda quello di uno yeti, mentre balla sulla musica e al centro dello schermo vengono messi moltissimi commenti postati sotto i video Youtube delle Wet Leg, sia positivi che negativi.
«On my phone
All alone
In the zone
Oh no
Hours pass
Pizza rat
I like that
Oh no
3 AM
I feel Zen
Fucking Zen
Oh no
Suck the life
From my eyes
It feels nice
I’m scrolling, I’m scrolling, ah»
Fonte Immagine in Evidenza: Copertina ufficiale dell’album Wet Leg da Wikipedia