Matteo Professione è uno dei rapper più affermati della scena italiana, ma ci sono alcune canzoni di Ernia che si distaccano un po’ dal rap, trattando temi molto profondi e delicati.
Ecco 6 canzoni di Ernia da ascoltare per scoprire il lato più intimo del rapper, che fanno riflettere molto su se stessi e sulla società:
1. Buonanotte
Buonanotte è una delle canzoni di Ernia più recenti, appartenente all’album Io non ho paura del 2023. All’inizio potrebbe apparire un brano come tanti, ma è molto di più: si parla dell’esperienza personale dell’artista, la cui fidanzata ha deciso di interrompere una gravidanza ed è una dedica al figlio mai nato. Questo testo parla con estrema sensibilità di un tema delicato come l’aborto e fa vivere così vividamente la situazione da commuovere ad ogni ascolto. Il verso più toccante è sicuramente quello finale, dove Ernia augura una buonanotte al bimbo mai nato, esortandolo a dormire nei pensieri del papà.
I dubbi dell’artista su come sarebbero andate le cose se avessero deciso di tenerlo lo rendono così umano e fragile e arriva addirittura a dire che pur di non vedere la sua ragazza soffrire, se tornasse indietro agirebbe diversamente. In questi casi il pentimento è molto comune, ma l’elemento più emozionante è la critica che si fa a tutti i politici e gli opinionisti che parlano dell’aborto e l’artista vorrebbe solo dire loro che «è facile ingrassare facendo la morale alla morale altrui».
2. Tutti hanno paura (feat. Marco Mengoni)
Il quarto brano dell’album Io non ho paura vede la partecipazione della voce angelica del vincitore del Festival di Sanremo 2023, Marco Mengoni. Tutti hanno paura è una delle canzoni di Ernia che critica maggiormente la società attuale, rendendolo portavoce di un malessere diffuso soprattutto tra i più giovani. C’è una forte carica politica come l’accusa a Putin di volersi appropriare dell’UE o la definizione dell’UE come colonie americane (per lo stretto legame che gli USA hanno con l’Europa dall’attuazione del piano Marshall nel secondo dopoguerra per risollevare l’economia europea), ma all’artista fanno paura entrambi, come se fossimo tornati ai tempi della Guerra Fredda che ora «si riscalda»: infatti, per Ernia «dalla storia si impara che non si impara dalla storia».
La critica è mossa anche contro la società consumistica attuale, paragonando la situazione ad un ristorante dove ci si abbuffa senza pensare al conto: così anche noi, produciamo e consumiamo senza pensare agli effetti negativi sul nostro pianeta e ora che, con tutti i cambiamenti atmosferici e i disastri ambientali, si sta presentando il conto, esso è salatissimo e sembra non basti denaro per pagarlo. L’artista, davanti a tutto ciò, crede che Stephen King, celebre autore di horror, in confronto abbia scritto solo libri per l’infanzia per quanto sia spaventoso il nostro presente.
3. Certi giorni (feat. Nitro)
Questo pezzo appartiene all’album 68 (Till the end) del 2019. Come molte canzoni di Ernia, Certi giorni riflette sulla sua carriera artistica, su come le insicurezze a volte lo facciano sentire come se metà mondo sia ai suoi piedi, ma l’altra metà lo schiacci. «Certi giorni sembra che ho un vuoto da colmare», recita il ritornello: Ernia spesso si sente incompreso dai suoi amici, si sente solo nei giorni più tristi, ma risponde che va tutto bene sperando che la bugia diventi vera. Nonostante la vena di tristezza, questo brano rappresenta anche tanta voglia di resistere e di farsi coraggio, cercando uno spiraglio anche quando sembra tutto buio.
4. Fuoriluogo (feat. Madame)
Il brano Fuoriluogo dell’album Gemelli del 2021 è la prima delle canzoni di Ernia con Madame. Questo brano è un manifesto per tutti coloro che si sentono insicuri e mascherano la propria mancanza di autostima con una corazza, che può essere l’arroganza o l’eleganza. È una critica alla falsità e all’ipocrisia di chi indossa costantemente una maschera, ma si sa che l’apparenza inganna, perché «in fondo anche Cenerentola era una sguattera». Il messaggio che si vuole veicolare è quello di credere nelle proprie potenzialità senza paragonarsi costantemente agli altri, anche quando ci sembra che vada avanti solo chi dispone di una raccomandazione e chi è più abile nel nascondere le proprie paure. Sentirsi fuori luogo in un mondo di bugiardi e ipocriti, per l’artista va visto come un vanto, anche se nei momenti di sconforto preferiremmo omologarci per sentirci accettati: la nostra unicità è un punto di forza, non un qualcosa da eliminare per conformarci alla massa.
5. Vivo
Vivo, dall’album Gemelli, è tra le canzoni di Ernia che più esprimono coraggio e forza di volontà nel lottare per i propri obiettivi e i propri sogni. È un ringraziamento a tutti gli eventi della vita che hanno reso Matteo quello che è: le donne che lo hanno lasciato, quelle che stavano con lui quando non era ancora famoso, l’amico che c’era sempre, ma anche le paure, le ansie e i fallimenti, senza i quali non sarebbe dove è adesso. Questo testo ci ricorda di essere sempre grati per ciò che abbiamo, perché tutto ciò che ci accade ci plasma nel bene e nel male, ma ci rende unici. La chiave è saper trarre insegnamento anche dagli avvenimenti più negativi, che sul momento ci abbattono ma che nel lungo termine ci servono come esperienze di vita.
6. Un pazzo
Un pazzo è una delle canzoni di Ernia più speciali, essendo un omaggio all’omonimo brano di Fabrizio De André: lo stesso rapper confida in un’intervista a Rolling Stone Italia che la sua è una versione hip hop del celebre testo di Faber. Anche l’assetto metrico del pezzo è molto simile ai pezzi di De André. Questa canzone dell’album 68 (Till the end) dimostra la grande cultura musicale di Ernia ed è un ottimo modo per far avvicinare i più giovani ai grandi della musica italiana, che al giorno d’oggi vengono spesso sottovalutati.
Fonte immagine in evidenza: Spotify, copertina dell’album Gemelli