Ecco 3 canzoni di Gnut da ascoltare!
Gnut, nome d’arte di Claudio Domestico, è un musicista, cantautore, produttore e compositore di colonne sonore. Di origini napoletane, è una tra le migliori voci del cantautorato contemporaneo. Le sue influenze musicali sono legate al tipico folk inglese di artisti come Jhon Martin, ma anche alla canzone napoletana, al blues e alla musica africana. Il repertorio di Gnut è una commistione autobiografica, in cui tradizione e contemporaneità si mescolano, regalandoci canzoni ricche di profondi significati e piacevoli melodie.
In questo articolo ripercorreremo il percorso artistico di Gnut consigliandovi, in particolare, 3 sue canzoni:
1. Controvento
In Controvento, brano del 2011, Gnut ci esorta a ritrovare noi stessi, provando a guardarci dentro. L’intima emotività trasmessa dall’artista in questa canzone è facilmente identificabile grazie anche ad un arrangiamento che si limita a mettere in risalto solo il suono delicato e nitido della chitarra. Le influenze dei migliori chitarristi del folk inglese risultano molto chiare, sebbene di particolare rilievo è anche l’uso di un violino tradizionale cinese che ascoltiamo quasi alla fine del brano. Con Gnut, spesso l’ascoltatore si imbatte in vere e proprie poesie musicali, che dimostrano di essere ricche di messaggi profondi e universali. Controvento, con la sua dolce malinconia, è sicuramente una di queste: «E ho tutto dentro e poi mi accorgo che non ho parole, non c’è poesia solo malinconia e malumore, e resto qui tra le mie mani e il resto del dolore, e resto qui tra le mie mani e una contraddizione.»
2. Non è Tardi
Non è tardi è un brano del 2014 che decreta una nuova fase del percorso musicale di Gnut, in quanto si distacca dai toni più cupi e malinconici che troviamo nelle sue canzoni precedenti. In Non è tardi ascoltiamo una voce più solare, leggera e ironica. Attraverso l’ascolto di questo brano, Gnut ci invita ad avere fiducia nel futuro e in noi stessi, rassicurandoci riguardo al tempo che scorre inesorabilmente. La grande profondità con la quale il giovane cantautore napoletano scrive i suoi pezzi, consente a chi ascolta questa canzone di ritrovarsi facilmente in quel senso di speranza e positività che contraddistingue Non è tardi. Grazie alle parole semplici e poetiche del brano, capiamo quanto davvero non sia mai tardi per ottenere quel che meritiamo o per cambiare in meglio la nostra vita.
3. Nu poco ‘e bene
Nu poco ‘e bene è una canzone del 2018, in cui il dialetto napoletano si mescola con la voce tipicamente rauca e malinconica di Gnut. Il brano, che nasce in collaborazione con il giornale on-line Fanpage, consentirà all’artista napoletano di farsi conoscere ulteriormente sui social. In un primo momento Fanpage propose a Gnut di scrivere un brano da dedicare alle prostitute in occasione della Giornata internazionale della donna, per sensibilizzare sull’argomento. Tuttavia la canzone riscontrò un successo tale da far decidere poi a Gnut di includerla all’interno del suo EP intitolato Hear my Voice. La particolare raffinatezza vocalica e la dolcezza della melodia permettono a chiunque ascolti Nu poc ‘e bene di ritrovarsi in quell’invito urgente ad amarsi un po’ di più, facendosi rincuorare dalle emozionanti parole del cantautore partenopeo.
Fonte immagine: Spotify