Canzoni di Mercedes Sosa: 4 da ascoltare

Canzoni di Mercedes Sosa: 4 da ascoltare

Haydée Mercedes Sosa è una cantante di musica folklorica e attivista argentina che nacque il 9 luglio 1935 in una famiglia molto umile della provincia di Tucumán. Sin da piccola nutrì un grande interesse per la tradizione popolare, in particolar modo per le danze e i canti folkloristici. Nonostante la timidezza adolescenziale, nel 1950 riuscì a vincere un concorso radiofonico con lo pseudonimo di Gladys Osorio: iniziò così la sua carriera artistica. Momento fondamentale in questo percorso fu l’incontro con il compositore e musicista Oscar Matus, con cui si sposò, e il conseguente contatto con il Movimiento del Nuevo Cancionero. L’obiettivo principale di questa nuova corrente folkloristica era quello di riscattare e rinnovare la musica popolare mostrando i tratti più belli ma anche più crudi della realtà argentina: le canzoni di Mercedes Sosa costituirono, per questo scopo, un contributo non indifferente.

La carriera musicale

Durante il Festival Nazionale di Folklore di Cosquín (1965) la cantante riuscì a mostrare il suo talento al popolo argentino, estendendosi poi anche oltreoceano e ottenendo finalmente il riconoscimento che aveva tanto sognato con esibizioni in città come Roma, Miami, Lisbona e Varsavia. La sua voce divenne un’arma molto potente per dare visibilità alla vita culturale non solo del suo paese ma dell’intera America Latina. Testimonianza di ciò sono gli album “Homenaje a Violeta Parra” (1971), dedicato alla famosa cantante popolare cilena, e “Mercedes Sosa” (1976), omaggio a poeti argentini e latinoamericani come Víctor Jara e Pablo Neruda. Numerose sono anche le tematiche sociali e politiche che tocca con la sua discografia: in quanto artista e cittadina, Mercedes Sosa subiva inevitabilmente le conseguenze della dittatura totalitaria. Un altro momento centrale per la sua carriera è stato il ritorno in Argentina dopo il periodo di censura e di esilio in Spagna. Grazie alle sue esibizioni al Teatro Ópera di Buenos Aires, infatti, riuscì a raggiungere anche un pubblico più giovane. Alla sua passione musicale, che le permise di collaborare con altri importanti artisti contemporanei (Pavarotti, Serrat, Sting e altri), la cantante argentina affiancò anche un grande impegno sociale e culturale: negli anni ‘90 ha ricevuto, infatti, diversi premi, tra cui il premio UNIFEM delle Nazioni Unite, la Medaglia dell’Ordine del Cavaliere delle Arti e delle Lettere, il titolo di Cittadina Illustre di Buenos Aires e la Laurea di Honoris Causa dell’Università di Cuyo. 

Scopriamo adesso 4 canzoni di Mercedes Sosa per conoscere il mondo folklorico argentino.

1. Todo cambia 

Tra le canzoni di Mercedes Sosa più significative ritroviamo sicuramente Todo Cambia, interpretata nel 1984 e composta dall’autore cileno Julio Numhauser durante il suo esilio in Svezia (1982). Come si può intuire dal titolo, si tratta di un inno alla costante e inevitabile trasformazione della vita. “Cambia, todo cambia” (‘Cambia, tutto cambia’) è il verso che viene ripetuto più volte, a ricordare che il cambiamento rappresenta l’essenza stessa dell’esistenza, in tutti i suoi aspetti: da ciò che è superficiale a ciò che è profondo, dal modo di pensare al clima della Terra, dalle cose quotidiane che ci circondano al nostro io più intimo. La trasformazione è la legge che regola l’universo intero, rendendolo unico. C’è qualcosa che però sfugge alla dinamicità di questa legge universale, e vince contro la distanza e il tempo: l’amore nei confronti del proprio popolo

«Cambia el clima con los años

Cambia el pastor su rebaño

Y así como todo cambia

Que yo cambie no es extraño»

2. Gracias a la vida

Gracias a la vida è un’altra delle canzoni di Mercedes Sosa che non può mancare in questa lista. Il testo appartiene in realtà alla cantautrice cilena Violeta Parra, ma l’interprete argentina l’ha resa famosa. Si tratta di un poema che riflette sull’esistenza e ne celebra i dettagli più semplici, come la possibilità, donata dai sensi, di vedere i colori, il cielo stellato, di ascoltare i suoni della natura e le parole pronunciate dalle persone care. Insomma, un’esplicita dichiarazione di gratitudine nei confronti della vita in tutte le sue sfaccettature che, tra felicità e dolore, unisce il canto di Mercedes con quello della sua gente. 

«Gracias a la vida que me ha dado tanto

Me ha dado la risa y me ha dado el llanto

Así yo distingo dicha de quebranto

Los dos materiales que forman mi canto

Y el canto de ustedes que es mi propio canto

Gracias a la vida que me ha dado tanto»

3. Duerme Negrito

Tra le più importanti canzoni di Mercedes Sosa c’è anche una ninna nanna popolare, Duerme Negrito, scritta e interpretata inizialmente da Atahualpa Yupanqui. La particolarità di questa composizione risiede nella profonda critica sociale che ne contraddistingue il testo: vengono infatti descritte le dure condizioni di vita degli schiavi, in particolare di donne e bambini. Per questo motivo, il “diablo blanco” a cui si fa riferimento è una metafora del colonizzatore europeo che limita la loro libertà. 

«Y si el negro no se duerme

Viene el diablo blanco

Y zas, le come la patita

Chacapumba, chacapumba, apumba, chacapumba

Duerme, duerme, negrito»

4. Zamba para olvidarte 

Nelle canzoni di Mercedes Sosa, tuttavia, non mancano tematiche più amorose e sentimentali. È il caso di Zamba para olvidarte che, cantata insieme a Diego Torres, costituisce un altro genere musicale tipico della tradizione argentina. La canzone, in realtà, fu scritta nel 1976 da Daniel Toro, ma ha poi conosciuto diverse versioni nel corso degli anni: questa del 2009 è sicuramente una delle più famose. Le parole della composizione  prendono forma grazie alla profonda voce di Mercedes Sosa, che esprime il dolore e la malinconia di un sentimento passato causati da un amore che ritorna, sebbene sia finito da tempo. 

«No sé para qué volviste

Si ya empezaba a olvidar

No sé si ya lo sabrás

Lloré cuando vos te fuiste

No sé para qué volviste

Qué mal me hace recordar»

È innegabile il riconoscimento internazionale che Mercedes Sosa ha ottenuto durante la sua vita, ma la sua dedizione artistica e il suo impegno sociale ne hanno permesso il perpetuarsi nel tempo, anche dopo la sua morte, avvenuta il 4 ottobre 2009. Non a caso oggi sono molti gli epiteti con cui viene teneramente ricordata: la Pachamama, la Madre di America, La Negra. Nelle canzoni di Mercedes Sosa vive, dunque, una delle personalità più iconiche della musica argentina. 

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons (foto di Ron Kron, licenza di Attribution-Share Alike 3.0 Netherlands)

A proposito di Perla Sposito

Laureanda magistrale in Traduzione letteraria presso l'Università L'Orientale di Napoli.

Vedi tutti gli articoli di Perla Sposito

Commenta