Canzoni italiane anni ’80, 8 successi indimenticabili

Canzoni italiane anni '80, 8 successi indimenticabili

Si può viaggiare nel tempo attraverso il potere evocativo della musica, perciò vi proponiamo un tuffo nel passato attraverso 8 canzoni italiane anni ’80. 

Un’immersione avvenuta in un’apparentemente banale, piovosa, serata di ottobre.

Canzoni italiane anni ’80 e i ricordi del passato

Telefonami tra Vent’anni” di Lucio Dalla

Telefonami tra Vent’anni.

Proprio così gli sussurrai.
Mi piaceva un sacco prendere appuntamento col futuro.
Ne sono trascorsi quasi quaranta e, sì, ci sono arrivata con i miei mezzi. A pezzi. Su una vecchia bicicletta da corsa. Con gli occhiali da sole, e il cuore nella borsa.
Non penso lui abbia imparato il mio numero a memoria, non l’avrà nemmeno riscritto sulla pelle.
Lucio, io mi fidavo di te e ti citavo al momento opportuno.

Alle porte dell’universo

Un telefono suona ogni sera

Sotto un cielo di tutte le stelle

Di un’inquietante primavera.

Era primavera.

Inquietante, avevi ragione.

“Maledetta Primavera” di Loretta Goggi

Per Loretta Goggi è addirittura “maledetta”, ma di lei non mi fido.
La Goggi scambia il risveglio degli ormoni per quello delle farfalle, in questa stagione. Non mi sorprende che per innamorarsi, a lei, basti un’ora.
Si fa presto a parlare di “Maledetta Primavera”, Lorè.
Comunque, –Spietta che chiove, l’acqua te ‘nfonne e va, tanto l’aria s’adda cagnà.
Te lo suggerisco in sottofondo di questo dolce arpeggio partito qualche minuto fa.

Quanno chiove” di Pino Daniele

Una gemma tra le canzoni anni 80 italiane donataci da Pino Daniele, appena venticinquenne, in cui sembra raccontare la giornata di una prostituta, una ragazza che si sveglia al mattino, lavora e nun rire cchiù.

La pioggia che alleggerisce l’aria e ripulisce le strade offre una sensazione di rinnovamento, la speranza di un futuro migliore.

Un brano dal testo delicato, quasi poetico, arricchito dal seducente fascino dell’assolo al sax di Senese.

Tornando a noi, Lorè, arriva sempre una nuova stagione.

“Bella d’estate” di Mango

Passa la primavera e passa l’estate.
Maledetta come la primavera e maledetta come te, è maledetta pure lei, che ha portato via a Mango la bellezza di una storia raggiante, calda, intensa.
Il tempo non lascia a mani vuote solo te, Lorè.

Mango, la sua “Bella d’estate” continua ad amarla nei ricordi, in autunno, mentre le onde di notte anc

ora s’infrangono sulla spiaggia. Continua ad amarla nella sua musica che, abbinata al testo di questo brano scritto da Lucio Dalla, ha dato al mondo una canzone tanto struggente quanto incantevole.

Che fretta c’era
se fa male solo a me?

Lorè, il tempo, come puoi vedere, non è sleale solo con te.

Musica anni 80, altri 4 successi italiani

“Il tempo se ne va” di Adriano Celentano

Il tempo se ne va. Ne prende tragicamente coscienza un malinconico e apprensivo Adriano Celentano dinanzi alla figlia, quattordicenne o poco più, che indossa il vestito da sera nero della madre e, truccata, gioca a fare la donna. Ma il cantautore italiano capisce, quasi all’improvviso, che non è più solo un gioco.

Le calze a rete han preso già
il posto dei calzettoni.

Rosita Celentano cresceva e insieme alla sua adolescenza facevano il loro corso anche gli anni ’80.

Passavano le Polaroid. Passavano le cassette. Passavano le cabine telefoniche. Passava il cubo di Rubik. Passavano i pattini con quattro ruote. Passava la “Palla Avvelenata”. Passava la “Campana”. Passavano i “miniciccioli” nel taschino. Passavano le All Stars a diecimila lire al mercato. Passava il Cobra truccato. Passava il fastidioso rumore notturno alla tv del segnale d’interruzione delle trasmissioni. Passava “Candy Candy”. Passava Terence. Passava “Sandokan”. Passava “Happy Days”. Passava Pierino. Passava il Fantasma Formaggino. Passavano “un francese, un tedesco e un italiano”, nelle barzellette.
Passavano i calzini colorati alla Naj Oleari, per le ragazze.

“Donne” di Zucchero

Donne alla moda
Donne controcorrente.

Cantava Zucchero, in quegli anni.
Orecchini e bracciali dai colori sgargianti e dalle forme geometriche, fascette tra i capelli e fuseaux psichedelici erano un must degli anni ’80.

Il brano che sto ascoltando è del 1985. Si classificò solamente al penultimo posto al Festival di Sanremo, ma è tuttora ascoltato e canticchiato, di tanto in tanto.

Zucchero ritrae la figura della donna in tutta la sua essenza, descrivendone la forza, la fragilità, le leggerezze, le mancanze e anche la vanità.

Un canzone anni 80 da ascoltare e riascoltare.

“Non sono una signora” di Loredana Bertè

Già, perché una donna non è solo sogni, illusioni, attese e speranze, ce lo urla a squarciagola Loredana Bertè con la sua carica ineguagliabile.
La donna, nei suoi testi, si fa rivoluzione.

“Non sono una signora” del sodalizio Bertè-Fossati esprime in tutta la sua lucentezza il carattere sguaiato e trasgressivo di quest’artista problematica e continuamente in lotta con il mondo e i benpensanti del tempo.
L’ascolto e mi sento meno sola.

Si è fatto tardi. L’ultima e spengo. Forse. La musica italiana anni 80 può dare dipendenza!

“Cara ti amo” di Elio e le Storie Tese

Mi concedo un capolavoro tra le canzoni italiane anni ’80, una ventata di geniale ironia in una nazione in cui i cantanti si trastullano sempre molto con cuoricini e amori: “Cara ti amo” di Elio e Le Storie Tese. Una canzone goliardica, dal sottotitolo “Risvolti psicologici nei rapporti tra giovani uomini e giovani donne“, che mi fa sempre ridere di gusto e non ha bisogno di nessun commento.

Scrosciante applauso.

Termina qui la nostra trasferta nella musica anni 80 italiana.

Spengo.

Stasera avevo bisogno di una grande folata di aria fresca e, col temporale in atto, non avrei potuto aprire la finestra. Accendere il condizionatore e spegnere le luci non sarebbe bastato. Avevo bisogno del mio iPod, di un paio di cuffie e della Playlist di canzoni anni ’80.
Non prenderò sonno facilmente, ma trascorrerò una notte stupenda tra i ricordi e la nostalgia dei tempi in cui trascorrevo il mio tempo libero in strada, viaggiavo in Panda e mi faceva sognare un bacio rubato.

In un universo parallelo, magari.

Canzoni italiane anni ’80 tutte da sentire!


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A proposito di Chiara D'Auria

Nata e cresciuta in Basilicata, si laurea in Filologia Moderna presso l’Università Federico II di Napoli. Scrive per abbattere barriere e scoperchiare un universo sottopelle abitato da anime e microcosmi contrastanti: dal borgo lucano scavato nella roccia di una montagna avvolta nel silenzio alle viuzze partenopee strette e caotiche, dove s'intravede il mare. Scrive per respirare a pieni polmoni.

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