All’apparenza il connubio tra musica rap e amore sembra essere un ossimoro. I cultori sanno benissimo che in un genere musicale sviluppatosi negli anni ’70 in cui prevale la protesta sociale, lo spazio per i sentimenti che non siano rabbia e disagio non sembra essere favorevole. Tuttavia (forse più un male che un bene) anche il rap si è aperto al mondo dell’industria e del marketing e, soprattutto dagli anni ’90, grazie anche al relativo successo globale. Anche una volta giunto in Italia gran parte degli artisti sono rimasti fedeli al messaggio politico e sociale, anche se non mancano canzoni rap d’amore italiane.
In questo articolo, dopo quello sulla canzoni d’amore rock, vi suggeriamo cinque canzoni rap d’amore italiane note e meno note, che anche i non amanti del genere avranno ascoltato almeno una volta.
Canzoni rap d’amore italiane. Le nostre cinque scelte
Un attimo ancora – Gemelli Diversi
Iniziamo questa playlist di canzoni rap d’amore italiane tuffandoci subito negli anni ’90 con Un attimo ancora, una tra le hit più famose dei Gemelli Diversi. Prendendo la base di Dammi solo un minuto, brano del 1977 cantato dai Pooh, il gruppo pop rap milanese scrive un testo alquanto rassegnato. I protagonisti sono due innamorati consapevoli del fatto che il loro rapporto non potrà mai sopravvivere, per cui lasciarsi è la cosa migliore da fare per entrambi.
Come ogni storia finita, anche in questo caso i due protagonisti si ritrovano a raccogliere i cocci. “Fa male dirselo, ora che venti avversi soffiano, sulla nostra fiaccola si spengono, sogni in un cassetto, di un castello per noi diventato bettola, come una favola non si modifica”. Tanti progetti fatti assieme, magari anche quello di un futuro assieme, spazzati via in un battito di ciglia. Nonostante la consapevolezza c’è ancora l’illusoria speranza, da parte di lei, di ricominciare da capo. Ovviamente stiamo parlando del celebre ritornello “Dammi solo un minuto, un soffio di fiato, un attimo ancora. Stare insieme è finito, l’abbiamo capito, ma a dirselo e dura”, che tutti noi abbiamo canticchiato.
Cose preziose – Kaos one
Uno dei nomi più importanti del panorama rap italiano è senza dubbio quello di Kaos one, nome d’arte del casertano Marco Fiorito. Attivo fin dagli anni ’80 può vantare un sacco di collaborazioni importanti, con nomi quali Neffa e i Colle der Fomento.
Nel 1999 pubblica l’album L’attesa e tra i brani presenti in esso spicca Cose preziose. Ad una prima occhiata sembra di trovarci davanti ad una canzone d’amore. Il ritornello “Nel buio tu cammini con me, tu sei il motivo per cui sopravvivo perché mi hai dato un obiettivo finché (…)” ci spingerebbe a pensarla così, ma in realtà il testo è molto più profondo. È una dichiarazione d’amore, ma verso l’hip hop e non verso una persona fisica come si potrebbe pensare. A suggerircelo sono frasi come “in ogni situazione, mi hai ceduto ogni cosa che ho avuto compreso il nome” o anche “ricorda questo esisto solo perché esisti”. Prima che una dichiarazione d’amore è quindi una dichiarazione di fede verso l’arte, in senso stretto.
Da lei (con lo scudo e la spada) – Ghemon
Il rapper Ghemon, il cui vero nome è Giovanni Luca Picariello, ha partecipato all’ultima edizione del festival di Sanremo con la canzone Rose viola, una canzone sulla fine di una storia. L’artista tuttavia si è cimentato spesso nelle canzoni rap d’amore italiane e lo dimostra Da lei (con lo scudo e la spada), brano tratto dall’album Orchidee del 2014.
Il titolo sembra riportarci ad una dimensione da romanzo medievale, se ascoltiamo la descrizione che il rapper avellinese fa dei due innamorati protagonisti del brano. Lui che sembra una sorta di cavaliere “che per spalle ha due montagne e due pilastri per gambe” e lei che è la classica dama di cui si innamora, “di una bellezza devastante già dentro all’ecografia di sua mamma in stato interessante”. L’amore per la ragazza porta il nostro protagonista ad affrontare ostacoli di ogni sorta pur di raggiungerla, anche se l’amore che qui viene descritto non è quello tipicamente costituito da tenerezze e coccole: “ma nella notte la pioggia li inghiotte, a volte bagna la fronte, in strade sporche, piene di toppe e bici zoppe e cadaveri di ombrelli per terra con le ali rotte”. Piuttosto ci troviamo davanti ad un amore adolescenziale, senza troppe sofisticatezze. Il concetto che comunque rimane invariato è che per la persona amata si affronta qualsiasi cosa perché “ogni faccia di strada lo porta da lei”.
Tu t’è scurdat e me – Liberato – Canzoni rap d’amore italiane
Chi si celi dietro l’identità di Liberato rimane ancora un mistero. Forse proprio l’anonimato ha decretato il successo al sud dell’artista, che ha al proprio attivo un album e sei singoli. Tra questi ultimi abbiamo scelto Tu t’è scurdat e me.
La componente di tutte le canzoni di Liberato è la fine dell’amore, descritta in realtà in termini molto semplici e comprensibile perciò anche a chi non vuole spremersi troppo le meningi. Tu t’è scurdat e me è però diversa: Liberato traduce a parole una mappa di Napoli (“In gir’ a Mergellin’ te port’ addo’ vuo’ tu”, “cade ‘ngopp”o golf’ ‘na stella, chiove ‘ngopp’a Procida e tu t’hê scurdat’ ‘e me”, “Poi jamme a Marechiar’ te port’ addo’ vuo’ tu parlammo chianu chian’ it’s me and you”), quasi a voler riesumare il topos dei “luoghi della passione” che rievocano nel cantante i ricordi di un amore ormai finito. Forse tra le canzoni rap d’amore è tra le più immediate, ma di sicuro non passa inosservata.
La mia ragazza mena – Articolo 31
A chiudere questa ideale playlist di canzoni rap d’amore italiane è una band che negli anni ’90 ha accompagnato i nostri pomeriggi su MTV o ascoltando la radio: gli Articolo 31.
L’aver messo in chiusura di articolo questo brano rappresenta una sorta di provocazione. Le canzoni precedenti rappresentavano, seppur in modi differenti, un amore malinconico e tormentato. Al contrario La mia ragazza mena, tratta dall’album Italiano medio del 2003, descrive il rapporto tra il cantante J-ax e la sua fidanzata eccessivamente manesca (“menare” è un termine gergale per indicare il verbo “picchiare”) pronta a dispensare schiaffoni degni dei migliori Bud Spencer e Terence Hill: “La mia ragazza si crede un fruscello una piuma ma fa paura quant’è dura e forte ha una cintura nera con le borchie e non mi chiede la fede, un castello o la luna lei balla tutta notte, poi la mattina morde”.
Dimenticate la donna indifesa e timida o quella delicata e sofisticata. La tipologia di donna descritta dagli Articolo 31 è una persona che difficilmente si fa mettere in piedi in testa, anche se non rinuncia a mostrare il proprio lato tenero con l’amato. Un rapporto burrascoso tra due persone all’apparenza incompatibili, ma che si risolve in una parodia dei concetti classici dell’amore che tutti noi conosciamo.
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