Nato nell’America degli anni ’50, una volta arrivato in Italia, il rock ha trovato una nuova identità. Tra cover e produzioni originali ha lasciato un segno indelebile nella musica italiana grazie a band e canzoni che ancora vengono ricordate. Nel corso dei decenni il rock ha assunto varie forme, adattandosi ai cambiamenti sociali e culturali. L’intento di questo articolo è quello di accompagnarvi in un viaggio attraverso la storia del rock in Italia, dagli albori fino alla scena contemporanea, consigliandovi le 5 canzoni rock italiane che hanno rappresentato le principali sottocategorie del genere.
5 canzoni rock italiane da ascoltare
Anni ’60 – Brit
Negli anni ’50 il rock era prevalentemente legato allo swing e alla musica leggera, poco originale poiché fortemente influenzato dal rock n’roll americano. Tra i primi esponenti del genere troviamo Adriano Celentano e Bobby Solo mentre le canzoni erano perlopiù cover o traduzioni delle canzoni americane. Fu solo negli anni ’60, che il rock italiano iniziò a sviluppare una propria identità, influenzato dalle sonorità britanniche dei Kinks e degli Stones. Nei testi iniziano a comparire temi sociali e le musiche sono più originali. Tra le band maggiormente rappresentative ritroviamo i Rokes, considerati i pionieri del movimento beat in Italia, i quali hanno unito il brit rock e il rock ‘n’ roll con testi in italiano. Il loro brano Piangi con me rimane un classico del repertorio rock italiano. Pubblicato nel 1966, il testo è stato scritto da Mogol ma è un adattamento di un brano già esistente dei The Grass Roots.
Anni ’70 – Rock progressivo
Negli anni ’70, il genere vive una vera e propria trasformazione, con la nascita del rock progressivo italiano, caratterizzato da testi poetici e contaminazione con la musica sinfonica. Uno dei brani più rappresentativi di questo periodo è Impressioni di settembre della Premiata Forneria Marconi PFM, una delle poche band che, insieme a Banco del Mutuo Soccorso, ha avuto successo e suonato in Europa e negli Stati Uniti. Pubblicato nell’ottobre del 1971, il brano venne apprezzato per l’uso del sintetizzatore minimoog mai utilizzato prima in Italia, oltre a delle parti con il mellotron, arpeggi di chitarra acustica e linee di basso. Il testo è di Mogol e racconta la storia di un uomo in cerca di sé stesso che contempla la natura e lo scorrere delle stagioni.
Anni ’80 – L’arrivo del Punk in Italia
Già alla fine degli anni ’70 la subcultura punk arriva in Italia sull’onda del “modello british”, gettando le basi per quella che diventerà una delle scene punk più ferventi al mondo. Tra anarcho punk, streight edge e ska punk l’obiettivo principale dei giovani musicisti era criticare la società tramite testi provocatori e sonorità forti. Band come Negazione e Punkreas scrivono canzoni crude, spesso pervase da una vena ironica. Uno dei brani simbolo di questo periodo è Io sto bene dei CCCP – Fedeli alla linea. La canzone è stata pubblicata nel 1986 e fa parte dell’album di esordio della band. Il brano si distingue per il suo ritmo incalzante, l’uso di chitarre distorte e le melodie ripetitive. Il testo esprime l’alienazione e l’incertezza che caratterizzavano la loro generazione e la tendenza a rifiutare le convenzioni sociali imposte dalla società (Io non so io non so come stare dove stare / Non studio non lavoro non guardo la TV).
Anni ’90 – Rock alternativo
Questo sottogenere, nato negli anni ’70, ha trovato spazio in Italia e nel resto del mondo soprattutto a partire dagli anni’90. In questo periodo la scena musicale diventa ancora più variegata spinta dal desiderio di allontanarsi dalla musica mainstream. Fondamentali per la diffusione del rock alternativo in questi anni sono state le etichette discografiche indipendenti e i locali che ospitano le performance dal vivo. Musicalmente si inizia a sperimentare di più, affrontando temi introspettivi come l’alienazione e la tristezza. L’approccio musicale era di tipo lo-fi: suoni grezzi e distorti mescolati con elementi elettronici. Tra le band che hanno caratterizzato il rock alternativo negli anni ’90 troviamo i Marlene Kuntz, Ustmamò e gli Afterhours. Proprio questi ultimi hanno scritto una delle canzoni più rappresentative del genere, Hai paura del buio?, pubblicata nel 1997. Il brano affronta i temi della solitudine e del disagio emotivo (È volgare il tuo annaspare sai?) accompagnati da chitarre elettriche distorte che crescono progressivamente in intensità per poi esplodere nel ritornello.
Anni 2000 e oggi – La scena contemporanea
Nonostante sia risaputo che i Måneskin abbiano contribuito a portare il rock sulla scena internazionale, ci sono molte altre band che ancora oggi mantengono viva la reputazione del rock italiano, pur essendo meno conosciute al grande pubblico. Il rock alternativo continua ad essere presente nel panorama musicale italiano grazie a gruppi come i Verdena e i Negrita. Questi ultimi hanno di recente celebrato 30 anni di carriera all’Unipol Forum di Milano e annunciato l’uscita di un nuovo album, Canzoni per anni spietati, prevista entro la fine marzo. Il disco è stato anticipato dal singolo Nel blu (Lettera ai padroni della terra). La canzone affronta il tema della guerra e che si scaglia contro chi detiene il controllo del mondo, portandolo alla deriva (E’ una storia che va avanti da prima che nascessi io/Se scarseggiano le scuse, allora tirate fuori Dio).
Dai grandi nomi che hanno segnato la storia ai talenti emergenti, il rock italiano resiste alla crescente commercializzazione della musica. Da sempre portavoce di messaggi importanti e schierato dalla parte dei più deboli, le canzoni rock italiane sono destinate a lasciare il segno nel panorama musicale italiano.
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