Citrine di Hayley Kiyoko | Recensione dell’EP

Citrine di Hayley Kiyoko | Recensione dell'EP

L’EP Citrine della cantante indie pop Hayley Kiyoko, nota soprattutto per aver fatto parte del cast del film Disney Lemonade Mouth, uscì il 30 settembre 2018. Tuttavia, è ancora molto attuale nel suo intento di normalizzare le relazioni tra persone dello stesso sesso in una società eteronormativa. Durante il corso del suo percorso musicale, infatti, la cantante statunitense ha cercato di incoraggiare tutti i ragazzi timorosi di fare coming out per paura di essere giudicati poiché lei stessa si è sentita spesso frustrata per questo. Nonostante sia un EP e non un vero e proprio album, esso lascia l’ascoltatore con il desiderio di volere ancora più canzoni, quindi di voler ascoltare sempre più musica della cantante. Le tracce di Citrine sono incentrate sulla scoperta di se stessi e sull’amore attraverso il genere synth pop che fa istantaneamente venir voglia di ballare. 

Entriamo insieme nel vivo di Citrine di Hayley Kiyoko:

Dall’inizio alla fine ogni canzone di Citrine è una storia che descrive il percorso verso l’accettazione di sé. È interessante notare come l’album si apre: sentiamo infatti dei passi su un sentiero suggerendoci che la cantante sta iniziando questo percorso e vuole portarci con lei. La prima canzone dell’EP Gravel to Tempo parla di come Hayley in adolescenza si sia sentita spesso inadeguata e quasi come un mostro, per poi rendersi conto di dover solo esprimere tutta la sua tristezza e il suo dolore attraverso il pianto. La seconda traccia Ease My Mind è più leggera e riesce a distrarre gli ascoltatori dalle difficoltà di questo percorso. La terza canzone Pretty Girl è una delle più belle dell’EP, infatti il fatto che nella canzone la frase «I just want to know if you will let me be your world» termini con una nota che fa sembrare l’affermazione quasi come una domanda, è molto probabilmente il momento più intimo dell’intero EP. In questa frase è racchiusa tutta la speranza e la paura del rifiuto dell’artista che teme di non essere ricambiata dalla ragazza da cui è attratta. Il dubbio ci è risolto dalla quarta traccia One Bad Night il cui testo allude a sentimenti di desiderio. Inoltre, è interessante notare che in ogni traccia sono contenuti dei suoni che rimandano al mondo che circonda la cantante: il vento, la terra sotto i suoi piedi e, infine, un flusso d’acqua. Quest’ultimo si trova nella canzone finale dell’EP e fa riferimento alla purezza del ricordo di qualcuno che lei ha custodito nella sua mente. Di tutte le canzoni di Citrine, Palace è la più emozionante perchè chiude un cerchio. Difatti, quando si ama nel modo descritto dall’EP, perdere quell’amore potrebbe farci pensare che non saremo più in grado di amare di nuovo. Tuttavia, la canzone offre una soluzione alla tristezza, e cioè celebrare il ricordo della persona perduta attraverso il potere della scrittura e della musica. In sintesi, bisogna amare intensamente e mettendoci tutto il nostro cuore. 

In conclusione, possiamo dire che è un lavoro rivoluzionario in quanto riesce a far identificare sempre più persone nella sua musica e merita di essere ascoltato.

Fonte immagine: Depositphotos.com

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