C. Tangana era già presente nel mercato musicale con qualche composizione rap e hip hop, quando ha collaborato all’album di Rosalía ne El mal querer e ha vinto numerosi awards come co-autore. Il suo talento nel produrre è, però, chiaramente esploso con il suo secondo album El Madrileño.
L’album è caratterizzato da contributi di generi tradizionali del mondo latino, come il flamenco e il folk ispanico, sia tramite sound e sample, sia tramite gli stessi ospiti. Su 15 tracce, 13 sono rese peculiari dalla partecipazione di un’artista da cui l’intero brano trae ispirazione. Il risultato è stato l’album più venduto in Spagna nel 2021.
Struttura de El Madrileño
L’apertura di El Madrileño è affidata a una traccia senza ospiti, a una marcia solenne funeraria che viene ad essere il sample del tradizionale pasodoble di Joselito, La Campanera. Demasiadas Mujeres si apre poi in una produzione elettronica ritmata che accompagna la narrazione di un personaggio simile allo stereotipo del Don Giovanni, che vede passare davanti a sé “troppe donne”. Sembrerebbe un approccio tossico all’altro sesso, ma nella seconda strofa si svela che l’uomo è stato ferito da una e una sola donna che se ne andò “con la sua voglia di amare e la sua voglia di vivere”.
In qualunque locale spagnolo è stato possibile in questi anni sentire Tú me dejaste de querer, forse la maggiore hit del disco El Madrileño, una ballata tra l’orecchiabilità reggaeton e degli intermezzi di flamenco con Niño de Elche, l’handclapping e i cori di La Húngara.
Segue la passionale Comerte Entera con Toquinho, cantante degli anni ’80 brasiliani, che sposta un po’ i sound sulla bossa nova. La scrittura è da notare, essendo essa molto fine e poetica pur trattando di temi strettamente erotici. Una scrittura più delicata è, invece, quella di Nunca Estoy, in cui Tangana si identifica con una Penelope che aspetta il suo uomo, ma che è stanca di tante notti insonni fra le insicurezze e le assenze. Qui una produzione hip hop sempre ben studiata accompagna un testo spaccacuore. Il ritornello che ripete “Cómo quieres que te quiera si no estás aquí?” (Come vuoi che ti ami se non sei qui?), riprende il successo del 2001 della cantante Rosario Flores Cómo quieres que te quiera, presente nell’immaginario di qualunque spagnolo.
Ne El Madrileño c’è anche una collaborazione di Ed Maverick, cantante messicano giovanissimo dell’indie folk latino, nel brano Párteme la Cara, che sia nel testo che nello stile di canto ricordano l’indie, ma con il contributo della solita produzione hip hop elettronica di C. Tangana.
Gli influssi del flamenco tornano con la rumba Ingobernable in collaborazione dei Gipsy Kings, dei quali si sente l’effettiva firma nelle chitarre e nell’handclapping riconoscibilissimo. Il ritornello sfocia in un grande momento corale e trascinatore: molti artisti ispanici hanno partecipato al coro della canzone nelle esibizioni de El Madrileño. Ingobernable ha la potenza collettiva dei classici della musica spagnola, in quanto tutti possono riunirsi, intonarla e tenere il ritmo con i palmi delle mani.
La stessa potenza ce l’hanno canzoni come Cambia! con Carín León and Adriel Favela e Muriendo de Envidia con Eliades Ochoa, che sfocia poi nella salsa. Una nota va al perfetto lavoro di produzione di Cuando Olvidaré, che mescola l’ambient-pop con i suoni della rumba, presenta cori e voci molto oscure e racconta una sofferenza amorosa drammatica; ma soprattutto, rende omaggio alle radici della musica ispanica con un monologo nel bel mezzo della canzone di Pepe Blanco, artista defunto nel 1981: il risultato è solenne e maestoso.
Assieme ad Alizzz, ne El Madrileño, C. Tangana ha portato a termine un interessante lavoro di produzione che bilancia diversi sound, dal più tradizionale al più avanguardistico. Le radici sono salde nell’eredità spagnola, e attraverso il suo talento è possibile rendere omaggio e dare respiro a una tradizione centenaria.
Fonte Immagine di copertina: VEVO – Ingobernable