Dopo il successo della prima serata, il Festival di Sanremo 2018 fa registrare ancora buoni ascolti. Tuttavia i dati registrano un calo rispetto alla serata di debutto: i telespettatori sono stati 9 milioni 687 mila (contro gli 11 milioni 600 mila spettatori della prima serata), pari al 47.7% di share. Lo scorso anno la seconda serata del festival condotto da Carlo Conti e Maria De Filippi aveva raggiunto una media di 10 milioni 367 mila spettatori, pari al 46.6% di share. Claudio Baglioni, dunque, supera Carlo Conti di un punto di share ma perde quasi 700 mila telespettatori. Ma veniamo al resoconto dell’infinita seconda serata sanremese.
In apertura Michelle Hunziker, avvolta in un lungo abito fucsia (firmato Alberta Ferretti) stile fiabesco, intona il brano “Il pozzo dei desideri”, colonna sonora di Biancaneve e i sette nani; Baglioni l’accompagna al pianoforte posto al centro del palco. Al “siparietto” si unisce anche Favino che, insieme agli altri due conduttori, gioca a imitare la vocina di Biancaneve. Potevamo farne anche a meno.
Festival di Sanremo 2018: il debutto della categoria giovani
I conduttori – che appaiono decisamente più rilassati rispetto alla prima sera – danno il via alla gara delle nuove proposte. Si esibiscono i primi quattro giovani, i restanti quattro canteranno nella serata di giovedì. A rompere il ghiaccio è il toscano Lorenzo Baglioni (no, non è parente del Claudio nazionale) che – accompagnato dagli “studenti per caso”, muniti di zaino e vestiti con look accademico – presenta quello che promette di diventare un tormentone: un esilarante inno al “congiuntivo”. Subito dopo si esibisce Giulia Casieri con “Come Stai”, bella voce, canzone orecchiabile, ma non ce ne ricorderemo a lungo, anzi ce ne siamo già dimenticati. Le risponde Mirkoeilcane con “Stiamo tutti bene”. Lui è un po’ Giorgio Faletti, un po’ Daniele Silvestri, ma il testo è uno dei pochi degni di nota, anzi, senza esagerare, forse il migliore del Festival. Chiude la gara dei giovani Alice Caioli con “Specchi rotti”, canzone fastidiosa e lagnosa, ma la giuria demoscopica inspiegabilmente la premia e si ritrova in cima alla classifica parziale finale, seguita da Lorenzo Baglioni, Giulia Casieri e, ingiustamente ultimo, Mirkoeilcane.
La gara dei big
Dopo la pausa pubblicitaria, Michelle Hunziker si presenta sul palco con un nuovo abito della Ferretti, stavolta color cipria, ricamato con motivi floreali, con effetto nude look. Ci piace decisamente di più. Raggiunta dai suoi colleghi conduttori, dà il via alla gara dei big. In “campo” scendono solo dieci cantanti. Ad aprire le danze sono Le Vibrazioni, che nella prima serata avevano invece cantato per ultimi. Al secondo ascolto il pezzo “Così sbagliato” convince di più. Al termine dell’esibizione del gruppo milanese tocca alla Hunziker ufficializzare la sospensione del duo Meta-Moro per presunta violazione del regolamento: “sul caso Meta-Moro sono in corso tutti gli accertamenti del caso”, dice la presentatrice svizzera. In attesa di sapere quale sarà il destino dei due cantautori, la gara prosegue con la bella Nina Zilli che, fasciata in elegante e sontuoso abito nero, canta “Senza Appartenere”, un inno alle donne che però non decolla.
La gara si interrompe momentaneamente per far spazio ai primi ospiti della serata: i ragazzi de Il Volo, già vincitori di Sanremo; il trio intona la classica “Nessun Dorma” ed è subito standing ovation. Poi l’omaggio a Sergio Endrigo. Il Volo duetta con Claudio Baglioni nella splendida “Canzone per te”. Indubbiamente un bel momento di musica.La competizione riparte con Diodato e Roy Paci. La loro “Adesso”, che è un invito a vivere il presente e a godere delle cose belle che ci circondano lontano dalla natura effimera della tecnologia, è tra le migliori presentate al Festival.
Neanche il tempo di ripartire che la gara viene nuovamente interrotta per accogliere un altro ospite. Non si tratta di un ospite qualunque, ma del re della televisione italiana, nonché il padrone di casa del Festival di Sanremo: Pippo Baudo, accolto da una standing ovation, la seconda della serata. Baudo ironizza, prima che lo facciano gli altri, sul fatto che tra ospiti e cantanti in gara Baglioni abbia scelto di dare spazio anche ad artisti non più giovanissimi: “L’eta – ha detto – è una invenzione, un modo di dire”.
Poi momento amarcord. Il Pippo nazionale si autocelebra leggendo una lettera scritta apposta per l’occasione, in cui ripercorre i momenti salienti delle tredici edizioni del festival da lui condotte, ricordando i talenti da lui scoperti (Laura Pausini, Giorgia, Eros Ramazzotti), gli ospiti internazionali, gli ospiti comici e, ovviamente, le canzoni. A seguire, Pippo non si fa ovviamente sfuggire l’occasione di presentare nuovamente un artista sul palco dell’Ariston. Ecco quindi che introduce “Elio e le storie tese” che, manco a dirlo, “ha inventato lui”.
Dopo Baudo altro momento ospite. Un elegantissimo Biagio Antonacci presenta la sua “Fortuna che ci sei” e poi duetta, guarda caso, con Baglioni (che continua ad omaggiare se stesso) in “Mille giorni di te e di me”. Riparte la gara col trio Vanoni, Bungaro, Pacifico che ci ricordano che “bisogna imparare ad amarsi”. A 83 anni la Vanoni mostra una vocalità intatta ed è ancora una vera diva: non rinuncia alla sua femminilità, elegante in nero, con spalle e décolletè in mostra. Spazio al momento “cultura” di Pierfrancesco Favino che diverte con una reinterpretazione della famosa hit estiva Despacito, ballando anche con una scatenata Michelle, che però dopo fatica a riprendere fiato. Si torna agli artisti in gara. Tocca a uno dei Pooh, Red Canzian con “Ognuno ha il suo racconto”. La grinta c’è, sempre meglio degli altri due Pooh in gara.
È il momento dell’attesissimo ospite straniero. Un po’ spaesato, con gli occhi ancora pieni di sonno Sting canta “Muoio per te”, la versione italiana della sua “Mad about you” scritta dal suo amico Zucchero, ma forse sarebbe stato meglio se avesse cantato in inglese per evitare l’effetto macchietta. A seguire presenta “Don’t make me wait” , il suo nuovo singolo, cantato in coppia con Shaggy (quello di “Bombastic”), che tenta di animare il pubblico dell’Ariston che nel frattempo s’era appisolato. Cosa ci facciano insieme questi due artisti completamente opposti ce lo stiamo ancora chiedendo.
Arriva un’altra ospite fortemente voluta da Baglioni: la giornalista e conduttrice tv Franca Leosini. I due danno vita ad un singolare e non memorabile sketch sulle note di “Questo piccolo grande amore“, ma alla signora delle interviste crime perdoniamo tutto. Si torna alla gara con Ron e la sua apprezzatissima “Allora pensami”, inedito del compianto Lucio Dalla. A seguire Renzo Rubino, che stasera non avrebbe dovuto esibirsi, ma il suo nome è stato estratto a sorte dal notaio per sostituire il duo Meta-Moro, in attesa di giudizio. Ci è parso abbastanza contrariato. Continua il “Baglioni and friends”: sul palco torna il trio “Il Volo” che duetta con Baglioni nel brano “La vita è adesso”. Seguono Annalisa e poi i Decibel, gli ultimi artisti in gara ad esibirsi.
Verso la fine della serata arriva Roberto Vecchioni che si esibisce nel suo classico “Samarcanda”, accompagnato da Baglioni, che abbiamo capito avere una predilezione per i duetti. Vecchioni infine intona “Chiamami ancora amore” con cui vinse Sanremo nel 2011, quello presentato da Gianni Morandi. A chiudere lo spazio ospiti i “memorabili” numeri di magia del mago Forest, alias Michele Foresta.
Prima di congedarsi dal pubblico, i presentatori leggono la classifica parziale, scaturita dal voto della sala stampa che ribalta quello della giuria demoscopica. In zona rossa finiscono Red Canzian, Elio e le storie tese, Renzo Rubino e Nina Zilli.
I conduttori mettono finalmente fine a questa lunga serata sanremese cantando la sigla del Festival 2018, composta, manco a dirlo, dal direttore artistico Baglioni.
#IoStoconMoroMeta: l’hashtag lanciato dai fan a sostegno di Ermal Meta e Fabrizio Moro
A tenere banco in queste ore è il “caso” Meta–Moro, scoppiato al termine della prima serata, dopo che qualcuno ha fatto notare che il ritornello di “Non mi avete fatto niente” è uguale, nel testo e nella musica, ad un altro brano, “Silenzio”, presentato (e poi scartato e mai commercializzato) alle selezioni di Sanremo giovani nel 2016. L’autore di quel brano è Andrea Febo, coautore della canzone con cui Meta e Moro si sono presentati a Sanremo 2018. Si è parlato quindi erroneamente di plagio (si tratterebbe in questo caso di autoplagio), inoltre il regolamento del Festival (abbastanza ingannevole in questo punto) dice che è possibile riprendere il 30% di una canzone, ma qualcuno ha spinto comunque per l’eliminazione dei due artisti in gara. Cosa decide di fare quindi la Rai? Di sospendere i due cantanti! Sì, come a scuola. Il duo quindi non si esibisce e resta in attesa di giudizio, ma i fan non ci stanno. Il popolo della rete insorge e lancia l’hashtag #IoStoConMoroMeta, che diventa in pochi minuti trending topic su Twitter. Nel giro di un’ora più di 15mila tweet di protesta contro l’organizzazione del Festival. Ai due cantanti non manca certo il sostegno dei fan.
Intanto, nella tarda mattinata di oggi è arrivato l’annuncio della riammissione in gara di Ermal Meta e Fabrizio Moro. Nel corso della conferenza stampa, infatti, l’organizzazione ha spiegato che “a seguito delle valutazioni effettuate, la Rai ritiene che non si debba escludere dalla gara la canzone di Ermal Meta e Fabrizio Moro, in quanto conforme al requisito di novità previsto dal regolamento”. I due cantautori potranno dunque finalmente riesibirsi stasera. Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire.