Helle: tra le pieghe de “La Colpa”

È un disco lungo, denso di visioni ma anche di tessuti narrativi. È un disco assai particolare per i tempi che viviamo oggi, tempo di estetica e non di contenuti, tempo di fretta ansiosa e di doveri perentori. Eppure Helle, alter ego di Lisa Brunetti, a questo tempo dedica parole, scelte, selezionate, cucite con doverosa attenzione, parole solide e parole fragili. Il tema sembra tornare come nel disco precedente e questa volta lo fissa sin dal titolo “La colpa”. L’amore che emancipa un concetto alto di libertà e di connessione con la natura attorno. L’amore come punto nevralgico di partenza, l’amore cercato, incontrato, poi lasciato libero… l’amore ha un suono acustico per Helle che qui si concentra sulla parola in questo racconto lungo nove nuove canzoni.

Il suono di questo disco quanto è frutto di innamoramento e quanto di pratica quotidiana?

È stata l’impressione fotografica generata da una settimana d’immersione assoluta nel progetto. Ho lavorato con dei grandissimi professionisti, sono stata molto fortunata.

La farina di questo disco da quale sacco proviene? Quanto devi e a chi per il suono finale?

Per il suono devo molto a Marco Carusino, a Leziero Rescigno e Lele Battista. L’abbiamo registrato nello studio di Lele un anno fa – esperienza indimenticabile.

https://www.youtube.com/watch?v=xcDkO_PD-5w

Pensi che il prossimo disco atterri definitivamente ad un suono minimale, acustico, magari denso di spazi e di silenzi?

Il prossimo disco sarà molto diverso da “La colpa”. Sto per andare a registrarlo – posso dire poco, per adesso…

Dal vivo che storia sta vivendo questo lavoro?

Una storia meravigliosa. Lo sto portando in giro – ho suonato perfino in Sicilia, questo mese.

https://open.spotify.com/intl-it/album/7Lv5BodK4LelOT6xgJIIXt?si=d3a05bfe26e84683

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