Perfettamente Inutile è il primo album de I Pixel, band alternative rock di La Spezia. Uscito il 5 marzo per La Clinica Dischi, ruota attorno a vita, arte ed amore, inseriti in un’energica cornice musicale rock. Abbiamo intervistato il cantante Andrea Briselli.
Come nascono I Pixel?
I Pixel sono nati sul finire del 2013 da un’idea mia e del chitarrista, Alex Ferri. Tuttora siamo i due componenti che sono rimasti dal nucleo iniziale: siamo in quattro e bassista e batterista sono cambiati durante gli anni. Quindi siamo io, cioè Andrea Briselli, Alex Ferri alla chitarra, Nicola Giannarelli al basso e Marco Curti alla batteria.
I Pixel e Andrea Briselli: alternative rock spezzino
Cinque anni di carriera, una demo, due EP ed un album all’attivo, qual è stato il percorso intrapreso in questi cinque anni?
In ogni album abbiamo cercato innanzitutto di migliorarci come musicisti perché se si ascoltano i dischi uno dietro l’altro quello che si può sentire è un miglioramento musicale. Nella prima demo che è uscita nel 2014 stavamo imparando a mettere le nostre mani sugli strumenti, si può dire così. Già da “Niente e Subito” che è il primo EP del 2015 c’è stato un bel cambiamento a livello musicale, poi con “Mondo Vuoto”, che è il secondo EP del 2016, e “Perfettamente Inutile” che è uscito quest’anno siamo rimasti sulla stessa linea, abbiamo preso quello stile e lo abbiamo evoluto.
Passiamo all’ultimo album, Perfettamente Inutile prende il nome dalla riflessione sull’utilità pratica dell’arte. Non è però solo questo il tema principale dell’album, sono importanti anche lo svolgersi della vita e l’amore. Come si concordano questi tre temi nell’album?
Arte, amore e vita sono complementari tra di loro. Il titolo, “Perfettamente Inutile”, nasce dal fatto che ogni artista che crea un’opera d’arte, piccola o grande che sia, cerca di farlo al meglio delle proprie possibilità, da qui deriva la parte “Perfettamente” del titolo. “Inutile” invece perché le opere d’arte non hanno un riscontro immediato e concreto, le cose che fanno girare il mondo sono altre come la politica per esempio. Per quanto riguarda amore e vita si rischia un po’ di cadere nel banale, sono i temi più trattati nella musica però nei miei testi in generale cerco di trattare di queste cose in modo volutamente esagerato, di non esprimere concetti banali.
Nell’album c’è un messaggio che invita a tentare di migliorare la propria situazione però pervaso da una fatalità, come in Nuovo amore via wi-fi e I sogni degli altri: c’è o no una possibilità di miglioramento?
La possibilità di miglioramento c’è sempre secondo me. Se si fa una lettura veloce dei testi si potrebbe dire che sono dei testi pessimistici, però viene espressa una linea di ottimismo che va letta tra le righe, sono dell’idea che c’è sempre una possibilità per migliorarsi.
Spesso noi ascoltiamo canzoni tristi: Joy Division, gli Interpol, è tutta musica piuttosto melanconica, però è una tristezza che carica, non una tristezza che butta giù. Anche nei testi in cui sono un po’ più pessimista cerco comunque di cantare in modo molto energico perché devono dare carica.
Ci sono poi altri messaggi nell’album?
Ogni canzone è un messaggio a sé, non c’è un messaggio che va dall’inizio alla fine. Per esempio “Cuore di scorta” nasce in un momento in cui ero in bilico dal lato sentimentale, quindi era piuttosto pessimista, però ce ne sono altre che possono essere lette in chiave più positiva. Invece altre non si riferiscono proprio all’amore, come “Punti di vista” che è più legata al discorso arte: quando un artista diventa un minimo conosciuto tutte le persone vogliono sapere quello che pensa soltanto perché è famoso.
Come definiresti lo stile dei Pixel, un alternative rock energico, poi?
È un alternative rock italiano, con le nuove composizioni che stiamo facendo ci stiamo orientando verso un pop rock, più rock che pop. Stiamo cercando di creare composizioni che rimangano sempre su questo genere, non è che stravolgeremo il nostro sound, però stiamo cercando di rendere il tutto molto orecchiabile. A livello di strutture non ci saranno parti strumentali lunghe, e vogliamo sempre dare un predominante alla parte testuale, che spesso viene un tralasciata nella musica pop.
Andrea Briselli, sogni nel cassetto e progetti futuri?
Innanzitutto stiamo già componendo un nuovo album perché sento ancora l’urgenza di dire qualcosa. Sogni nel cassetto: nel nostro piccolo trovare un buon ufficio booking che ci possa aiutare nel promuovere la nostra musica in giro.