In Finale al Premio Mia Martini: intervista a Ester Gugliotta

Ester Gugliotta

Dal 1995 a Bagnara Calabra si svolge il Premio Mia Martini, per rendere omaggio alla grande interprete della canzone italiana. Il 10, 11 e 12 ottobre si svolgerà proprio a Bagnara Calabra la finale del concorso, che ha visto centinaia di artisti sfidarsi a colpi di televoto, per conquistare un posto tra i 27 finalisti. Una commissione artistica composta dal direttore artistico Franco Fasano, la direttrice d’orchestra Cettina Nicolosi, la cantante Deborah Iurato, la vocal coach Paola Folli e Mario Rosini presidente della commissione artistica ha scelto i partecipanti alla fase radiofonica e poi ha supportato gli artisti durante la fase del televoto. Tra i finalisti Ester Gugliotta, siciliana d’origina, romana d’adozione. La cantautrice, con una grande passione per il cinema, è riuscita a scalare le vette della classifica delle nuove proposte settimana dopo settimana, arrivando così al traguardo: il 10,11 e 12 ottobre anche lei canterà il suo inedito, Triste Realtà, un brano autoprodotto, malinconico ma al tempo stesso che guarda al futuro con speranza.

Ester Gugliotta, presentati al pubblico: chi sei, da dove nasce la tua passione per la musica? Da quanto tempo scrivi e componi? Quali sono i punti di forza della tua musica?

Sono Ester Gugliotta, ho 25 anni, sono siciliana. Ho vissuto a Bologna, Granada ed ora vivo nei pressi di Roma. La mia passione per la musica è nata da piccola con lo studio del pianoforte; ho poi interrotto il mio rapporto con la musica fino ai 18 anni, quando ho capito che la mia voce -che consideravo “strana”- poteva essere la mia carta vincente. Scrivo da quando la mia insegnante di canto a Bologna mi ha dato il consiglio migliore che poteva offrirmi: “mettiti al pianoforte, se hai qualcosa da dire, uscirà da se’”. Io credo di avere  un mio modo di guardare il mondo, senza appiattire la realtà, anzi rendendola spunto di confronto e domanda. L’aver studiato cinema, teatro ha allargato i miei orizzonti culturali e ritengo che questo contatto tra varie tipologie di arte sia un punto di forza, poiché riesco ad essere maggiormente visiva quando scrivo: riesco a regalare immagini.

Sei in finale al Premio Mia Martini con il brano Triste Realtà. Raccontaci questa canzone, descrivila attraverso 3 aggettivi e spiegaci come mai hai scelto proprio Triste Realtà per partecipare al Premio.

Triste Realtà l’ho scritta molti anni fa, in un giorno di pioggia, nella stanzetta che l’Università di Bologna mi concedeva una sola ora alla settimana per suonare. Quel giorno mi arrivò una notizia: un mio amico aveva perso una persona a lui cara. In questo brano indosso il dolore, lo affronto. Negli anni questo brano ha avuto diversi rifacimenti, anche a livello testuale. È una canzone sentita, sincera e positiva, poiché il messaggio è quello di trasformare una triste realtà in qualcosa di nuovo. Quando ho dovuto scegliere la canzone per partecipare al Premio, sapevo che, non avendo pubblicato nulla, sarebbe diventata il mio biglietto da visita. Sono andata contro il tormentone, poiché Triste Realtà è un pezzo malinconico, ma è un brano sincero ed io sono sicura che anche Mia Martini l’avrebbe compreso.

Il premio Mia Martini è principalmente caratterizzato dalla presenza di numerose settimane di televoto, che stabiliscono chi passa il turno e chi no. Come ti sei posta nei confronti di questo meccanismo? Come hai lavorato affinché la tua musica riuscisse a superare tutti gli step?

È stato un televoto complesso, poiché durato ben 5 settimane. Il tutto solo con voti via SMS da parte degli operatori principali.  È stato difficile spiegare i meccanismi di televoto, soprattutto a chi non ha una buona padronanza dei social e del telefono. Fortunatamente ho una fanbase, che realmente segue con interesse la mia musica, quindi loro mi hanno supportato fin da subito ed è stato bello anche vederli affezionarsi al mio brano.

Qual è l’insegnamento più grande che hai tratto da questa esperienza? La presenza di parecchi concorrenti ha reso il clima molto competitivo?

Sono riuscita ad abbattere le mie paure, sopratutto per quanto riguarda il lancio della canzone, poiché non avevo mai pubblicato qualcosa di mio. La presenza di parecchi concorrenti comporta percentuali altissime di votazione ed un clima inevitabilmente competitivo, ma arrivata in finale ho ricevuto messaggi di stima ed appoggio per il brano proposto e questa è stata per me la più grande vittoria.

Il nome Mia Martini è leggenda per la storia della musica italiana. Tu quali artisti hai a cuore, che ritieni ti abbiamo formato a livello autoriale e musicale? E cosa pensi di Mia Martini e della sua musica?

Ho riscoperto Mia Martini anche grazie al Premio. Trovo sia stata la più grande interprete italiana, con un timbro potente; cantare per Mia Martini era un emozionarsi continuo. Da lei ho proprio imparato a non aver paura di mostrare la mia voce, perché al centro ho posto l’emozionare. Per quanto riguarda i miei miti: per la musica inglese, Adele; nel panorama musicale italiano ho a cuore Levante, poiché ha uno stile tutto suo, la trovo autentica; Giorgia, Elisa, Mango… insomma ho sempre apprezzato le voci che lasciano un segno.

Quali sono i prossimi passi che compierai, non appena finito il concorso? Uscirà un disco? Sei supportata da un’etichetta?

È uscito il video di Triste Realtà da poco. Non c’è nessuna etichetta: Triste Realtà è un brano auto prodotto; ho scelto come distribuirla e chi dovesse lavorare al video, invece la produzione l’ho affidata a Riccardo Brizzi. Al momento voglio continuare sulla strada della sincerità, scrivendo canzoni in cui le persone possano ritrovarsi. Tra i progetti futuri credo riprenderò in mano la recitazione e spero mi aiuti anche nel campo musicale, in particolar modo nelle mie performance.

Cosa manca alla musica italiana di oggi?

La difficoltà per ogni artista sta nel conservare la propria identità, cercando di essere fruibili al pubblico. Ad oggi trovo un appiattimento nella costruzione dei testi: delle volte ci sono sprazzi di genialità, ma al contempo noto una banalità che piace alla maggior parte degli ascoltatori.

Ringraziamo Ester Gugliotta per il tempo concessoci e le auguriamo buona fortuna!

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A proposito di Alessandra Nazzaro

Nata e cresciuta a Napoli, classe 1996, sotto il segno dei Gemelli. Cantautrice, in arte Lena A., appassionata di musica, cinema e teatro. Studia Filologia Moderna all'Università Federico II di Napoli.

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