Innamorato: il nuovo album di Blanco | Recensione

Innamorato: il nuovo album di Blanco | Recensione

“Innamorato” è il nuovo e attesissimo album di Blanco, pseudonimo di Riccardo Fabbriconi, giovane rapper italiano classe 2003. Nel 2021 ha raggiunto l’apice del successo entrando in tutte le nostre case con brani quali “Mi fai impazzire” e “La canzone nostra”, canzoni che ci hanno accompagnato durante tutto l’anno. Sempre nel 2021 viene pubblicato il suo disco di esordio “Blu Celeste”, album che da subito ha debuttato al primo posto nella classifica italiana, certificato poi disco d’oro dalla FIMI dopo una sola settimana dall’uscita e disco di platino la settimana successiva. L’album conteneva ben 9 brani inediti, oltre ad alcuni singoli usciti precedentemente, con i quali aveva raggiunto grandi numeri di streaming e visualizzazioni, per un totale di 12 brani, pubblicati sotto l’etichetta della Island e Universal music Italia.

Blanco è un giovane di soli 20 anni, ricordiamo che ha toccato il successo già alla tenera età di 17 anni, e nelle sue canzoni parla delle sue esperienze di vita, da quelle amorose, a quelle familiari a quelle più personali. Eppure, come si può pensare che un ragazzo di soli 20 anni possa parlare di ‘grandi’ esperienze nelle sue canzoni? Blanco ha dimostrato tutt’altro, risultando un ragazzo maturo e questo lo possiamo dedurre dai suoi testi, abbastanza profondi per la sua età e lo si capisce ancora di più dai brani del suo nuovo album “Innamorato”, album pubblicato il 14 Aprile 2023. Blanco è riuscito ad amalgamare in questo disco diversi generi musicali quali il rock, il rap, la canzone d’autore e il pop.
Da questo album si capisce che oggi Blanco è un ragazzo, appunto, innamorato: l’amore attraversa quasi tutte le canzoni del disco, un amore giovanile, spesso tormentato ma pieno di passione e adrenalina.
Essere innamorati spesso significa essere vulnerabili ed infatti Riccardo si mostra vulnerabile di fronte l’amore che canta per la sua attuale ragazza, Martina Valdes: molti riferimenti alla ragazza sono infatti facilmente decifrabili nelle nuove canzoni, per esempio la frase “finché balla lei è felice”, nella canzone “Lacrime di piombo”, ovviamente riferito alla sua fidanzata essendo una nota ballerina, così come tutta la canzone sembra completamente parlare di lei e della relazione con quest’ultima.
In totale i brani che troviamo all’interno dell’album di Blanco sono 12 e parlano dell’amore per la vita, la famiglia, la musica e la società.
È sicuramente un album autentico e trasparente, all’interno del quale l’artista si spoglia di ogni sovrastruttura e si racconta attraverso le tracce che rappresentano le sue esperienze e scoperte, quasi come se fossero 12 capitoli della sua vita. Infatti, nel brano “Giulia”, sembra parlare di un capitolo concluso della sua vita, in quanto questo è il nome del suo primo amore, la prima ragazza che ha amato; con questo brano ha completamente chiuso le porte della sua vecchia relazione. Un’artista nelle sue canzoni parla di tutto ciò che gli passa per la testa, le emozioni, i sentimenti e le sensazioni, ed è ciò che lui ha fatto in questo brano, parlando del ‘casino’ di quella relazione e del ‘disastro’ che ne è rimasto.
L’amore è il tema centrale dell’album, esplorato in tutte le sue sfaccettature. La produzione dell’album è curata, come sempre, da Michelangelo, che utilizza una varietà di universi sonori. Infatti, bisogna senz’altro sottolineare la forza della melodia e la diversità di Blanco rispetto alla musica italiana attuale, nonostante non manchi quel minimo di ripetitività in alcune parti dell’album. Tuttavia, l’artista rimane cristallino e magico come la foto di copertina scattata nel deserto boliviano Salar de Uyuni.
Nel disco troviamo un duetto con una delle voci femminili italiane più belle di sempre: Mina. A soli vent’anni può vantare di aver collaborato con un’artista di questo calibro, il lavoro tra i due è senza dubbio il punto culminante dell’album. Il brano si chiama “Un briciolo di allegria”, anche questo brano parla d’amore e del futuro che non si può avere se questo finisce e sembra quasi un dialogo tra i due artisti.

Nel complesso, è un album intenso, profondo e puro, forse non può piacere a tutti e non a primo ascolto, ma non si può negare l’autenticità e le novità che Blanco porta nella musica italiana, questo potrebbe essere un album che segue le orme dei Måneskin e che potrebbe segnare il grande salto di Blanco nell’iperuranio internazionale. Una critica va al fatto che l’artista ‘se ne frega’ di ogni regola ritmica, in alcune parti c’è un uso esagerato dell’auto-tune e spesso le parole sono quasi ‘trascinate’ e incomprensibili, ma forse è proprio questo il bello di Blanco, non ha niente a che vedere con nessun altro artista del momento e a noi le novità piacciono!

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A proposito di Elisabetta Giordano

Sono Elisabetta Giordano, ho 23 anni e vivo a Napoli da 4 anni. Originariamente sono del capoluogo di regione più alto d’Italia, Potenza, in Basilicata. Studio Arabo e Spagnolo presso l’università degli studi di Napoli “L’Orientale” e lavoro presso un bar. Scrivo di qualsiasi cosa da quando sono bambina, diciamo che è una mia passione.

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