Portami a vedere il mare è il titolo del nuovo album di Luigi Esposito, firmato da Apogeo Records. Il musicista, pianista, compositore e arrangiatore partenopeo vanta già un curriculum da invidiare tra le varie collaborazioni con artisti importanti sulla scena campana. È il suo debutto da solista e conta dieci composizioni di Luigi Esposito, tutte legate ai ricordi e alle sensazioni del mare, realizzate con il batterista e percussionista Emiliano Barrella, con la partecipazione della voce di Fabiana Martone – autrice anche del testo Ciardino ‘e sale – e con il quartetto d’archi formato da Caterina Bianco al violino, Annarita Di Pace al secondo violino, Roberto Bianco alla viola e Davide Maria Viola al violoncello.
Portami a vedere il mare di Luigi Esposito: un viaggio tra memorie e sensazioni
«Portami a vedere il mare è una passeggiata sulla riva di un lungo periodo della mia vita. Questo disco racconta di me, del mio rapporto viscerale con il mare – vicino al mare non ci porti chiunque, ci porti chi sa ascoltare con te senza bisogno di parole. E questo mare, che fa di tutti un unico respiro, è la musica».
Portami a vedere il mare è un album che parla d’amore, così lo descrive il compositore Luigi Esposito. Un amore per quel mare che gli ricorda le persone care, chi c’è ancora e chi non più ma resta sempre dentro, alle quali dedica le dolci increspature delle onde. L’album è pensato come una lunga passeggiata su una riva tanto cara all’autore, una riva che è anche spazio di vita e di memoria. Luigi Esposito in Portami a vedere il mare ha voluto comporre «cerchi e non rette», ripescando i ricordi e colorandone di nuovi con il suo dolce tocco sul pianoforte, rivalutando anche la purezza delle sue prime composizioni.
Portami a vedere il mare ha la capacità di proiettare l’ascoltatore in un mondo di pace, dolcezza, malinconia ma al contempo tanta speranza. Le note del pianoforte ed i battiti sulla batteria quasi riproducono gli stati d’animo del mare, talvolta dolce talvolta allegro e bizzarro. Il quartetto d’archi, invece, sembra quasi spezzare ma in realtà accompagna con delicatezza quell’andamento malinconico, donandogli un profumo di speranza che si riesce perfino a sentire, come salsedine che bacia la pelle. Infine, le voci come echi lontani danno sfogo alle emozioni più insediate nel fondo dell’animo umano. Come se l’ascoltatore riuscisse a toccare e a vivere le immagini prodotte con le note, Portami a vedere il mare crea dei «film musicali», nei quali l’animo umano è indagato con delicatezza e attenzione.
Ascoltando le dieci composizioni dell’album, sembra di stare su una spiaggia, in riva al mare tinto dalla profondità di un tramonto che accoglie sogni e sensazioni pure. Portami a vedere il mare, allora, diventa un momento speciale di ritrovamento con sé stessi, per innamorarsi un po’ di più: della propria e della altrui anima, dei piccoli attimi fondamentali di silenziosa felicità e della vita che bussa alla porta con una carezza.
Fonte immagine di copertina: Diana De Luca